Catechesi in occasione del terzo dei «Quaresimali d’arte» (4 marzo 2018)

05-03-2018

3° QUARESIMALE. Maria, Aiuto dei cristiani

 

Giovanni  2,1-11

“Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». 

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui!.

 

Da una lettera di san Giovanni Bosco:

“Il titolo di Auxilium Christianorum attribuito all’augusta Madre del Salvatore non è cosa nuova nella Chiesa di Gesù Cristo. Negli stessi libri santi dell’antico testamento Maria è chiamata Regina che sta alla destra del suo Divin Figliuolo vestita in oro e circondata di varietà (Adstitit Regina a dextris tuis in vestitu deaurato, circumdata varietate: Sal 44). Questo manto indorato e circondato di varietà sono altrettante gemme e diamanti, ovvero titoli con cui si suol appellare Maria. Quando pertanto. chiamiamo la Santa Vergine aiuto dei cristiani, non è altro che nominare un titolo speciale, che a Maria conviene come diamante sopra i suoi abiti indorati. In questo senso Maria fu salutata aiuto dei cristiani fino dai primi tempi del Cristianesimo. [ … ] Il bisogno oggi universalmente sentito di invocare Maria non è particolare, ma generale; non sono più tiepidi da infervorare, peccatori da convertire, innocenti da conservare. Queste cose sono sempre utili in ogni luogo, presso qualsiasi persona. Ma è la stessa Chiesa Cattolica che è assalita. È assalita nelle sue funzioni, nelle sacre sue istituzioni, nel suo Capo, nella sua dottrina, nella sua disciplina; è assalita come Chiesa Cattolica, come centro della verità, come maestra di tutti i fedeli. Ed è appunto per meritarsi una speciale protezione del Cielo che si ricorre a Maria, come Madre comune, come speciale Ausiliatrice dei Re e dei popoli cattolici, come cattolici di tutto il mondo! Così il vero Dio era invocato Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe e tale appellazione era diretta a invocare la divina misericordia a favore di tutto Israele, e Dio godeva di essere in questa guisa pregato, e portava pronto soccorso al suo popolo nelle afflizioni. La Chiesa pertanto, dopo aver più secoli onorata Maria col titolo di Auxilium Christianorum, in fine istituì una speciale solennità, in cui tutti i cattolici si uniscono con una sola voce a ripetere le belle parole con cui è salutata questa augusta Madre del Salvatore: Terribilis ut castrorum acies ordinata, tu cunctas haereses sola interemisti in universo mundo. La Santa Vergine ci aiuti tutti a vivere attaccati alla dottrina e alla fede di cui è capo il Romano Pontefice vicario di Gesù Cristo, e ci ottenga la grazia di perseverare nel santo divino servizio in terra per poterla poi un giorno raggiungere nel regno della gloria in cielo”.

 

 

Catechesi

 

L’invocazione a Maria col titolo di “Aiuto dei cristiani (in latino, “Auxilium christianorum”) è radicata nel profondo dell’animo del popolo cristiano perché esprime tutta la fiducia dei figli verso la Madre che Gesù stesso ci ha donato dalla croce. Sembra che questa supplica sia stata inserita ufficialmente nelle litanie mariane in occasione della vittoria dell’esercito cristiano sulla flotta mussulmana a Lepanto si combattè con in mano il Santo Rosario. Papa Pio VII nel 1815 istituì per tutta la Chiesa la festa di Maria Ausiliatrice, in ringraziamento della sua liberazione dalla prigionia sotto Napoleone durata cinque anni. S. Giovanni Bosco fu particolarmente devoto e contribuì molto a diffondere la devozione a Maria Ausiliatrice sotto la cui protezione pose gli istituti religiosi dei salesiani che aveva fondato.

Nel brano evangelico del miracolo delle nozze di Cana, appena letto, possiamo trovare il fondamento biblico del titolo “Aiuto dei cristiani” con cui ci rivolgiamo a Maria.

Scrivevo nella lettera pastorale di quest’anno, “Perseveranti e concordi nella preghiera con Maria”: “Nel racconto di Giovanni, Maria, la Madre, è accanto a suo Figlio mentre tutti gli altri uomini sono occupati dalle vicende della vita. E’ discreta e, insieme, sicura della sua intercessione presso di lui. Osserva con sguardo di compassione gli sposi e i loro invitati, indica ai servi la strada della salvezza: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Contro ogni ragionevole speranza umana li invita ad affidarsi, nella fede, solo a Gesù e alla potenza della sua Parola” (n. 9).

Maria appare come l’aiuto decisivo per quegli sposi e per i loro invitati perché solo grazie al suo intervento la festa può continuare più gioiosa di prima. E’ l’aiuto decisivo non perché con la sua potenza ella realizza il miracolo di cambiare l’acqua in vino. Questa potenza è solo di Gesù, il vero e unico salvatore che può trasformare la vita degli uomini. Sua Madre, però, è così unita a lui da toccare il suo cuore e ottenere il miracolo. Ed è così attenta a cosa succede durante il banchetto da accorgersi, prima dei commensali stessi, del pericolo che si rovini la festa a causa della mancanza di vino.

Ecco i motivi per cui Maria merita il titolo di “Aiuto dei cristiani”. A lei il popolo cristiano – specialmente il popolo dei semplici, dei poveri e dei sofferenti – si è sempre rivolto con fiducia perché l’ha sentita come colei che è la più vicina al cuore di Gesù. Abbiamo meditato domenica scorsa, che ella è assunta in cielo in anima e corpo come Gesù, suo Figlio. Questo significa che è, con lui, in perfetta comunione e la sua intercessione presso di lui è la più forte ed efficace. D’altra parte, Maria è più Madre di ogni nostra mamma e si accorge dei bisogni e dei pericoli di ognuno di noi e di tutta l’umanità prima che ce ne rendiamo conto noi. Per questi due motivi siamo invitati a rivolgerci a lei con fiducia di figli e senza stancarci; magari ripetendo per 50 volte, come nel Santo rosario: “Prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte”.

Oltre che chiedere a Maria che preghi per noi peccatori e ci sia vicina nel momento della nostra morte, è bello affidare alla sua materna intercessione le persone che ci stanno a cuore, quelle che hanno bisogno di un miracolo nel corpo o, più spesso, nell’anima.

S. Giovanni Bosco, poi, nel testo che ci è stato letto, ci suggerisce un’importantissima supplica da rivolgere a Maria Ausiliatrice: “E’ la stessa Chiesa Cattolica che è assalita. È assalita nelle sue funzioni, nelle sacre sue istituzioni, nel suo Capo, nella sua dottrina, nella sua disciplina; è assalita come Chiesa Cattolica, come centro della verità, come maestra di tutti i fedeli. Ed è appunto per meritarsi una speciale protezione del Cielo che si ricorre a Maria, come Madre comune, come speciale Ausiliatrice”.

Restano di grande attualità le parole, quasi profetiche, del Santo. la Chiesa cattolica, in questo nostro tempo, ha particolare bisogno dell’intercessione di Maria perché vive momenti di prova sia all’esterno che all’interno di se stessa. Preghiamo insistentemente Maria, Aiuto dei cristiani, per la nostra amata Chiesa perché, secondo la promessa fatta da Gesù a Pietro non prevalgano le potenze del maligno ed essa resti fedele al suo Signore, come la Sposa allo Sposo.