Omelia in occasione del Corpus domini a Codroipo (16 giugno 2022)

16-06-2022

Cari Fratelli e Sorelle,

ho accettato molto volentieri l’invito del vostro parroco, mons. Ivan Bettuzzi, di venire tra voi per celebrare la festa del Corpus Domini. È la festa nella quale ringraziamo Gesù per il grande dono dell’eucaristia che egli ha messo nelle mani degli apostoli durante l’Ultima Cena, che gli apostoli hanno trasmesso ai loro successori e che noi continuiamo a ricevere anche stasera. Gesù ha promesso: “Sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Anche questa sera mantiene la sua promessa e sarà realmente in mezzo a noi e si donerà a noi nel suo Corpo e nel suo Sangue, presenti nel pane e nel vino consacrati.

Dolorosamente e imprevedibilmente la gioia della nostra festa è, però, turbata dalla gravissima tragedia che ha dilaniato una famiglia del vostro paese e tutta la comunità di Codroipo. Sentiamo nei nostri cuori una pesante cappa di tristezza di fronte a questo male che si è scatenato in modo così cattivo e insensato proprio dentro l’abitazione di una famiglia; luogo dove noi cerchiamo, spontaneamente, accoglienza, sicurezza, serenità, aiuto reciproco.

Viene spontaneo chiederci il perché di questo male assurdo che ha rovinato, in modo irrimediabile, quattro vite: quella di Elisabetta, delle piccole figlie e dell’assassino Paolo. Purtroppo non siamo in grado di darci una risposta perché, come dice il salmo 64: “L’intimo dell’uomo e il suo cuore è un abisso”; a volte è un abisso oscuro e confuso nel quale si agitano insensati istinti di male e di morte.

Lasciamo che sia Dio a scrutare il cuore di Paolo Castellani mentre, in questo momento di fede e di intensa comunione, vogliamo stringerci attorno a questa famiglia e raccomandarla alla misericordia di Dio Padre.

Il parroco mi ha raccontato che Elisabetta partecipava frequentemente alla Santa Messa con le due figliolette anche con il marito. Avrà, certamente, fatto più volte la comunione con il Corpo del Signore. Gesù non perde nessuno di coloro che hanno fatto la comunione con lui perché ha con loro un legame di amore più forte anche della morte. Tenga con sé questa giovane donna e giovane mamma e le doni la sua consolazione eterna.

Preghiamo perché la misericordia di Dio Padre, che non ha limiti, raggiunga il cuore di Paolo dove possiamo immaginare che si agitino sentimenti di disorientamento e, forse, di disperazione. Mentre la giustizia umana farà il suo corso, la grazia di Dio risvegli in lui un sincero ravvedimento e una luce di speranza.

Mettiamo tra le braccia di Maria le due piccole figlie che saranno accolte da tanti cuori pietosi ma che avranno bisogno di tanta grazia del Signore per rimarginare un po’ questa tremenda ferita.

Una parola rivolgo anche a voi, cari cristiani di Codroipo. Quando il male attraversa le nostre case e i nostri paesi seminando vittime innocenti, ci lascia tutti disorientati e increduli perché non pensavamo che nel nostro paese potessero succedere tragedie del genere.

Dobbiamo reagire a questo disorientamento e lottare contro il maligno e le sue opere cattive. Possiamo reagire stingendoci in una più forte comunione tra noi e la comunione più forte l’ha creata proprio Gesù donandoci il suo Corpo e il suo Sangue nell’eucaristia.

Il Vangelo ha narrato che era accorsa da Gesù una folla proveniente da paesi diversi. Gesù trasforma quella folla in una comunità vera attraverso due doni divini. Prima di tutto predica la sua Parola che tocca i cuori di tutti, illumina le loro menti e li rende una comunità di suoi discepoli.

Poi li fa sedere ordinatamente e distribuisce loro, senza misura, il suo pane che dona una forza nuova per superare le loro stanchezze.

Il miracolo raccontato dal Vangelo lo riviviamo stasera e ogni volta che ci riuniamo per celebrare la Santa Messa. Gesù torna ad annunciarci la sua Parola che non abbiamo mai finito di scoprire e ci dona, nel pane e nel vino consacrati, il suo Corpo e il suo Sangue. Con questi suoi doni crea comunone con lui e tra di noi; una comunione forte perché è cementata dal suo amore.

Di questa comunione abbiamo bisogno per resistere al male che a volte è molto devastante e per intessere solidarietà forti tra di noi; specialmente con i più deboli e i più provati dalla vita.

Tra poco dirò a voi: “Beati gli invitati alla mensa del Signore”. Cari fratelli e sorelle, non stanchiamoci di venire a questa mensa nella qual Gesù ci dona il Pane dei forti e il Pane della vita.