OMELIA NELLA SANTA MESSA IN OCCASIONE DELLA INAUGURAZIONE DEL 35° ANNO ACCADEMICO DELL’UNIVERSITA’ DI UDINE

06-03-2013


Colgo l’occasione che mi è offerta dalla celebrazione di questa S. Messa per esprimere a nome mio e di tutta l’Arcidiocesi di Udine le sentite felicitazioni per i 35 anni di vita della nostra Università e, specialmente, per i risultati di alta qualità conseguiti in cosi breve tempo. Le faccio di cuore perché l’Arcidiocesi sente l’Università un po’ anche sua creatura per il noto sostegno dato alla richiesta della sua istituzione. La stima sincera va a tutti coloro che hanno contribuito ad una così lusinghiera riuscita: al Rettore dott.ssa Compagno e ai suoi predecessori, al corpo docente, al personale amministrativo, tecnico e di servizio, a tutti gli studenti.



Guardando in avanti, aggiungo il forte augurio che l’Università prosegua sempre su direttrici di qualità. Il mio augurio si fa preghiera e in questa S. Messa invoco su tutti la Sapienza divina.



Desidero brevemente esplicitare il mio augurio ricordando una frase della S. Scrittura che abbiamo ascoltato nella prima lettura. Viene riportato un grande elogio al popolo ebraico, fatto dai popoli vicini: ‘Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente’. E il testo biblico aggiunge  che questa saggezza e intelligenza venivano dal complesso di leggi che ispiravano e orientavano la vita del popolo di Israele. A formare il popolo a questa saggezza e intelligenza contribuivano le scuole rabbiniche che studiavano a fondo la dottrina contenuta nella Rivelazione divina. Erano, possiamo dire, le università del tempo.



Quanto sarebbe bello che le popolazioni vicine dicessero anche del popolo italiano e ‘ più vicino a noi ‘ del popolo friulano: ‘Questo è un popolo saggio e intelligente perché è guidato da una dottrina di vita, da una scienza, da un complesso legislativo di grande ispirazione e qualità’!



Questa è una grande prospettiva di civiltà! Ad essa siamo chiamati ad educare i nostri figli perché formino un futuro popolo saggio e intelligente. A tale educazione contribuisce, come al tempo del popolo ebraico, prima di tutto la famiglia e, subito dopo, la scuola che ha nell’Università la sua espressione più elevata.



Permettete, allora, che esprima un piccolo auspicio che nasce nel mio animo di Vescovo e anche di docente, ormai emerito, delle Facoltà teologiche. Sarebbe bello che, in occasione dei 35 anni di fondazione, la nostra Università si chiedesse quali sono le possibilità e i mezzi che ha a disposizione per educare i giovani ad essere saggi e intelligenti perché, a loro volta, contribuiscano al bene vero di tutto il popolo.



Sarebbe, a mio parere, un’interessante riflessione interdisciplinare  perché ogni facoltà e ogni  docente universitario ‘ pur nella sua specifica competenza ‘ trasmette una prospettiva per la vita e non solo per la professione. Trasmette una ricerca della verità, una valutazione su ciò che vale e non vale. Trasmette, in fondo, ciò che dice la S. Scrittura: una saggezza e un’intelligenza per affrontare bene la propria personale avventura umana e per contribuire al bene comune di tutta la comunità.



Quanto sia urgente questa educazione delle nuove generazioni è sotto gli occhi di tutti. Quale sia il contributo che l’Università può dare mi sembra un interessantissimo interrogativo che può fare da denominatore comune per un continuo confronto tra le varie componenti della grande famiglia universitaria.



La nostra Chiesa, sempre sensibile all’educazione dei giovani, è pronta anche ad un dialogo costruttivo. La benedizione di Dio accompagni la nostra Università ad multos annos.



 



+ Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine