Omelia nella Messa di suffragio dei tre agenti di polizia uccisi a Udine nel 1998 (22 dicembre 2023)

22-12-2023

Cari fratelli e sorelle,

ringrazio il signor Questore per l’invito a celebrare questa S. Messa nel 25° anniversario dell’attentato in cui persero tragicamente la vita i compianti poliziotti Adriano Ruttar, Giuseppe Guido Zanier e Paolo Cragnolino. La Chiesa ricorda i suoi figli morti – specialmente quelli che persero la vita in forma improvvisa e violenta – non solo con un doveroso e commosso ricordo, ma con una S. Messa di suffragio nella quale li affida alla misericordia di Dio Padre pregando che li accolga tra le sue braccia e faccia trovare per loro un posto nella vita eterna in comunione con Gesù, Maria e tutti i santi.

Con questa intenzione celebro questa S. Messa per i cari Adriano, Giuseppe Giulio e Paolo, unito nella preghiera a voi familiari, alle autorità, ai colleghi poliziotti e a tutti i presenti.

Nella nostra preghiera raccomandiamo a Dio questi tre giovani poliziotti che hanno concluso la loro esistenza terrena con un vero sacrificio mentre si stavano dedicando fedelmente al loro servizio per il bene della comunità. Dedicarsi al bene della comunità e dei cittadini assicurando loro un clima di serena e sicura convivenza era il motivo di fondo che li aveva guidati ad entrare nel Corpo della Polizia di Stato. Questa missione di grande valore civile porta anche ad incontrare e contrastare le forze del male che tendono a rovinare l’esistenza delle persone e della società intera. È una benemerita opera contro il male che ad Adriano, Giuseppe Giulio e Paolo ha chiesto anche di sacrificare la vita fisica. Per questo motivo la loro morte violenta acquista la dignità di un vero sacrificio consumato per il prossimo.

Uniamo il sacrificio dei nostri tre indimenticati poliziotti al sacrificio di Cristo che rinnoviamo nella Santa Messa. Gesù, che in questi giorni ricordiamo nella sua nascita dalla Vergine Maria, è il Figlio di Dio che fatto della sua vita un sacrificio donando tutto se stesso per gli uomini fino alla croce; supremo atto di dono di sé per vincere con l’amore il male radicato nel cuore anche di chi lo stava ingiustamente crocifiggendo.

Godano anch’essi della vita eterna che il Signore Gesù ha aperto con la sua risurrezione e nella quale c’è posto per i giusti che hanno donato, sul suo esempio, la vita per i fratelli,

In questa celebrazione assicuro, poi, una preghiera particolare per il Corpo della Polizia di Stato e in particolare per quanti fanno parte della nostra Questura affinché la Provvidenza di Dio li sostenga e li protegga e perché mantengano sempre vive le motivazioni del servizio che offrono alla nostra popolazione.

Ricordo al Signore anche i parenti dei tre poliziotti i quali, pur dopo anni, portano ancora vivo in loro il ricordo dei loro cari e la ferita di quel lutto improvviso che li ha colpiti.

Aggiungo, infine, che a questa celebrazione è partecipe tutta la città di Udine. Posso testimoniare che, giungendo 14 anni fa Vescovo ad Udine, ho avvertito che il ricordo dell’attentato contro i tre poliziotti fosse una ferita che rimaneva viva anche nel cuore di tutta la città. Ed il posto dell’attentato era ed è visto come quasi come un luogo sacro a cui guardare con rispetto.

Da quel luogo e dal sacrificio che ricorda continui a giungere a tutti gli udinesi un invito a vivere in una città che resiste al male e si impegna ad una convivenza serena ed accogliente.