Messaggio per i funerali di Francesco Mazzega (5 dicembre 2019)

Partecipo spiritualmente alla celebrazione della Santa Messa di esequie di Francesco Mazzega che con un atto tragico ha concluso la sua tormentata esistenza terrena.

Un baratro è l’uomo e il suo cuore un abisso”. Così il salmo 64 descrive il mistero del cuore di un uomo. Per noi è molto difficile penetrare il segreto del cuore di un’altra persona e Francesco, probabilmente,  non è riuscito a far chiarezza neppure nel suo.

Ma ora il tempo delle parole e dei giudizi umani è finito. Resta il silenzio e la preghiera recitata con compassione.

Nel salmo 138 troviamo questa preghiera: “Signore, tu mi scruti e mi conosci. Penetri da lontano i miei pensieri”. Preghiamo anche noi perché Francesco, che ha incontrato il Signore Gesù dopo la morte, si senta penetrato fin nel profondo del cuore dal suo sguardo di misericordia che gli offre il perdono; quel perdono che lui, forse, non riusciva a darsi.

Affidandosi al perdono del Signore ritrovi la luce della speranza per la vita eterna.

Il mio pensiero e la mia preghiera va, poi, ai cari genitori di Francesco che hanno condiviso i drammi del figlio in un calvario pesantissimo. So che sono persone di fede e invoco per loro l’intercessione della Beata Vergine di Lourdes, a cui sono tanto devoti. Lei, che da Madre amorevole porta conforto a tanti sofferenti nel corpo e nell’anima, asciughi le loro lacrime e dia forza spirituale ai loro cuori prostrati dal dolore.

Non posso dimenticare la cara Nadia Orlando. La raccomando ancora alla misericordia di Dio Padre assieme ai suoi genitori tutt’ora provati dal dolore.

Invoco su tutti la benedizione di Dio perché ci preservi dal male e ci renda più solidali e compassionevoli gli uni vero gli altri nel timore del Signore.

05-12-2019