Omelia in occasione del Voto cittadino (23 ottobre 2022)

23-10-2022

Cari fratelli e sorelle,

nella prima lettura della Parola di Dio il libro del Siracide ci ha assicurato: “La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità”. Ci fa meditare questo modo di presentare la preghiera come una voce potente che parte dal cuore e delle labbra del povero e ha la forza di salire in alto, oltre le nubi fino a raggiungere Dio stesso. Ed è un grido insistente che non si quieta finché non abbia ottenuto l’intervento dell’Altissimo. Gesù fece sue queste parole del Siracide quando invitò i suoi discepoli “a pregare sempre e senza stancarsi”, assicurandoli che “Dio farà giustizia ai suoi eletti se gridano giorno e notte verso di lui”.

Benedetti coloro che non si stancano di supplicare Dio Padre e Gesù giorno e notte. Ce ne sono anche tra di noi. Abbiamo nel nostro Friuli comunità di monache contemplative che dedicano la maggior parte del loro tempo alla preghiera per sé stesse, per la Chiesa, per tanti fratelli che si raccomandano a loro e per tutta l’umanità. Incontro spesso altre persone che personalmente o comunitariamente pregano con grande fedeltà quotidiana.

Anche noi ci siamo riuniti questa sera nel santuario dedicato alla Beata Vergine delle Grazie per pregare con fede; per affidare alla potente intercessione di Maria la nostra supplica. Cosa significa, infatti, rinnovare il voto cittadino? Non è ricordare un fatto del passato quando il vescovo, gli amministratori e il popolo di Udine vennero davanti all’icona miracolosa della Vergine per implorare l’intervento di salvezza dalla grave epidemia che li aveva colpiti. Non siamo qui per ricordare la preghiera che gli udinesi fecero in questo luogo secoli fa ma per continuare nello stesso santuario quella preghiera, con la stessa fede e con la stessa costanza, senza stancarci. Abbiamo, infatti, anche oggi urgenti motivi per lanciare una forte supplica al cuore di Dio attraverso il Cuore Immacolato di Maria. Suggerisco solo due di questi urgenti motivi.

Imploriamo, prima di tutto, dal più profondo del nostro animo, il dono della pace. A questo ci invita, senza stancarsi, Papa Francesco che suona, però, come una voce un po’ isolata in mezzo a tante chiacchiere rumorose e inutili che si fanno sulla tragica guerra in Ucraina. Si chiacchiera di pace ma non si prega Dio perché abbia pietà di noi e ci doni la pace.

A forza, poi, di sentire notizie e dibattiti sulla guerra corriamo anche il rischio di farne l’abitudine come se si trattasse di uno spettacolo lontano da noi. Invece la guerra non è lontana, prima di tutto perché ne stiamo pagando pesanti conseguenza economica; ma più ancora, perché la guerra è un male assurdo e pericoloso che si è scatenato a poche centinaia di chilometri da noi. È opera di satana che cammina in mezzo all’Europa con l’unica volontà di distruzione e di morte.

Questa constatazione deve inquietarci e suscitare in noi il desiderio di supplicare Dio, per mezzo di Maria, giorno e notte. La preghiera tiene sveglia la nostra coscienza e unisce voci e cuori per lottare contro lo spirito del male.

Suggerisco un secondo motivo di preghiera. Mentre la nostra nazione sta vivendo un momento delicato di passaggio di governo, noi vogliamo invocare lo Spirito Santo su coloro che dovranno assumersi la responsabilità di fare scelte giuste per il bene di tutti e su chi, d’altra parte, si troverà ad esercitare un’azione di critica costruttiva. Chiediamo che la luce divina illumini le loro coscienze per non cedere a miopi interessi personali o di partito perché troppo grave è la posta in gioco.

Sulle famiglie e sulle attività produttive, infatti, incombono preoccupanti difficoltà economiche e sociali ormai avvertite da tutti e che chiedono immediati interventi. Ci sono, poi, delle questioni che sono meno citate nei mezzi di comunicazione ma non meno decisive per il futuro della nostra patria. Mi riferisco alla necessità di difendere la sacralità della vita di ogni persona; di sostenere la famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna e la sua missione di generare figli per il futuro della nostra società; di tutelare le scuole perché siano mese in condizione di svolgere al meglio il loro compito educativo anche difendendosi da discutibili teorie sull’identità affettivo-sessuale della persona che, in ogni caso, nulla hanno a che vedere con l’educazione di bambini e ragazzi.

Ho suggerito due intenzioni di preghiera da deporre nelle mani della Beata Vergine delle Grazie. Tante altre possiamo aggiungerne che riguardano necessità nostre personali, di persone a noi care e della nostra città. Maria, nostra Madre misericordiosa, le porti fino al cuore di suo Figlio ottenendoci le grazie di cui noi, poveri peccatori, abbiamo bisogno in questo tempo.