SALUTO ALLA CHIESA UDINESE NEL GIORNO DELLA ELEZIONE AD ARCIVESCOVO METROPOLITA DI UDINE

20-08-2009


 

Cari confratelli nell’episcopato, Ecc. Mons Brollo ed Ecc. Mons. Battisti,

cari sacerdoti, diaconi, seminaristi, consacrate/i,

care sorelle e fratelli laici dell’Arcidiocesi di Udine,

 

la strada maestra dell’obbedienza mi ha condotto fino a voi, fino alla vostra – e da oggi nostra – Chiesa di Cristo che è in Udine.

La Volontà di Dio Padre, manifestata attraverso la decisione del Santo Padre, mi ha ancora una volta sorpreso ricordandomi che i progetti sulla mia vita sono Suoi e non miei. Ed ho obbedito con serena convinzione, pur con una certa umana sofferenza.

 

Penso possiate capire che non mi è facile lasciare la Diocesi di Treviso in cui sono nato, ho ricevuto la fede, il sacerdozio e alla quale ero stato, poi, inviato come Pastore.

Posso, però, assicurarvi che nel profondo del mio cuore sono sereno, non per bravura mia, ma per una grazia dello Spirito Santo che non mi è mai mancata ogni volta che l’obbedienza mi ha chiesto nuovi ed impegnativi cambiamenti.

Con questa serenità spirituale vengo a voi come Vescovo e Pastore, pronto a conoscervi, ad amarvi e a donare tutto quello che ho di mio.

 

Nel motto del mio stemma ho scelto questa frase paolina: “Pro vobis in Christo ministri”, “Servi in Cristo a vostro favore”.

Così penso debba essere il Vescovo e così cercherò di essere tra voi: un servitore che porta Gesù Signore per aiutare la vostra fede, speranza e carità.

So di essere chiamato a servire una Chiesa che viene da un’antica e grande tradizione cristiana. Desidero inserirmi umilmente in questa tradizione e offrire il mio contributo per un tratto della sua storia.

Desidero continuare l’opera pastorale dei Vescovi che mi hanno preceduto nella successione apostolica; in particolare, l’opera di S. E. Mons. Battisti e di S. E. Mons. Brollo che da anni conosco e stimo, grazie agli incontri della Conferenza Episcopale Triveneta. Ho la grazia e di averli vicini e in buone condizioni e potrò avvalermi della loro saggezza.

 

Invito tutti a pregare lo Spirito Santo perché l’awicendamento del Pastore sia per tutta la Diocesi un momento favorevole che renda ancor più vivo l’impegno missionario sul quale tutti da anni state camminando e sul quale con convinzione mi inserisco.

 

Desidero esprimere un sentimento di filiale gratitudine al Santo Padre per la stima e la fiducia che ha mostrato ancora una volta verso la mia povera persona.

 

Già da giorni siete nelle mie preghiere e vi chiedo la carità di iniziare anche voi a ricordarmi nelle vostre, perché ne ho bisogno.

Per intercessione di Maria Vergine e dei Santi Patroni Ermacora e Fortunato, invoco su di voi la prima benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.