Abbiamo ascoltato le parole di Gesù, parole particolarmente preziose perché consegnate ai discepoli nel suo testamento spirituale durante l’ultima cena:’Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga’.
Meditandole questa mattina mi è sembrato di cogliervi in esse anche il senso della storia e della missione del Sovrano Ordine Ospedaliero di S. Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta.
‘Non voi avete scelto me ma io ho scelto’.
L’Ordine di Malta non è sorto per progetti e interessi umani ma è un dono che Gesù ha fatto alla Chiesa ispirando il beato Gerardo con la luce dello Spirito Santo. E’ stato Lui a scegliere il beato Gerardo e ha fatto sorgere nella sua mente e nel suo cuore l’intuizione di un ordine di consacrati che si dedicassero alla difesa della fede cristiana, della Chiesa e dei malati e pellegrini. Ed è Gesù che continua a scegliere coloro che continuano, dopo quasi mille anni, l’opera evangelica del fondatore. Per questo motivo stiamo celebrando la S. Messa per chiedere nuove vocazioni all’Ordine. Non si entra, infatti, nell’Ordine per un proprio progetto umano o per meriti acquisiti o grazie al curriculum di una carriera fatta. Si entra per vocazione, cioè, per una chiamata e una scelta di Gesù che chiama alcuni a condividere con altri fratelli e sorelle questa esperienza nella Chiesa in nome della loro fede e degli impegni del loro battesimo.
‘E vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto’.
Gesù fa sorgere le diverse vocazioni nella Chiesa perché contribuiscano alla missione della Chiesa stessa che è quella di portare i frutti del Vangelo lungo la storia umana.
Anche il Sovrano Ordine di Malta è stato costituito da Gesù, perché portasse frutti secondo il Vangelo. E questo è avvenuto grazie alla risposta alla chiamata del Signore del beato fondatore e di tutti i suoi figli e figlie lungo i secoli. Essi hanno obbedito al comando di Gesù e hanno portato frutti abbondanti testimoniando con essi la loro fede, spesso in mezzo a popoli non cristiani ed ostili.
Dall’albero dell’Ordine è sbocciato il frutto della carità verso i sofferenti nel corpo e nello spirito; un frutto così connaturato all’Ordine da chiamarsi Ordine ospedaliero.
Ed è motivo di consolazione constatare che, dopo tanti secoli, questo frutto di carità verso i più deboli e disagiati continua a caratterizzare l’Ordine. Conosciamo tutti le tante istituzioni ospedaliere e le opere di soccorso e assistenza che le sorelle e i fratelli dell’Ordine animano in tutto il mondo. Quando un albero dà frutto, dopo tanti anni dal suo sbocciare, e continua a dare frutti abbondanti vuol dire che è veramente un buon albero e che le sue radici continuano a nutrirsi in una linfa vitale.
Vedendo il frutti che permangono nei secoli, ringraziamo con questa S. Messa Gesù perché, ispirando il beato Gerardo, ha piantato nella sua Chiesa e tra gli uomini un Ordine robusto nella fede e che ha continuato a nutrirsi sempre di una linfa spirituale di qualità cristiana. Se così non fosse stato, sarebbe già rinsecchito da tempo e sarebbe scomparso.
Accanto al frutto della carità verso i poveri e i sofferenti, il Sovrano Ordine di Malta ha portato anche altri frutti evangelici: la difesa della fede cristiana con una dedizione nella testimonianza che ha chiesto a volte la vita; l’amore per la Chiesa; l’impegno ad una presenza attiva dentro la storia umana a promozione della pace e della convivenza pacifica.
‘E il vostro frutto rimanga’.
Questo è la parola che Gesù rivolge a voi, sorelle e fratelli, in questa S. Messa che celebro per tutti i membri dell’Ordine. Gesù vi ha chiamati alla missione di continuare a tener viva la grande tradizione di questo Ordine portando sempre frutti.
Sono frutti che conservano una straordinaria attualità anche in questo tornante della storia umana. E’ sempre attuale il frutto del servizio ai malati e ai disagiati, spesso vittime delle ingiustizie che le vicende politiche ed economiche lasciano dietro di sé.
Ma è di grande attualità anche la testimonianza coraggiosa della fede cristiana. Essa non è più insidiata da attacchi di popoli di altra cultura e religione ‘ anche se non mancano pure questi ‘ ma nelle nostre terre è erosa dall’interno da una mentalità che tende a sostituire alla fede nel vero Dio l’adorazione di nuovi idoli. E’ vitale che ci siano testimoni della fede cristiana convinti e coerenti che sono inseriti dentro la vita sociale, professionale, economica, politica.
Ancora, è sempre preziosa la presenza di cristiani che condividono l’amore per la Chiesa cattolica e, anche, la difendono con validi motivi. Essa non è priva di debolezze che l’attuale Pontefice con ammirevole umiltà e onestà riconosce e confessa. Ma essa è anche attaccata spesso in modo ingiusto e pregiudiziale perché è una presenza nella storia che tiene sveglie le coscienze nei valori irrinunciabili predicati da Gesù e necessari per una civile convivenza tra i popoli.
‘E il vostro frutto rimanga’. Cari fratelli e sorelle, continuate a fare di questo comando di Gesù l’impegno di vita come membri del Sovrano Ordine di Malta. Continuate a tenere le radici affondate nella linfa vitale di una seria formazione spirituale. E invochiamo nuove vocazioni per questa benemerita istituzione di cui la Chiesa continua a godere.