OMELIA NELLA GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA

02-02-2011


 




Udine, Cattedrale, mercoledì 2 febbraio,

festa della presentazione del Signore

 

Care sorelle e fratelli, che vivete nello stato di vita consacrata secondo i tre consigli evangelici,
la lettura del Vangelo ha messo, anche quest’anno, davanti ai vostri occhi la testimonianza dei santi Simeone e Anna.
Ad essi non abbiamo mai finito di guardare come ad esempi di una vita totalmente consacrata a Dio e a Colui che Egli ha inviato, il nostro Salvatore Gesù Cristo, ‘Luce per illuminare le genti’.


Simeone e Anna trascorrevano le loro giornate in un modo semplice e, insieme, molto impegnativo: vivevano notte e giorno nel tempio di Dio in digiuni e preghiere. Non ci è difficile immaginare come fosse la loro preghiera. Essa si nutriva certamente delle parole ispirate della Sacra Scrittura. Era fatta di lettura e ascolto continuo della Parola di Dio ed intessuta delle parole dei salmi nelle quali trovavano espresso ogni loro desiderio e sentimento.
Anche in questo i due santi ebrei sono di esempio ai consacrati nella Chiesa. Le loro giornate sono abitualmente abitate dall’ascolto e dalla meditazione della Parola di Dio.
A questo richiama la recente Esortazione apostolica di Benedetto XVI Verbum Domini che dedica il n. 83 al tema: Parola di Dio e vita consacrata.

Riprendendo le profonde riflessioni del Santo Padre, desidero richiamare tutte voi, sorelle e fratelli di vita consacrata, al rapporto con la Parola di Dio che proprio la vostra consacrazione ha creato.
Ogni forma di vita consacrata nella Chiesa è frutto di un carisma, di un dono particolare che lo Spirito Santo ha suscitato nel cuore di un fondatore o di una fondatrice per l’edificazione di tutta la Chiesa.
Ma cosa è un carisma? Con intuizione profonda il Papa fa notare che ogni carisma nasce da una Parola di Gesù, da una Pagina del Vangelo che ha toccato in modo particolare il fondatore. Se richiamiamo alla memoria la figura di ognuno dei vostri fondatori o fondatrici riconosciamo facilmente che essi sono stati guidati da una pagina della Sacra Scrittura. Si sono sentiti chiamati a metterla in pratica in prima persona e, successivamente, con le sorelle e i fratelli che si sono uniti a loro formando una comunità di consacrati.
Per questo, secondo l’espressione dell’Esortazione apostolica, possiamo affermare che ogni carisma di vita consacrata nella Chiesa  è ‘un’esegesi vivente della Parola di Dio’.
Esegesi, come sappiamo, significa interpretazione del significato dei testi della Sacra Scrittura. Ora noi abbiamo l’esegesi offerta dagli studiosi che con vari metodi aiutano a capire il significato delle parole e delle frasi usate dagli autori ispirati.


C’è, però, un’esegesi ancora più importante ed è l’interpretazione della Parola di Dio che ci hanno offerto i santi. Guidati dallo Spirito Santo essi hanno capito e vissuto il Vangelo e ne sono diventati una spiegazione vivente e convincente.
I fondatori sono stati dei santi che hanno saputo subito attirare altre sorelle e fratelli a vivere con quella parola del Signore e quella pagina del Vangelo che li aveva conquistati. Poteva essere l’invito a scegliere la parte migliore della contemplazione e dell’ascolto della Parola di Dio o del vendere tutto per darlo ai poveri o di vedere Gesù nei malati e sofferenti o del dedicarsi ai piccoli e alla loro educazione o dell’andare in tutto il mondo a predicare il Vangelo’
Così, nella Chiesa, sono nati i carismi. Sono nati, come dice il Papa, dalla Parola di Dio e sono una spiegazione vissuta di una delle parole del Vangelo. Le persone possono capire il significato delle pagine del Vangelo molto più vedendo questa spiegazione che leggendo libri sulla Sacra Scrittura.
Negli anni dopo il Concilio Vaticano II molti Ordini e Congregazione religiose si sono impegnate a riscoprire il carisma delle origini per renderlo attuale oggi.
Credo sia un impegno costante da mantenere. Il carisma, però, lo si capisce alla luce della Parola di Dio, come una forma per vivere e testimoniare alcune parole del Signore Gesù.
Solo i consacrati che quotidianamente meditano e pregano la Sacra Scrittura capiscono veramente a fondo il carisma del loro fondatore o fondatrice e ciò che lo Spirito Santo voleva dire alla Chiesa per mezzo della loro vita.
Solo i consacrati che maturano questa familiarità con la Parola di Dio scoprono e vivono la freschezza evangelica che c’è in ogni carisma e sono capaci di viverla e testimoniarla oggi.


Care sorelle e fratelli consacrati, con le parole del Santo Padre vi invito ad essere tra di noi ‘esegesi’, spiegazioni viventi del Vangelo che traspare nel carisma che avete abbracciato. Questo è il dono più grande che potete fare alla Chiesa di Udine.
Si narra che papa Innocenzo III, la notte prima di ricevere Francesco d’Assisi per approvare la sua regola, sognò la terra dove stavano sbiadendo le orme di Gesù. Vide, poi, quel fraticello che passava mettendo i suoi piedi esattamente dentro le orme di Gesù che tornavano ben chiare sulla terra. Voi consacrati fateci vedere le orme di Gesù in mezzo a noi vivendo quel carisma che è proprio dei vostri fondatori e che rende vivo il Vangelo.

mons. Andrea Bruno Mazzocato

Arcivescovo di Udine