OMELIA NELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA E IL CANTO DEL TE DEUM A CONCLUSIONE DELL’ANNO 2009

31-12-2009


Si conclude un altro anno della nostra vita e noi abbiamo scelto di concluderlo in modo cristiano con la celebrazione della S. Messa e il canto del Te Deum che è l’inno di lode e di ringraziamento più tradizionale nelle nostre comunità cristiane.


Cerchiamo nella Parola di Dio che abbiamo ascoltato un insegnamento che guidi la nostra preghiera di fine anno.


Nel Vangelo troviamo l’esempio dei pastori: ‘I pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano visto e udito, come era stato detto loro’.


Avevano visto la salvezza di Dio che era entrata nella loro vita quotidiana; il Messia era nato a poche centinaia di metri del loro accampamento.


Avevano udito parole inattese di speranza che avevano ridato entusiasmo ai loro cuori provati da un’esistenza difficile da tutti i punti di vista.


La loro reazione spontanea è quella di rivolgersi a Dio e innalzare verso di Lui una preghiera di lode e di ringraziamento che sgorgava da cuori che erano stati avvolti da una gioia che prima non conoscevano.


Questa preghiera dei pastori è la doverosa conclusione dell’anno anche per noi: ringrazia e lodare Dio con sincerità e riconoscenza. Lo stiamo facendo con celebrando questa eucaristia che la preghiera di ringraziamento più grande che la Chiesa può offrire al suo Dio e Padre in unione a Gesù.


Come dare contenuto alla nostra lode e ringraziamento?


Come i pastori, anche noi ringraziamo per quello che abbiamo ‘visto e udito’, per la presenza di Dio nella nostra vita e per la salvezza che realizzato per noi duranti i mesi dell’anno che si conclude.


Ecco, allora, che questa S. Messa è anche un tempo per ricordare l’anno che abbiamo vissuto con gli avvenimenti che ci sono capitati e le esperienze che ci è stato dato di fare.


Solo ripercorrendo i mesi dell’anno possiamo vedere, renderci conto che Dio è stato presente proprio nella nostra vita e ha portato la sua salvezza attraverso i fatti, le persone incontrate, le esperienze vissuto.


Possiamo anche ricordare quello che abbiamo udito. Sarebbe bello che in questa sera ci tornassero alla memoria quella frasi della Parola di Dio che più ci hanno illuminato e fatto del bene, Oppure anche parole di persone che ci hanno toccato il cuore e che sono state mediazioni della Parola e della volontà di Dio.


Certo per ricordare come Dio ha accompagnato anche in questo anno la nostra vita è necessario raccoglimento e desiderio di tornare con la memoria al cammino fatto.


Questo non è il modo di finire l’anno che viene proposto questa sera dalla televisione o da tante feste organizzate. Non dico questo per fare facili critiche e neppure per valutare in modo negativo la tradizione di trovarsi assieme e fare festa nella notte che porta dal vecchio al nuovo anno.


Mi sembra, piuttosto, che si spinga le persone a far festa dimenticando in fretta l’anno che finisce per riversare tutte le speranze su quello nuovo che ci attende.


E’ questo dimenticare in fretta che non è il modo di vivere di un cristiano ma piuttosto di una mentalità pagana che considera finito e perso il tempo già vissuto e aspetta gioia e speranza in quello che ha ancora da vivere.


Noi, invece, vogliamo ricordare e con attenzione quello che ci è successo mese dopo mese, le persone incontrate, i cambiamenti avvenuti, le esperienze vissute, le parole ascoltare e meditate.


Vogliamo ricordare perché vogliamo vedere come i pastori i momenti e le occasioni in cui Dio è stato vicino a noi, ha mostrato il suo amore, ci ha sostenuti, ci ha consolati con la sua parola, magari anche dentro momenti umanamente difficili, di prova e di oscurità.


Dopo esserci resi conto che Dio non è stato lontano o assente ma è stato ancora il salvatore della nostra vita, sempre come i pastori, vogliamo concludere il nostro anno offrendolo a Dio Padre con la preghiera di lode e di ringraziamento.


Questo è il modo per concludere con vera gioia e serenità di cuore un anno di vita riconoscendoci accompagnati da Dio e dalla sua bontà provvidente.


L’anno che si conclude non è un anno finito e perso per sempre come possono pensare i pagani. E’ un anno che porteremo sempre con noi perché abbiamo visto come Dio ci ha aiutati, cambiati, salvati.


Potremo condividere questa gioia serena con familiari e amici continuando la S. Messa con la festa tra familiari e amici e guardando avanti con vera speranza perché, come i pastori, abbiamo visto e udito, che Dio è vicino e ci accompagna.