OMELIA NELLA ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON BOUGUSLAW KADELA

03-06-2012


 


 Il Vangelo di questa festa solenne della SS. Trinità ci ha portato con gli undici apostoli sul monte della Galilea dove Gesù aveva dato loro appuntamento per lasciare loro le sue ultime parole prima di salire al Padre. Così si rivolge a loro: ‘A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate, dunque, e fate discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato’.


Questo è il compito che Gesù risorto lascia alla sua Chiesa, il compito di essere missionaria in mezzo a tutti i popoli. E, in particolare, chiede agli undici apostoli di essere i primi missionari, testimoni di Lui e annunciatori del suo Vangelo. Essi hanno obbedito al loro Signore e dalla loro missione è nata e si è progressivamente consolidata la Chiesa.


 


Il compito e ministero particolare degli apostoli non si è esaurito con la loro morte ma resta vivo nella Chiesa perché dell’opera apostolica la comunità dei credenti in Cristo ha sempre bisogno. Essi, infatti, hanno trasmesso il loro ministero a dei successori: i vescovi che formano un solo collegio unito attorno al Successore di Pietro, il vescovo di Roma.


E sempre gli apostoli ‘ come ci testimonia S. Paolo e i primi scritti dei Padri ‘ hanno chiamato dei ‘presbiteri’ a condividere con loro e con i loro successori  la stessa missione.


In che modo essi hanno chiamato altri battezzati a continuare il loro ministero apostolico dentro la Chiesa? Certamente attraverso delle azioni umane e, cioè, verificando, tra tanti, coloro che potevano avere qualità necessarie, chiamandoli, tenendoli vicini a loro perché si preparassero alla missione e, alla fine, inviandoli come Gesù aveva fatto con loro sul monte della Galilea prima di salire al Padre.


Tutte queste azioni umane, però, non sarebbero state sufficienti per avere vescovi, successori degli apostoli, e presbiteri, loro diretti collaboratori nel ministero. Gli apostoli, infatti, non consegnavano ad altri un incarico umano di insegnare una dottrina spirituale e di organizzare le comunità cristiane che man mano si formavano.


Essi trasmettevano a dei successori un ministero che avevano a loro volta ricevuto da Gesù risorto e che era assolutamente più grande delle loro capacità umane. Trasmettevano un potere che non veniva da loro ma solo da Gesù, Figlio di Dio fatto uomo e che Lui consegnò direttamente agli apostoli: ‘A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra’. 


Per questo, essi non si limitavano a dare un incarico a colui che era stato scelto ma pregavano e, tenendo le mani stese sul suo capo, invocavano su di lui la discesa dello Spirito santo.


Grazie a questa preghiera e imposizione delle mani, la Chiesa aveva un nuovo vescovo o un nuovo presbitero, consacrato dallo Spirito santo con il sacramento dell’ordine sacro. Solo in forza di questa consacrazione egli poteva compiere il mandato che Gesù affida agli undici e ai loro successori: predicare con autorità e fedeltà il Vangelo perché tutti i popoli si convertano, offrire ai convertiti la possibilità di una vita nuova di comunione con Gesù grazie al battesimo e agli altri sacramenti, guidare come pastori la Chiesa insegnando ai cristiani a comportarsi secondo i comandi del Signore.


Grazie agli apostoli, ai vescovi loro successori e ai loro collaboratori, i presbiteri, Gesù ha continuato e continua ad esercitare il suo potere di salvezza per tutti gli uomini che Dio Padre gli ha dato quando egli si è spogliato per supremo amore fino alla morte e alla morte di croce.


 


Oggi egli unisce a sé un suo nuovo servo e collaboratore, Bogus Kadela, che sto per consacrare presbitero. Tra poco, su di lui imporrò le mani ‘ e con me tutti i sacerdoti concelebranti ‘ e farò la preghiera solenne che invoca lo Spirito Santo, infine gli consacrerò le mani con il sacro crisma. Subito egli potrà partecipare per la prima volta alla consacrazione del pane e vino nel Corpo e Sangue di Gesù, potrà invocare il perdono dei peccati su fratelli, predicherà con autorità il Vangelo, sarà pastore in nome di Cristo e in piena comunione col vescovo dentro la nostra Chiesa in cui sarà incardinato.


 Gesù ha chiamato e guidato Bogus  all’ordinazione sacerdotale attraverso un percorso veramente imprevedibile e provvidenziale, che lo ha portato dalla Polonia al Friuli. Qui è stato accolto con amicizia da tante persone che gli hanno voluto bene. Ha trovato nel seminario la comunità educativa indovinata che lo ha guidato a verificare la sua vocazione e a prepararsi, giorno dopo giorno, a dare tutta la sua vita per la Chiesa.


Da parte sua, Bogus ha risposto con fede sincera, con generosa disponibilità e con forte volontà che lo ha mantenuto fedele alla sua vocazione attraverso passaggi non sempre facili.


Ora si consegna al vescovo e alla Chiesa per essere ordinato sacerdote e il vescovo lo consegna a Gesù risorto e al suo Santo Spirito, attraverso i riti del sacramento dell’ordine sacro. Così sarà consacrato con tutta la sua persona e per sempre ad essere servo di Cristo portando la sua salvezza a tanti fratelli e insegnando loro a vivere con gioia secondo il Vangelo.


Con tanta riconoscenza nel cuore verso il nostro Signore Gesù e Dio nostro Padre, accompagniamo con la preghiera Bogus che viene ordinato sacerdote.


E innalziamo anche una supplica corale alla misericordia di Dio perché ci doni nel prossimo futuro altri giovani che seguano l’esempio e la vocazione di Bogus. Anche tra noi la messe è molta e gli operai sono pochi; per questo preghiamo il padrone della messe.