Omelia in occasione delle esequie di don Franco Molinaro (9 novembre 2017)

10-11-2017

Cari fratelli e sorelle,

don Franco Molinaro è tornato nella sua chiesa di Basadella dove ha fedelmente celebrato i santi misteri del Signore per 36 anni. Ci siamo raccolti attorno al suo corpo mortale per essergli ancora vicini e assicurargli la nostra fraterna solidarietà specialmente con la preghiera in suffragio della sua anima.

Abbiamo ascoltato le parole di speranza di san Paolo: “Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro corpo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno”.

In questi anni ho visitato più volte don Franco nella comunità della “Fraternità sacerdotale” per un saluto, una preghiera con lui e una benedizione del Signore. Come me, molti di voi gli sono rimasti vicini nel lungo e faticoso calvario che ha segnato gli ultimi anni della sua esistenza. Ci viene da dire che, misteriosamente, Dio gli ha chiesto una prova simile a quella che sopportò Giobbe. Don Franco ha visto, come dice l’apostolo, che il suo corpo andava disfacendosi di giorno in giorno a causa di una malattia a cui non c’era rimedio e che lo condizionava pesantemente in una delle funzioni vitali qual è la respirazione. Nei brevi colloqui avuti con lui, coglievo il peso della croce che gli era stata posta sulle spalle ma anche una forte pazienza interiore simile a quella di Giobbe e a quella di Gesù stesso durante la sua passione. Le poche parole che riusciva a rivolgermi erano sempre di ringraziamento per la visita che gli avevo fatto e sentivo che salivano dal profondo del suo animo purificato dalla sofferenza quotidiana.

Don Franco ha vissuto l’esperienza di una progressiva spogliazione; spogliazione delle forze fisiche, della possibilità di muoversi con autonomia, di poter realizzare qualunque progetto, di vivere attivamente il ministero sacerdotale al quale si era dedicato per tanti anni con passione.  Questa situazione di vera povertà lo ha allenato, giorno dopo giorno, a “fissare lo sguardo sulle cose invisibili”. Lo ha aiutato in questo la sua solida fede in Gesù Cristo ricevuta in famiglia; specialmente dalla amata mamma che gli è stata fisicamente e spiritualmente vicina negli anni di sacerdozio, assieme al fratello don Dario. La morte è giunta abbastanza improvvisamente, come l’arrivo notturno dello sposo nella parabola delle dieci vergini, ma siamo certi che non lo ha colto impreparato. Crediamo che il nostro don Franco, con la lampada della fede ben accesa e lo sguardo rivolto verso le cose invisibili,  sia stato pronto per seguire il Signore ed entrare nel banchetto della comunione dei Santi.

Si era consacrato completamente al Signore Gesù con l’ordinazione sacerdotale; tanto il bene compiuto in 56 anni di ministero come cappellano a Manzano, a Zuglio e a Paderno e, specialmente, come parroco di Basaldella. A questo ministero don Franco si è dedicato con grande fedeltà e in sintonia spirituale e materiale col fratello don Dario che gli è stato fedele collaboratore e lo ha preceduto nel Regno dei Cieli.

Molti cristiani di Basaldella possono esser testimoni di quanto la virtù della fedeltà a Dio e alla parrocchia abbia caratterizzato la vita di questi due fratelli sacerdoti. Con don Dario come braccio destro, don Franco ha provvisto la parrocchia di tutte le strutture necessarie, sia le chiese che gli ambienti comunitari. Come buon padre di famiglia ha curato la formazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, l’attenzione ai giovani, la vita liturgica della comunità grazie anche al suo talento musicale, la visita ai malati, ecc.

Il suo stile di apostolato, che poteva sembrare a volte piuttosto fermo ed esigente, nasceva sempre dalla volontà di essere fedele ministro di Cristo, senza compromessi.

Ha scelto, sempre col fratello don Dario, di vivere in modo molto sobrio riservando i loro beni materiali ai fratelli più poveri. Molte sono le strutture realizzate nelle missioni grazie al loro generoso contributo economico e altre ne saranno fatte grazie al lascito testamentario stabilito da don Franco.

Preceduto dal bene fatto e purificato dalla croce fisica e morale sopportata con fede e pazienza, don Franco abbia la consolazione di sentirsi dire: “Bene, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore”. Nella comunione dei Santi ritrovi tante persone care; prime fra tutte la mamma e il fratello don Dario. Con loro interceda per tutti noi e, in particolare, per il bene spirituale della comunità cristiana di Basaldella a cui ha dato tutto se stesso. 

 

Basaldella, 9 novembre 2017