Omelia in occasione della Festa diocesana della Famiglia (18 giugno 2022)

18-06-2022

Cari Fratelli e Sorelle,

sotto lo sguardo materno della Beata Vergine delle Grazie, celebriamo stasera due grandi doni che ci ha lasciato Gesù, dopo la sua risurrezione: il dono dell’eucaristia e il dono del sacramento del matrimonio.

Celebriamo, infatti, la Santa Messa del Corpus Domini (del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù) e la prima Festa diocesana della famiglia che desideriamo diventi un appuntamento che si ripete ogni anno.

Per la festa della famiglia abbiamo scelto questa data per essere in comunione con il decimo incontro mondiale delle famiglie che si svolgerà a Roma la prossima settimana in occasione del quale Papa Francesco ha invitato ogni diocesi ad organizzare qualche momento di preghiera e di riflessione.

Per questa prima giornata diocesana della famiglia è stata individuata come tema una frase che trovo molto significativa: “L’amore familiare meraviglioso e fragile”.

Dedico una breve riflessione ai due aggettivi con cui viene definito l’amore che vive la coppia e la famiglia: meraviglioso e fragile. Essi indicano sia il grande valore che hanno le nostre famiglie, sia la necessità di sostenerle nella loro missione ricevuta con il sacramento del matrimonio.

 

Nella coppia e nella famiglia cristiana riconosciamo, prima di tutto, un amore “meraviglioso”. Lascia sempre un senso di piacevole sorpresa l’amore che si accende tra un uomo e una donna che nemmeno si conoscevano e li trasforma in una coppia e che, quando Dio vuole, espande la sua fecondità nel miracolo di generare il figlio.

I primi ad essere sorpresi sono l’uomo e la donna che s’innamorano reciprocamente perché intuiscono che hanno ricevuto un dono inatteso per tutti e due; che i loro piccoli cuori sono stati toccati da un Cuore più grande che non può essere che  il Cuore di Dio.

Quando, poi, il papà e la mamma si trovano tra le braccia il figlio neonato contemplano ancora una volta un dono sorprendente perché quel figlio è, certamente, il frutto del loro amore ma che, insieme, è più grande delle loro capacità. Il figlio è un mistero che può venire solo dall’amore creatore di Dio Padre. Hanno generato un figlio che è loro ma che, prima di tutto, è figlio del Padre dal quale viene ogni paternità.

Gli sposi cristiani, assieme ai loro figli, sono i testimoni di un amore grande e forte che è stato acceso in loro da Dio e che ha creato la loro coppia e la loro famiglia. Come chiede Gesù ai suoi discepoli, essi possono essere delle lampade accese che diffondono la luce dell’amore stesso che Gesù ha nel suo Cuore e che ha ricevuto dal Padre. Sono lampade preziose perché mostrano con la vita quale sia il vero amore. Per questa loro testimonianza dobbiamo ringraziare le nostre famiglie e valorizzarle il più possibile.

 

Non possiamo, però, tacere che l’amore familiare è anche “fragile” e che può rovinarsi e rompersi. Lo constatiamo, purtroppo, anche troppe volte attorno a noi nelle divisioni che lacerano le famiglie se non, addirittura, negli atti di violenza estrema che anche le cronache di questi giorni ci riportano e che lasciano nei cuori una scia di tristezza profonda.

L’amore della coppia e della famiglia è fragile perché Dio lo dona ad un uomo e ad una donna che non sono perfetti ma che portano in loro debolezze, ferite e peccati che ostacolano e, a volte, soffocano l’amore. Questa fragilità, poi, è accentuata dalla mentalità in mezzo alla quale viviamo che troppo spesso e per diversi motivi cerca di corrodere un amore che, per sua natura, vorrebbe essere fedele e indissolubile. Non è questo il momento per soffermarmi ad analizzare più a fondo questa azione contro la famiglia che ha raggiunto livelli inquietanti nei costumi e nella cultura contemporanea.

Mi limito solo a far presente che le coppie e le famiglie chiedono aiuto per resistere nei momenti di fragilità e di prova. La nostra Chiesa diocesana, in prima fila, cerca e cercherà di rispondere offrendo varie forme di sostegno alle famiglie.

La festa del Corpus Domini, che stiamo celebrando, ricorda l’aiuto che Gesù offre direttamente ad ogni coppia e ad ogni famiglia cristiana: è la comunione con il suo Corpo.

Il brano del Vangelo ha raccontato che Gesù ha moltiplicato i pani perché aveva davanti migliaia di persone sfinite che sarebbero venute meno lungo la strada senza il nutrimento del suo Pane.

Ci sono momenti in cui le famiglie cristiane sono oppresse dalla stanchezza e dalla debolezza e la fedeltà all’amore indissolubile sembra troppo faticosa. Quando ci troviamo in queste situazioni pericolose non abbandoniamo la Santa Messa e la comunione con Gesù nell’eucaristia. Da poveri pellegrini della vita cerchiamo da lui il Pane di vita eterna che gratuitamente ci dona. Salveremo tante famiglie.

Per intercessione della Beata Vergine delle Grazie, Dio benedica tutte le nostre famiglie.

 

Udine, 18 giugno 2022