Messaggio per la partecipazione spirituale alle esequie di mons. Ottavio Belfio (11 ottobre 2022)

Cari fratelli e sorelle,

un improrogabile impegno mi ha impedito di presiedere la celebrazione della Santa Messa di esequie per il nostro mons. Ottavio Belfio. Ho chiesto al Vicario Generale di sostituirmi e partecipo in comunione spirituale alla vostra preghiera di suffragio.

In questi anni mi sono sentito legato a don Ottavio da un rapporto di profonda sintonia. Questo rapporto è stato certamente favorito dalle frequenti occasioni di incontro dovute ai ruoli importanti che don Ottavio ha rivestito; in particolare, quello di Presidente del Capitolo dei Canonici della Cattedrale e di Vicario episcopale per la vita consacrata. Ma, più a fondo, lo sentivo vicino perché percepivo in lui una fede sincera e una solida vita spirituale coltivata con fedeltà e alimentata dalla Parola di Dio e dall’eucaristia.

Era una vita spirituale veramente sacerdotale perché era intrisa di spirito pastorale e missionario. Don Ottavio si sentiva chiamato alla missione di trasmettere a tutti quel rapporto con Cristo che lui per primo aveva scoperto e contemplato e che non poteva tenere per sé.

Da questa passione autenticamente missionaria sono nati i libri di commento alla Sacra Scrittura e di spiritualità che egli ha scritto in questi anni con stile divulgativo ma profondi nei contenuti. Con la tenacia che lo caratterizzava, ha continuato in quest’opera di catechesi anche quando la salute è diventata malferma; servendosi pure dei mezzi della tecnologia moderna per raggiungere i suoi affezionati ascoltatori.

Credo che possiamo ritrovare in don Ottavio un po’ della passione missionaria di san Paolo quando l’apostolo scrive ai Corinti: “Infatti annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1 Cor 9,16).  Quel “guai a me se non annuncio il Vangelo!” era un imperativo anche per il cuore sacerdotale di don Ottavio.

L’ultimo tratto del suo pellegrinaggio terreno è stato segnato da una progressiva e faticosa debolezza. Non ha più avuto le forze per raggiungere i fedeli con il suo annuncio il quale si è trasformato, allora, in preghiera espressa, magari solo col fiato perché non gli veniva più la voce.

Con serena fiducia affidiamo il nostro don Ottavio alla misericordia di Dio Padre, certi che ora potrà contemplare, con gioia e meraviglia, il Mistero che egli ha meditato e annunciato lungo i suoi 63 anni di ministero sacerdotale. Invochiamo per lui anche la giusta ricompensa per il tanto bene che ha fatto alla nostra Chiesa nei molti incarichi che ha ricoperto. Una riconoscenza particolare gli viene certamente dalle comunità religiose alle quali si è dedicato come Vicario episcopale per la Vita consacrata.

Gli chiediamo che dalla Comunione dei Santi interceda per noi, per la sua Chiesa, per i confratelli e per tante persone che lo hanno amato e stimato.

11-10-2022