L’INSEGNAMENTO DELL’ENCICLICA CARITAS IN VERITATE E IL MOMENTI DI CRISI ECONOMICO- SOCIALE. Articolo scritto per “il Sole 24 ore”

15-03-2010


Benedetto XVI, nell’enciclica Caritas in Veritate, prende in considerazione il tempo di crisi mondiale, che stiamo ancora attraversando, e scrive: ‘ La crisi ci obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole e a trovare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative. La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità. In questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del momento presente’ (n. 21)


La Sacra Scrittura  ci insegna, che i tempi di crisi sono momenti di prova seria dentro i quali si può anche soccombere; ma dai quali si può uscire rinnovati se non si è smarrita la direzione verso la salvezza.


Che la prova sia seria, ce lo rivelano i volti e le parole preoccupate ‘ se non angosciate ‘ di tante persone e famiglie, di responsabili della cosa pubblica, di imprenditori che lottano con tutte le loro risorse fino a giungere, talvolta, a gesti irreparabili propri di chi non vede speranza davanti.


Il Santo Padre ci ammonisce a non cercare la soluzione solo in aggiustamenti del sistema già noto e, neppure, a cedere alla rassegnazione.


E’ tempo, piuttosto, di metterci insieme per un ‘discernimento’ sul cammino fatto per riconoscerne con lucidità le lacune e contraddizioni interne e giungere ad una ‘nuova progettualità’ da cui nascano ‘nuove regole e nuove forme di impegno’.


Molte voci autorevoli si sono dichiarate immediatamente in sintonia con l’indicazione del Papa riconoscendo che è tempo di grande intelligenza, onestà e coraggio per un colpo d’ala che porti a guardare più dall’alto e più in profondità il percorso che può condurci fuori del tempo di crisi.


Qui sorge la domanda decisiva: quale è la direttrice e la meta su cui indirizzare il nostro percorso?


Credo che sia possibile sintetizzare la proposta di Benedetto XVI con una espressione: mirare ad un ‘Umanesimo integrale’.


Un umanesimo integrale chiede di progettare una riorganizzazione del sistema economico-sociale avendo realisticamente al primo posto il valore della persona umana in tutte le sue dimensioni costitutive; come si esprimeva Paolo VI nell’enciclica Populorum progressio: ‘Tutta la persona e ogni persona’.


Nessuno si nasconde quanto sia impegnativa questa sfida. Contemporaneamente, però, essa può motivare l’impegno di un imprenditore e di un imprenditore cristiano.


Le prospettive delineate dal santo Padre nell’enciclica, infatti, gli fanno capire che val la pena di mettere in gioco tutti i talenti che Dio gli ha dato. Essi infatti, non hanno come obiettivo solo il raggiungimento del profitto ma la collaborazione alla crescita di una nuova umanità.


 


                                                                                              + Andrea Bruno Mazzocato


                                                                                                    Arcivescovo di Udine