Omelia in occasione del “Voto cittadino” (31 ottobre 2021)

31-10-2021

Cari Fratelli e Sorelle,

stiamo celebrando la Santa Messa della festa solenne di Tutti i Santi e rinnoviamo, contemporaneamente, il tradizionale voto della città di Udine alla Beata Vergine delle Grazie. Concluderemo la nostra celebrazione con la supplica alla Madonna delle Grazie davanti alla sua icona. 

I cristiani hanno sempre guardato ai loro santi come a grandi esempi da imitare e come protettori e intercessori presso Dio a cui rivolgere le proprie preghiere. Prima, tra tutti i santi, a cui i fedeli si sono rivolti è stata e continua ad essere la Vergine Maria perché è la più vicina a Dio, essendo Madre del Figlio di Dio ed è la più vicina a noi perché è nostra Madre misericordiosa.

Tra le tante grazie che possiamo chiedere a Maria nella supplica di questa sera, ne suggerisco due in particolare perché mi sembrano particolarmente attuali e importanti.

Non possiamo dimenticare, prima di tutto, la situazione di pericolo e di grave disagio in cui siamo ancora costretti a vivere a causa del virus che serpeggia ancora in mezzo a noi. Continuiamo a metterci nelle braccia della Vergine delle Grazie senza stancarci di invocarla. 

Condivido, però, con voi la mia preoccupazione per un altro tipo di virus che il Covid sta immettendo nel nostro vivere sociale. Noto che stanno crescendo toni polemici e di forte contrapposizione tra diverse opinioni su come prevenire e curare il contagio. Non entro in merito alle questioni scientifiche e giuridiche messe in campo in queste polemiche. Mi limito solo ad una semplice, fondamentale constatazione. Il Covid, per natura sua, già genera paura negli animi e divisione nei rapporti tra le persone, costringendoci a stare lontani gli uni dagli altri. Se poi riesce anche a contrapporci in polemiche e sospetti reciproci su come fronteggiarlo e combatterlo, esso allora registra una sua ulteriore vittoria. Che assolutamente non merita. 

Preghiamo quindi la Vergine Maria perché ottenga che i nostri cuori non siano intossicati da spiriti di divisione quando addirittura non di rabbia, ma siano animati sempre da rispetto reciproco e da un sostanziale spirito di solidarietà sociale, anche in presenza di punti di vista diversi. Faccia Ella entrare questi sentimenti buoni dentro le famiglie, le scuole, le parrocchie, gli ambienti di lavoro, nel mondo dei mezzi di comunicazione.

Ma per una seconda grazia propongo di supplicare con insistenza questa sera la Beata Vergine.

Penso di non essere il solo a constatare che continuano ad essere promosse, con tenacia, azioni culturali, sociali e politiche che, al di là delle intenzioni soggettive, vanno di fatto contro l’intangibile dignità della persona umana così come Dio, Creatore e Padre, l’ha pensata e voluta; quella dignità che viene prima della condizione fisica, psichica, sociale, economica della persona stessa.

È di questi giorni l’interruzione in Senato dell’esame di un disegno di legge riguardanti: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”; denominato anche disegno di legge Zan. Ci auguriamo che ci sia, da parte di tutte le forze politiche, una pausa responsabile di saggia riflessione quale è stata richiesta da tante voci autorevoli della Chiesa e della società italiana. La giusta preoccupazione di impedire discriminazioni e violenze contro chiunque, non deve produrre situazioni che sconvolgono la realtà profonda della persona umana così come è stata creata da Dio: maschio e femmina, con la vocazione a generare, nell’amore reciproco, nuovi figli di cui, per altro, la nostra società ha grave bisogno. 

In questi mesi è stata portata quasi a termine anche l’iniziativa di un referendum popolare nel quale si chiede che non sia più perseguibile come reato il concorso all’omicidio di una persona che è consenziente, tranne che per alcune persone in stato di particolare fragilità. È, evidentemente, un passo verso la fatale legalizzazione dell’eutanasia, del diritto cioè di sopprimere la vita di una persona umana, per quanto consenziente. 

L’argomento è di grande delicatezza, come lo sono tutti i temi che riguardano il rispetto della persona e della vita umana. Si tratta, infatti, di coniugare due esigenze fondamentali senza che il rispetto dell’una faccia dimenticare l’altra. Da una parte, c’è il dovere di soccorre, con pietà umana e cristiana, persone che si trovano in condizioni fisiche irrimediabilmente compromesse e in grande sofferenza. Dall’altra l’uomo non può toccare il principio morale non negoziabile che la vita di ogni persona è intangibile perché è sacra. Essa è nelle mani di Dio creatore e Padre e non in quelle, ahimè incerte, dell’uomo. 

Argomenti di simile portata non possono essere affrontati in modo emotivo ma chiedono una riflessione attenta e responsabile. Non mi è possibile entrarci in questo momento, ma rimando a quattro interventi puntuali pubblicati in queste settimane nel nostro settimanale diocesano “La Vita Cattolica”. 

Preghiamo Maria, intanto, perché ottenga la luce necessaria alle coscienze di coloro che dovranno affrontare la proposta introdotta dal referendum perché c’è in gioco, ancora una volta, la dignità della persona umana.

Porteremo queste intenzioni di preghiera, che mi sono permesso di suggerire, nella supplica alla Vergine delle Grazie. 

Udine, 31 ottobre 2021