OMELIA NELLE ESEQUIE DI DON DARIO MOLINARO

27-09-2011


Rom 14,7-12; Lc 12,35-40)


 


Eccellenze, sacerdoti e fedeli di Basaldella,


 riuniti per il funerale del caro d. Dario Molinaro, così ci ha parlato il Gesù nel vangelo: ‘Siate pronti, con le cinture ai fianchi e le lucerne accese .. come servi che aspettano il padrone che torna .. Beati quei servi che il padrone, al suo ritorno, troverà ancora svegli .. Si cingerà lui stesso le vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli’.


Stiamo accompagnando d. Dario, con questa S. Messa di esequie, all’incontro definitivo con il Signore Gesù. Celebriamo in questa chiesa parrocchiale di S. Martino vescovo in Basaldella che d. Dario ha servito, assieme al fratello d. Franco, per 36 dei suoi 47 anni di sacerdozio.


Siamo convinti che le parole del Vangelo ascoltate illuminano con verità la vita sacerdotale di d. Dario: un servo fedele pronto al ritorno del suo Signore. Appena concluso il tempo del suo servizio alla Chiesa, il Signore è passato e lo ha portato con sé.


Solo 20 giorni fa mi ero dato appuntamento con d. Dario nella stanza di d. Franco, alla Fraternità sacerdotale. Lì, assieme al fratello, mi ha presentato le dimissioni dal suo compito di vicario parrocchiale a Basaldella a causa delle difficoltà di salute che avevano appesantito ambedue.


E’ stato un momento sereno che abbiamo vissuto nella preghiera e confesso di essere stato edificato dalla disponibilità di d. Dario e d. Franco a rimettere nelle mie mani i loro compiti parrocchiali per permettere che un nuovo parroco subentrasse alla guida della parrocchia di Basaldella che per tanti anni avevano servito.


Ci siamo detti poche parole perché i servi danno tutto finché è il tempo del loro servizio e, quando giunge il tempo di passare la mano, si fanno da parte in silenzio senza condizioni.


Subito dopo avermi dato le dimissioni, d. Dario ha chiesto di poter concludere ogni impegno con Basaldella. La sua determinazione ci ha anche un po’ sorpreso, ma adesso forse capiamo. Probabilmente egli percepiva che si avvicinava il suo Signore a cui affidarsi, come servo fedele e, rinunciando a tutto, si preparava a consegnarli definitivamente la vita e il suo sacerdozio.


Credo di poter dire che il modo con cui d. Dario ha concluso la sua vita sacerdotale ci rivela anche con quale spirito l’ha vissuta. Conosciamo tutti la profonda comunione fraterna che lo ha unito a d. Franco, condivisa anche dalla mamma finché è stata con loro.


Conosciamo anche come questa comunione si sia espressa in una totale condivisione del ministero sacerdotale al quale tutti e due i fratelli Molinaro erano stati chiamati dalla volontà di Dio Padre.


Mi sembra giusto riconoscere che è stato un esempio raro quello che d. Franco e d. Dario hanno offerto per 36 anni a Basaldella: due fratelli diventati ambedue sacerdoti e impegnati nella stessa comunità parrocchiale sempre in profonda sintonia.


Hanno vissuto in sintonia le decisioni, la distribuzione dei compiti pastorali, gli orientamenti da prendere. Ma più a fondo, hanno condiviso lo stile pastorale e la spiritualità che li animava e sorreggeva.


Ed è stata la spiritualità di servi di Dio e della Chiesa caratterizzata da sobrietà senza fronzoli e dalla dedizione alla vita della comunità parrocchiale in tutti i suoi aspetti: la liturgia, la catechesi, la presenza alle famiglie e agli ammalati, l’intelligente recupero e mantenimento delle chiese e delle strutture. Alla parrocchia di Basaldella hanno dato tutto, anche i loro beni materiali, vivendo personalmente con distacco da essi.


In questo momento siamo vicini a d. Franco, provato lui pure nella salute. Il Signore gli chiede di vivere un momento di prova e di dolore non solo per la perdita del fratello di sangue ma del fratello nella spiritualità, nel sacerdozio, nella quotidiana dedizione al ministero.


Ed ora, quanti abbiamo conosciuto, amati e stimato d. Dario, ora lo accompagniamo tra le braccia di Dio Padre. Siamo sicuri, nella fede e nella speranza, che sarà accolto dalla sua infinita misericordia perché è stato tra i servi fedeli e merita il premio promesso: ‘Cristo stesso lo faccia sedere al suo banchetto e passi a servirlo’.