OMELIA NEL PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A CASTELMONTE

08-09-2010


 


Care sorelle e fratelli, Maria, Madre di Dio e Madre nostra, ci accoglie con il suo sguardo che vede ognuno di noi con le sue necessità e con il suo cuore che vuole il nostro bene più di quanto lo vogliamo noi stessi.


Come umili pellegrini siamo saliti al ‘Monte antico’ dove quasi dagli inizi del cristianesimo si venera la Vergine Maria. Non siamo venuti per raccomandare solo noi stessi e le persone che ci stanno a cuore ma per affidare a Maria tutta la nostra Diocesi, come faremo al termine della celebrazione eucaristica con l’atto di Affidamento a Maria.


Qui rappresentiamo tutta la Chiesa di Udine perché siamo i Vescovi, molti sacerdoti, religiose e fedeli delle diverse parrocchie. Vogliamo mettere sotto l’intercessione potente della Vergine Madre anche quest’anno la nostra Chiesa rinnovando la tradizione che, che con felice intuizione pastorale, avviò S. E. mons. Battisti subito dopo la terribile prova del terremoto.


Allora i cristiani del Friuli cercavano nelle Madre santissima consolazione e speranza mentre le case, i paesi e la vita delle persone era ancora sconvolta dalla tremenda catastrofe naturale.


Quest’anno abbiamo tanti altri motivi per affidarci a Maria facendoci voce di tutti i suoi figli che formano la Chiesa di Udine. Una preghiera tra tutte desidero raccomandare: chiediamo alla Vergine Maria che ci aiuti ad imitarla nella sua virtù principale. Essa ha saputo ascoltare la Parola di Dio, accoglierla e obbedire senza la minima resistenza.


Il vangelo che abbiamo ascoltato ci mostra questa virtù di Maria. Dio, attraverso l’angelo, rivolge la sua parola a Giuseppe che aveva scoperto che la sua giovane fidanzata era incinta e non sapeva darsene una ragione. L’angelo dice a Giuseppe: non allontanare Maria dalla tua vita rompendo il legame di fidanzamento con lei; accoglila e segui il suo esempio. Lei ha già ascoltato e accolto con docilità la Parola di Dio e la sua vita è già trasformata: ha concepito un figlio che è la stessa Parola di Dio che si fa carne. Questo figlio si chiamerà Gesù.


Maria è di esempio al fidanzato Giuseppe ed vogliamo che, durante l’anno pastorale che stiamo iniziando, sia di esempio anche a noi. Con la sua intercessione ci aiuti a rivivere la sua più grande virtù: la capacità di ascoltare la Parola del suo Dio e custodirla nel suo cuore perché porti frutti nella vita.


Perché è così importante che ogni cristiano, come Maria, trovi il tempo e la disponibilità per ascoltare, leggere e meditare la Parola del Signore?


Ci risponde l’autore della Lettera agli Ebrei: perché solo questa Parola divina è viva ed efficace, più penetrante di una spada a doppio taglio.  Solo questa Parola entra nel profondo dell’anima dell’uomo e aiuta a fare chiarezza nei suoi pensieri e sentimenti.


Tutti abbiamo bisogno, in questo tempo, di fare avere più chiarezza dentro di noi, di capire cosa è bene e cosa è male, di comprendere quale sia la vera volontà di Dio.


In mezzo alla confusione di idee in cui si muove la nostra società anche in Friuli, abbiamo bisogno più che mai di ascoltare e meditare la Parola di Dio per vedere bene la scelte da fare nella nostra vita personale e delle famiglie.


Abbiamo bisogno dei ascoltare il nostro Dio per vedere bene quali siano le scelte giuste da fare per la nostra Chiesa diocesana. Come scrivo nella Lettere pastorale ‘Ascolta, figlio, le mie parole’, essa sta vivendo un tempo di travaglio con un certo senso anche, a volte, di disorientamento che tante persone mi confessano. Il Signore Gesù, con la luce del suo Spirito, ci faccia vedere senza incertezze la strada giusta; la strada dove lui, come Buon Pastore, vuol condurci.


La capiremo solo ascoltando la sua Parola con Maria e seguendo il suo esempio.


E una preghiera particolare vi raccomando. Affidiamo all’intercessione della nostra Madre quei ragazzi, giovani e adulti che hanno un bisogno tutto particolare di ascoltare con generosità la Parola di Dio.


Sono coloro, tra i nostri figli, che Gesù chiama a seguirlo con tutta la loro vita per diventare sacerdoti, pastori del suo popolo a nome suo. Ad ognuno di loro Dio, come alla giovanissima Maria, manda un angelo a portare il suo invito e aspetta la loro risposta: Eccomi! Sia fatta la tua volontà.


Preghiamo in questa S. Messa per loro perché abbiamo la stessa fede e la stessa generosità di Maria senza paura di mettere la loro vita tra le mani di Gesù e donarla per la nostra Chiesa. Affidiamoli all’intercessione della Madre di Gesù e nostra perché la nostra gente ha bisogno di sacerdoti e me li chiede continuamente durante le visite alle foranie che sto facendo.


‘O Maria, Modonna di Castelmonte, che oggi festeggiamo nel ricordo della tua Nascita immacolata, ascolta la nostra supplica. Continua a proteggere la nostra Chiesa diocesana che da sempre si è messa sotto la tua intercessione di Madre. Ottieni a noi la grazia di essere, come te, ‘beati’ perché ascoltiamo la Parola di Gesù. Accompagna, in modo tutto particolare, quei nostri ragazzi e giovani che hanno nel cuore la Parola di Dio che li chiama a seguire da vicino tuo Figlio come sacerdoti. Sappiamo dire con te: Eccomi!’. Amen