Cari fratelli e care sorelle,
concluderemo questa Santa Messa con la supplica tradizionale e unanime: «Santa Maria, Madre di Dio, Madone di Mont, ti salutiamo in questo luogo santo, dove da secoli, in lingue diverse, sei invocata e lodata quale rifugio dei peccatori, consolatrice degli afflitti e regina degli umili».
Siamo saliti col nostro pellegrinaggio a questo luogo santo per rivolgere, come umili e peccatori, a Maria nostra Madre questa supplica nella quale raccogliamo tutte le intenzioni di preghiera che racchiudiamo nel cuore: i desideri e i bisogni che riguardano la nostra vita personale, fisica e spirituale; la vita delle nostre famiglie con le sue fatiche quotidiane; le persone legate a noi che sono nella prova e nella sofferenza e che ci hanno chiesto una preghiera per loro. Affidiamo alla protezione di Maria il nostro Friuli che nel primo pellegrinaggio del 1976 era stato sconvolto dalla tragedia del terremoto e che recentemente è stato provato da violente calamità atmosferiche con gravi danni e apprensioni anche se, ringraziando la Provvidenza, senza vittime.
Come ogni anno, riserviamo una particolare e intesa supplica a Maria per la nostra Chiesa diocesana incamminata, in particolare, su due progetti impegnativi e promettenti, l’attuazione delle Collaborazioni pastorali e il rinnovamento dell’iniziazione cristiana.
Agli inizi di ottobre riprenderò la visita pastorale nella quale mi propongo di sostenere e incoraggiare le Collaborazioni pastorali che abbiamo da pochi anni costituito. Come ho già avuto modo di dire, dalle trenta tappe finora compiute ho ricavato un sentimento di consolazione e di speranza. Me lo hanno comunicato gli incontri del sabato pomeriggio con gli operatori pastorali in mezzo ai quali ho respirato fede sincera, amore per la propria comunità, desiderio di far gustare agli altri la bellezza dell’incontro con Gesù. È stato confortante anche constatare come gli amministratori comunali e gli altri rappresentanti istituzionali e di associazioni hanno apprezzato il nostro progetto delle Collaborazioni pastorali, disponibili a camminare assieme. Queste belle esperienze ci fanno toccare con mano come questa nuova impostazione della diocesi sta mettendo radici nelle nostre comunità; ove più ove meno, com’è normale. Maria, Madre della Chiesa, continui ad accompagnarci nel nostro cammino.
In questo pellegrinaggio affido alle Collaborazioni pastorali anche un particolare tema che è ben presentato nel sussidio che oggi consegno alla diocesi, intitolato: «Nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore. L’Iniziazione Cristiana: cuore della missione della Chiesa. Orientamenti per il cammino pastorale».
In che cosa consista l’iniziazione cristiana lo abbiamo appena sentito nella seconda lettura tratta dagli Atti degli Apostoli. San Pietro, appena uscito dal cenacolo, rivolge agli ebrei il primo annuncio del Vangelo, il primo kerigma: «Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». Questo annuncio ha un effetto sorprendente perché tremila persone «si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: “Cosa dobbiamo fare, fratelli?”». Si affidarono, cioè, alla prima Chiesa formata dai dodici apostoli per essere accompagnati a seguire quel Gesù che avevano sentito annunciare. Pietro indica loro con sicurezza il nuovo cammino che devono percorrere se desiderano incontrare Gesù: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo». Si trattava di un cammino di conversione profonda che aveva come meta il sacramento del battesimo e della confermazione con il dono dello Spirito Santo.
Queste sono le tappe del cammino di iniziazione cristiana che la Chiesa ha offerto fin dal primo giorno della sua missione e che va dall’annuncio di Gesù Cristo ad un cammino di approfondimento della conoscenza di lui e alla conversione dei costumi di vita, fino al perdono dei peccati nel battesimo, al dono dello Spirito Santo nella confermazione e alla partecipazione alla celebrazione eucaristica: «Erano perseveranti nella comunione nello spezzare il Pane».
La Chiesa ha continuato ininterrottamente a proporre il cammino dell’iniziazione cristiana lungo i secoli della sua storia ed esso costituisce tutt’ora la parte principale dell’attività pastorale delle nostre comunità.
Mentre resterà l’asse portante della missione della nostra Chiesa, sentiamo anche la necessità di rivederlo nelle sue forme perché sia efficace anche oggi in modo che molti si sentano ancora “trafiggere il cuore” dall’incontro con Gesù e con il suo Vangelo. È questo il programma pastorale che consegno alle Collaborazioni pastorali e che trova nel sussidio diocesano le tracce di cammino da seguire.
Maria è stata la prima evangelizzatrice perché ha fatto sussultare di gioia il cuore di Elisabetta e di Giovanni Battista portando loro Gesù che aveva appena concepito. Sostenga la nostra passione missionaria che ci spinge a rinnovare la proposta di iniziazione cristiana. «Santa Maria, Madre di Dio, Madone di Mont, la nostra salvezza è nelle tue mani! Fa che non abbandoniamo mai il Vangelo di Gesù, via, verità e vita».