OMELIA NELLA SOLENNITA’ DELL’EPIFANIA DEL SIGNORE

06-01-2012


Care sorelle e fratelli,


la festa del S. Natale si completa con quella dell’Epifania che oggi celebriamo. Essa ricorda l’episodio dei Magi che, guidati dalla luce di una stella, arrivarono da oriente fino alla culla di Gesù, lo adorarono in ginocchio e gli offrirono in omaggio oro, incenso e mirra.


Per meditare insieme a voi il significato dell’adorazione dei Magi, richiamo le parole di Isaia con cui iniziava la prima lettura della Parola di Dio. Il profeta parla con entusiasmo alla città santa di Gerusalemme dicendo ‘Alzati, rivestiti  di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te’.


Si rivolge a Gerusalemme come ad una donna che era vestita con l’abito nero del lutto perché aveva perso tutti i suoi figli deportati in paesi stranieri. La invita a cambiare vestito e ad indossare un abito fatto di luce che, però, non si confeziona con le sue mani ma glielo dona il suo Signore. E’ il Signore che entra con la sua gloria nelle piazze e nelle strade di Gerusalemme e la illumina tutta; la avvolge di luce.


E questo abito di luce rischiara anche i popoli circostanti, avvolti da tenebre e da nebbia fitta, e le genti si incamminano verso la sorgente di quella luce nuova, verso il Signore.


La festa dell’Epifania ricorda che la Luce, annunciata da Isaia, si è accesa a Betlemme ‘ borgata di Gerusalemme – con la nascita di Gesù. I Magi vengono da lontano, da popoli avvolti dalle tenebre, per cercare a Gerusalemme quella Luce. La trovano, si inginocchiano in adorazione e tornano illuminati ai loro paesi.


I Magi invitano anche noi a fare il loro stesso cammino: tornare sempre verso Gesù, pregarlo e lasciarci illuminare dalla sua Parola. La luce di Gesù crescerà nei nostri pensieri, sentimenti, desideri e trasparirà della nostre parole e azioni. Si diffonderà alle persone che frequentiamo e che magari vivono in una situazione di nebbia e di confusione.


Alcuni racconti cristiani antichi narrano di monaci e di padri del deserto che, dopo anni di intensa preghiera e meditazione del Vangelo, trasmettevano anche dal volto una luce spirituale che diffondeva serenità e sapienza alle persone che li visitavano.


Accanto a questi esempi antichi possiamo trovarne anche di recenti e vicini a noi. Abbiamo celebrato mercoledì, con dolore e tanto affetto, i funerali del nostro vescovo mons. Alfredo Battisti. Le tante testimonianze che ho ascoltato sono concordi nel dire che chi accostava questo anziano pastore della Chiesa ne restava veramente illuminato.


Come ogni uomo, anche lui aveva i suoi limiti e lacune; però una luce di interiore serenità e sapienza traspariva dal suo sorriso umile e accogliente, dai suoi modi delicati e accoglienti con cui accostava le persone risvegliando in loro quanto c’era di buono, dalla sua parola illuminata dalle parole del Vangelo lungamente meditate durante gli anni.


A 86 anni non diffondeva attorno a sé un alone di tristezza e di decadenza ma, proprio come dice il profeta, era come rivestito di luce; una luce che traspariva da dentro perché nel suo animo abitava  Colui che è la Luce degli uomini, Gesù nato a Betlemme e adorato dai Magi. Mons. Battisti adorava Gesù ogni giorno nella preghiera fedele e meditava a lungo la sua Parola e la sua persona, il suo sorriso, la sua parola erano come illuminati da una giovinezza che faceva bene a chi lo accostava e lo ascoltava.


Questo vescovo conosceva il cammino dei Magi e lo ripercorreva ogni giorno e Gesù lo ha rivestito con la sua luce; lo ha trasformato ‘ come chiede ai suoi discepoli in una celebre parabola ‘ in una lampada che ardeva e risplendeva perché tante persone potessero godere di quella luce.


La festa dell’Epifania e la testimonianza di Mons. Battisti invitano anche noi a non abbandonare mai il cammino dei Magi. Andiamo verso la Sorgente divina della Luce che è Gesù; troviamo il tempo di pregarlo e di leggere e meditare il suo Vangelo.


Un po’ alla volta saremo anche noi sempre più luminosi di serenità, di sapienza, di sentimenti delicati di amore. Saremo avvolti di luce come lampade accese e faremo tanto del bene a coloro che ci sono vicini, specialmente ai piccoli e ai giovani.