Omelia in occasione della Giornata mondiale del Malato (11 febbraio 2021)

11-02-2021

Cari Fratelli e Sorelle,

celebriamo la festa della Beata Vergine di Lourdes e la Giornata mondiale del malato, accanto alle persone colpite dal male ricordiamo, in questa Santa Messa, anche quanti si dedicano a loro, in particolare la benemerita associazione dell’Unitalsi.

Subito il nostro pensiero non può non andare al momento molto difficile che stiamo vivendo a causa della pandemia che ha aumentato improvvisamente il numero dei malati; come ci viene ricordato ogni giorno dalle statistiche diramate sia a livello nazionale che regionale.

Portiamo nel cuore una duplice sofferenza. Da una parte ci tocca il cuore vedere quante persone sono colpite dal contagio, a volte in modo grave fino alla morte; dall’altra ci lascia tanta tristezza vedere che è diventato molto più difficile stare loro vicino a causa delle comprensibili regole di sicurezza sanitaria.

Papa Francesco ha dedicato il suo messaggio per questa Giornata mondiale del malato a “La relazione di fiducia alla base della cura dei malati”. Richiama l’attenzione di tutti sul fatto che, assieme alle cure del corpo, il malato ha bisogno anche del sostegno dell’anima. Si trova, infatti, a lottare non solo contro il virus che lo ha colpito nel corpo ma anche contro il virus della solitudine che tocca il cuore e l’anima e che, a volte, è ancora più doloroso e più debilitante.

Noi quattro Vescovi della Regione stiamo dialogando con i responsabili regionali e delle Aziende sanitarie territoriali per tenere viva l’attenzione sull’assistenza spirituale e morale dei malati ricoverati nelle strutture ospedalieri e dei tanti anziani accolti nelle case di riposo. Il diritto a questa assistenza è scritto nei documenti; ma, più che sulla carta, lo si legge negli occhi delle persone ammalate e anziane, dei loro familiari e dei sanitari stessi che stanno loro vicino.

Lourdes ricorda a tutti che il male colpisce sempre tutto l’uomo, corpo e anima, e che va combattuto con la cura medica e con la cura spirituale. Chi ha avuto la grazia di sostare per qualche giorno in quel Santuario benedetto ha visto rinascere il sorriso sui volti di persone gravate da pesanti infermità. Quel sorriso era la manifestazione di una guarigione del cuore che la Madonna aveva loro ottenuto e che dava loro nuova forza per sopportante la croce che si erano trovate addosso per la malattia e per disabilità di ogni genere.

Unendomi, allora, alla voce del Papa desidero incoraggiare, prima di tutto, i fratelli e le sorelle dell’UNITALSI della nostra diocesi perché, anche in questo tempo difficile, rimangano uniti, tengano vivo in mezzo a loro lo spirito del Buon Samaritano che li ha sempre contraddistinti e trovino i modi possibili per portare avanti la loro missione di vicinanza e di sostegno umano e spirituale ai malati. Speriamo che la Provvidenza ci doni la grazia di tornare a Lourdes con un bel pellegrinaggio e, in attesa, ricordiamoci delle persone sofferenti dei nostri paesi.

Penso, poi, ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario che, per professione, si trova accanto ai malti ricoverati in ospedale e agli anziani delle case di riposo. Ho sentito da parecchi di loro racconti toccanti perché si sono trovati ad essere le uniche persone a cui i malati potevano rivolgere lo sguardo, spesso, smarrito nella solitudine imposta dal contagio del virus.

Invochiamola Madonna di Lourdes perché doni loro la forza necessaria per dare un sostegno alle sofferenze e alle angosce dei malati e degli anziani che, come capitò al il Buon Samaritano, trovano sulla loro strada. Hanno un’occasione speciale per riscoprire che la loro professione è anche una autentica vocazione per cui val la pena di spendere se stessi.

Rivolgo un invito, anche ai sacerdoti e ai diaconi. Stiamo studiando, con i responsabili, le possibilità perché rientrino nelle strutture ospedaliere e nelle case di riposo a portare il conforto cristiani e i sacramenti che la Chiesa riserva ai propri figli provati dalla malattia o dalla vecchiaia. Nel frattempo continuino ad animare nelle nostre comunità una rete di solidarietà cristiana che raggiunga le famiglie che soffrono per accanto ad un membro anziano o malato.

Preghiamo, infine, tutti la Madonna di Lourdes, Beata Vergine delle Grazie, invocando con particolare fede e insistenza la sua materna intercessione: “A te ricorriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù. Dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi”.