OMELIA NELLA SANTA MESSA DI RINGRAZIAMENTO CON I COLTIVATORI DELLA TERRA ASSOCIATI NELLA COLDIRETTI

14-11-2009


Cari coltivatori della terra, associati nella Coldiretti, sono contento di avere l’opportunità, ad appena un mese dal mio ingresso nell’Arcidiocesi di Udine, di celebrare con voi questa S. Messa di ringraziamento per l’anno agricolo che volge al termine.
Anche nelle altre due diocesi in cui sono stato Vescovo, ho sempre celebrato questa S. Messa di ringraziamento e ho avuto un rapporto stretto con la Coldiretti e una profonda intesa sui valori da tenere vivi in quanti si guadagnano il pane coltivando la terra.
Ho sempre pensato, infatti, che un Vescovo non può non sostenere questa vostra associazione perché è nata in mezzo agli agricoltori cristiani.
Essi si sono associati, certamente, perché erano agricoltori che avevano la necessità di difendere e promuovere interessi comuni; e, come sappiamo, l’unione fa la forza.
Ma, contemporaneamente, si sentivano anche agricoltori ‘cristiani’ che desideravano mettersi assieme per tenere vivi i valori insegnati da Gesù nel Vangelo e vivere il loro lavoro sulla terra come viene insegnato dalla Sacra Bibbia e della dottrina della Chiesa.
Le due esigenze che hanno fatto nascere la Coldiretti restano quanto mai attuali anche oggi. C’é la necessità di essere unti per rivendicare leggi giusti e la difesa delle condizioni che permettono di fare questo nobile lavoro di coltivare la terra producendo l’alimento per se stessi, per la propria famiglia e per tutta la società.
C’è, ugualmente la necessità di mantenere vivi i valori cristiani nella coscienza degli agricoltori.
E’ comprensibile che sia più sentita la prima esigenza perché i tempi sono impegnativi e, a volte, la globalizzazione mette in difficoltà la tradizionale agricoltura delle nostre terre.
Ma lungo termine, sarà più importante che i coltivatori della terra mantengano i valori cristiani nella vita loro personale e delle loro famiglie. Sarà decisivo che trasmettano questi valori alle nuove generazioni di coltivatori. In questo la Coldiretti può far molto promuovendo iniziative di formazione morale e spirituale. E’ per questo che la Chiesa assicura anche un sacerdote che accompagni la Coldiretti in qualità di consigliere spirituale.
Quali sono i valori cristiani che è necessario siano presenti tra i coltivatori della terra?
Potrei fare qui un elenco lungo e molto interessante. Spero ci siano altre occasioni per parlare di questi valori.
In questa celebrazione ne ricordo uno di fondamentale. Tra poco lo ricorderete anche voi facendo un gesto molto significativo.
Ci sarà una processione formata da rappresentanti delle varie zone della provincia i quali poteranno dei cesti con i prodotti di questa stagione di lavoro. Ogni cesto sarà depositato davanti all’altare del Signore con una preghiera di lode e benedizione a Dio, che verrà letta pubblicamente.
Finita la processione verrà posto sull’altare il piattino dorato con l’ostia di pane e il calice che contiene il vino. A quel punto, farò, a nome di tutti, una preghiera: ‘Benedetto sei tu Signore, Dio dell’universo, dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane e questo vino. Essi sono frutto della terra e del nostro lavoro. Ora li presentiamo a te per ché diventino cibo e bevanda di salvezza’.
Con questo gesto e questa preghiera offriremo a Dio i frutti della stagione agricola. Di chi sono merito quei frutti? Certamente del nostro lavoro costante, onesto e intelligente.
Ma il nostro lavoro ha collaborato con la terra, con la natura; cioè con la creazione di Dio, con la sua Provvidenza che ci ha accompagnato ogni giorno.
I frutti della stagione sono dono di Dio e risultato del nostro lavoro; per questo ne portiamo una piccola parte all’altare e la offriamo a Dio assieme al pane e al vino che diventano Corpo e Sangue del Signore Gesù.
Questo è un grande valore cristiano che mi auguro che la Coldiretti non smarrisca mai: il riferimento a Dio e alla sua Provvidenza in tutto il nostro lavoro.
Non sia solo una volta l’anno, in occasione della S. Messa di Ringraziamento, che ci ricordiamo di ringraziare Dio perché ha benedetto il nostro lavoro. Ogni giorno ci sia un momento di preghiera in cui ringraziamo e ogni domenica nella S. Messa.
Care sorelle e fratelli. Per quanto progressi importanti abbia fatto la tecnica, anche in agricoltura, resta vero che noi possiamo seminare, coltivare nel modo migliore  e raccogliere i frutti.
Noi non possiamo creare la vita neppure del più piccolo seme: la vita viene dal Creatore. E anche il più piccolo seme ce lo ricorda.
E Dio ha creato i semi e tutta la natura perché gli uomini possano tutti nutrirsi condividendo un dono che abbiamo ricevuto e condividendolo con tutti.
Non dovrebbero esserci  affamati a questo mondo, bambini che chiedono inutilmente un pezzo di pane perché Dio ha creato cibo per tutti.
Ha creato cibo per tutti perché sia condiviso con tutti ringraziando Lui che ha creato la natura e l’ha messa nelle nostre mani.
La Coldiretti tenga vivo questo spirito di fede, di ringraziamento a Dio e di solidarietà con tutti, specialmente con coloro che stendono la mano, magari da paesi lontani, per una bricilola che cade dalla nostra mensa.