OMELIA NELLA CELEBRAZIONE DELLE ESEQUIE DI DON ANGELO TAM

11-09-2014

  (2 Cor 5,1.6-10; Mt 25,31-46)

Don Angelo Tam è tornato per l’ultima volta in questa chiesa di Villaorba dove ha celebrato per 25 anni; torna tra i suoi cristiani che non lo hanno mai dimenticato. Ormai, come abbiamo sentito nella prima lettura, il suo corpo mortale si era progressivamente consumato dopo 90 anni di esistenza terrena e ben 65 di sacerdozio, tutti spesi nel dono di sé alla Chiesa e ai fratelli; lo ha sostenuto la sicura speranza che lo attendeva una dimora eterna non costruita da mano d’uomo, nei cieli.

Noi ci siamo riuniti per celebrare la S. Messa di esequie e per invocare la grazia divina che ora d. Angelo sia accolto in quella dimora eterna dove può incontrare il Volto di Dio e tanti fratelli che lo attendono con gioia perché da lui hanno ricevuto opere di bene. La nostra preghiera per questo nostro sacerdote nasce da un sentimento di affetto riconoscente. Voi, cristiani di Villaorba, avete manifestato tante volte a d. Angelo il vostro affetto misto a riconoscenza. Erano e sono sentimenti che sorgono spontanei verso un sacerdote e un parroco che si è speso con tutte le forze per la sua gente.

Personalmente ho d. Angelo conosciuto ormai anziano nella comunità della Fraternità sacerdotale. Pur costretto alla carrozzella, mi accoglieva sempre con un volto sereno e con un sorriso. Porto nel cuore il ricordo di questa sua serenità che nasceva dal profondo del suo animo e dalla sua fede alla quale attingeva la forza di portare anche la croce della vecchia e della debolezza fisica. Era come il servo fedele che continuava ad amare e servire la sua Chiesa offrendo a Dio il suo ultimo sacrificio sacerdotale: quello della preghiera e della sofferenza. Aveva cominciato a lavorare nella vigna del Signore fin dalla prima ora perché a 24 anni era già ordinato sacerdote; ha speso le sue energie giovanili come cappellano a Pagnacco e Dordolla per continuare come amministratore a Cesclans e giungere a Vollaorba dove è rimasto parroco fedele per 25 anni.

Dalle testimonianze ascoltate, mi sono reso conto che la Provvidenza divina aveva dotato d. Angelo di ricchi talenti: di intraprendenza, di capacità di organizzare e realizzare progetti, di gusto per l’arte, la musica e la cultura, di curiosità di conoscere altri popoli e civiltà. Come Gesù richiede nel vangelo, d. Angelo ha messo a frutto questi talenti nel modo migliore; impiegandoli nel ministero sacerdotale a beneficio delle comunità cristiane e delle persone a cui era inviato.

Con instancabile intraprendenza si è dedicato alle parrocchie in cui è stato – e a Villaorba in particolare –  riportando le chiese al loro splendore e restaurando anche gli altri edifici che servivano alle varie attività comunitarie. Dentro le chiese, rese belle, ha animato la liturgia grazie alla sua spiccata sensibilità spirituale e, in particolare, musicale; cosciente che la musica e il canto sono indispensabili perché un popolo esprima la propria fede e la preghiera.

Tutto ha fatto sempre con grande generosità, sostenendo, spesso, di tasca propria e senza clamore le spese necessarie per le strutture e la vita delle parrocchie. Ma il posto privilegiato nel cuore sacerdotale di d. Angelo lo avevano le persone, specialmente, quelle che vivevano situazioni di disagio e di bisogno.

Mi è stato raccontato che è stata veramente straordinaria la sua dedizione a quanti cercavano la dignità di un lavoro e che per questo, spesso, dovevano partire per l’estero. In questa opera di misericordia ha profuso il cuore, l’intelligenza, l’intraprendenza e le capacità organizzative. Credo che siano molte le persone che in questo momento sanno di aver ricevuto tanto da d. Angelo sia sul piano materiale che su quello spirituale. Possiamo ricambiare con il dono più gradito che possiamo fargli, quello della nostra preghiera di suffragio. Lo accompagniamo con la nostra preghiera mentre lo immaginiamo, come abbiamo ascoltato dal vangelo, davanti a Gesù risorto che lo guarda con benevolenza e gli dice: “Avevo fame e mi hai dato da mangiare; avevo sete e mi hai dato da bere; ero nudo e mi hai vestito; ero sconsolato e mi hai confortato; ero nel dubbio e mi hai consigliato”.

Preghiamo con tutto il nostro affetto e la nostra fede perché d. Angelo abbia la grazia di sentire dalla voce stessa di Gesù quelle parole che valgono tutta una vita e la felicità eterna: “Vieni, benedetto del Padre mio, ricevi in eredità il regno che per te ho preparato”. E, con il cuore purificato dalla carità di Dio, dal cielo interceda ora per l’amata parrocchia di Villaorba e per le altre dove è passato e per la sua Chiesa di Udine,