OMELIA NELLA S. MESSA DI RINGRAZIAMENTO PER L’ANNO AGRICOLO

12-11-2011


 Questa S. Messa è un tradizionale appuntamento per gli agricoltori associati nella Coldiretti. E’ il momento per sentirci alla presenza di Dio e ringraziarlo perché, nella stagione che si sta concludendo, ha accompagnato con la sua Provvidenza il nostro lavoro e lo ha benedetto. Concludere una stagione agricola non solo facendo bilanci e previsioni ma anche riunendoci per una S. Messa di ringraziamento a Dio,  ricorda l’ispirazione cristiana che sta alle radici della Coldiretti.


Coloro che hanno dato vita a questa benemerita associazione non avevano in mente solo di mettere assieme le forze per tutelare i diritti dei coltivatori della terra, ma anche di tenere vivi quei valori cristiani che sostenevano il lavoro loro e delle loro famiglie.


Viviamo un momento economicamente piuttosto difficile e anche la nostra preghiera di ringraziamento porta con sé le preoccupazioni per il futuro.


Come affrontare questo tempo di crisi senza perdere la speranza? Dove trovare la forza per andare avanti con coraggio investendo nel futuro per noi, le nostre famiglie e i nostri figli?


Certamente siamo chiamati tutti a tirare fuori i migliori talenti che ognuno di noi ha e che, come abbiamo sentito nel Vangelo, ci sono stati dati da Dio al momento della nostra nascita. Il Signore invita a far buon uso dei nostri talenti, delle capacità che personalmente abbiamo. I valori cristiani, che sono patrimonio della Coldiretti, ci aiutano a far buon uso dei talenti, delle capacità che personalmente abbiamo. Sono valori che in questo tempo saranno decisivi anche per uscire bene e assieme dal passaggio difficile di questo tempo di crisi. Ne ricordo alcuni.


Il proverbio dice: ‘L’unione fa la forza’. Siamo in un momento in cui il valore della solidarietà, che Gesù ci ha insegnato nella parabola del buon samaritano, è vitale. Nei momenti di prova ci si salva sostenendoci assieme e ci si rovina cercando di arrangiarsi da soli.


E’ facile, però, proprio la tentazione a difendere il proprio tornaconto e ad aumentarlo, se possibile, senza guardare a chi attorno a noi è più in difficoltà.


La solidarietà ‘ che ha da sempre caratterizzato la Coldiretti ‘ deve essere un impegno particolarmente sentito in questo momento, cercando il bene di tutti, attenti a dare una mano a coloro sui quali il tempo di crisi pesa in modo maggiore.


Il luogo in cui vivere la prima solidarietà è la famiglia. Le famiglie sono state la base solida del mondo agricolo; in particolare nel nostro Friuli che ha come emblema proprio il ‘fogolar’. La famiglia sta patendo le tensioni che la nostra società sta accumulando e spesso paga prezzi alti. Il mondo degli agricoltori cristiani ‘ rappresentato dalla Coldiretti ‘ tenga vivo l’impegno a mantenere saldi i legami d’amore e di aiuto all’interno delle famiglie. Sono legami che sono stati benedetti nel sacramento del matrimonio e che sostengono anche un lavoro a volte duro e, in alcuni momenti, incerto.


Una particolare attenzione di solidarietà va rivolta ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Il documento della Commissione della Conferenza Episcopale Italiana per la giornata di ringraziamento di quest’anno così si esprime: ‘ Vorremmo, in particolare, esprimere la nostra ammirazione e benedire l’opera di quei giovani imprenditori che hanno scelto di ritornare alla terra, nel lavoro agricolo. Essi sono cresciuti più del sei per cento in tutta Italia, indice di un riscoperto amore alla terra, scelta per vocazione e non per costrizione. È consolante constatare che proprio nell’agricoltura le nuove leve stanno ritrovando dignità e forza. Non basta, però, ammirare chi investe nella terra. Questi giovani vanno aiutati e accompagnati, a cominciare da un chiaro impegno educativo, nella linea degli Orientamenti pastorali per il decennio Educare alla vita buona del vangelo’.


Ci auguriamo che proprio il mondo dell’agricoltura apra prospettive ai giovani che in questo tempo sono forse i più penalizzati e con difficoltà intravvedono strade incoraggianti per il loro futuro.


Ho ricordato tre forme di solidarietà che la Coldiretti ha sempre mantenuto al primo posto nei suoi valori e programmi. Esse nascono dalla nostra vocazione cristiana e dalle pagine del Vangelo e possono essere il valore aggiunto per affrontare questo tempo caratterizzato da incertezze a livello locale, nazionale e mondiale.


Preghiamo in questa S. Messa perché lo Spirito di Dio illumini le nostre coscienze. E invoco la benedizione di Dio su tutti i membri della Coldiretti, sulle loro famiglie e sul loro lavoro.