Cari Fratelli e Sorelle,
inizio il messaggio per il tempo di Avvento con alcune espressioni di una grande profezia di Isaia: «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che camminavano in una terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia […] perché un bambino è nato per noi; vi è stato dato un figlio». Queste consolanti parole ci verranno ripetute nella liturgia delle prossime domeniche che ci preparano al Natale.
Il profeta viveva in mezzo ad un popolo che era avvolto dalle tenebre perché aveva perso la speranza. I nemici che lo attaccavano erano troppo forti mentre lui era guidato da re incapaci e con poca fede.
A questo popolo Isaia annuncia che sta per accendersi nel buio una grande luce giacché nascerà un bambino speciale, mandato direttamente da Dio per portare la salvezza. Non è tempo, quindi, di rassegnarsi ma di tornare a sperare e di attendere il Bambino che verrà. È tempo di ripulire i cuori dalla tristezza e di lasciar spazio alla gioia: «Hai moltiplicato la gioia; hai aumentato la letizia».
L’attesa di qualcosa di bello accende nel cuore la speranza e la gioia. Aspettare la visita di un amico già illumina il cuore e la gioia cresce in attesa del momento in cui potremo vedere il suo volto e ricevere il suo abbraccio. Le mamme sanno quanto sono belli e trepidanti i mesi della gravidanza fatti di attesa del momento in cui potranno accogliere fra le braccia il piccolo nascosto nel loro grembo.
Nel tempo di Avvento la Chiesa ci invia a riscoprire la gioia spirituale dell’attesa di Dio che viene a visitarci in un Bambino che è Figlio suo e figlio di Maria e che si chiama Gesù.
Si potrebbe dire che quel Bambino, annunciato da Isaia, non è da attendere perché è già venuto in mezzo a noi. A Natale ricorderemo la sua nascita a Betlemme. È già venuto a visitarci ma torna ancora a bussare alla porta della nostra anima. Non abbiamo, infatti, mai finito di incontrarlo, di conoscerlo, di entrare in amicizia con lui. Se sappiamo attenderlo e spalancargli le porte del cuore, egli verrà a farci una nuova visita e, secondo la profezia, “moltiplicherà la nostra gioia”.
Ho parlato di questa gioia nella lettera pastorale di quest’anno: «Il nostro Dio è Gioia piena ed eterna; è Abbraccio del Padre verso Gesù, suo Figlio, e di Gesù verso il Padre nella Comunione dello Spirito Santo. È questa gioia che Gesù ha portato in mezzo a noi nel suo Cuore di uomo e che dona a coloro che si affidano totalmente a Lui. Lo Spirito Santo la riversa dal Sacro Cuore di Gesù al nostro piccolo cuore e, così. Possiamo provare la sua stessa felicità. La gioia che promette Gesù è uno dei doni dello spirito Santo” (“Andate e fate miei discepoli tutti i popoli”, n. 14).
Cari fratelli e sorelle, vi auguro che l’Avvento di quest’anno sia l’appuntamento per una nuova visita di Gesù in quella stanza interiore che è il nostro cuore, dove egli spesso bussa, Attendiamolo trovando specialmente tempi di raccoglimento interiore e preghiera. Egli realizzerà anche per noi la profezia: «Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia».
+ Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo