Messaggio di invito a Castelmonte per il 50° pellegrinaggio diocesano (15 agosto 2025)

Cari fratelli e sorelle,

nella storia della Chiesa la devozione mariana è sempre stata molto viva come ci testimoniano le memorie liturgiche, gli inni e i canti mariani. Nei santuari e nelle chiese dedicate alla B.V. Maria, i cristiani hanno spesso trovato un luogo dove consegnare alla Madre di Dio un desiderio, un proposito oppure una preoccupazione per sé e per i propri cari.

Il santuario di Castelmonte ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per le popolazioni del Friuli, che qui sono venute in pellegrinaggio e si sono fermate per volgere uno sguardo a Maria e invocare il suo materno aiuto. C’è chi lo ha fatto con un Ave Maria, chi recitando il Santo Rosario, chi sussurrando le parole di qualche canto tradizionale come: «Daitmi, daitmi une cjalade cun chel voli plen d’amor, o gran Mari inmacolade, o colombe dal Signor», oppure cantando con gioia ed esultanza «Da font de mê anime o gjolt, o esulti».

In quest’anno giubilare 2025, visiteremo ancora questo santuario l’8 settembre, come «pellegrini di speranza», desiderosi di sperimentare il premuroso aiuto della Madone di Mont, come avvenne 50 anni fa tra la prima e la seconda scossa di quel drammatico terremoto che devastò il Friuli e produsse tante vittime innocenti e tanta distruzione. In quel momento di prova la Chiesa friulana, grazie anche alla generosa collaborazione di tanti volontari provenienti da tutta Italia e dall’estero, seppe rialzarsi e ricostruire le fabbriche, le case e le chiese, confidando sempre nella materna intercessione di Maria.

A Lei torneremo il giorno della festa della Natività di Maria, chiedendo che ottenga dal Figlio suo, nostra unica speranza, il dono della comunione e della pace per l’intera umanità, dono così spesso invocato anche dal santo Padre Leone XIV.

+ Riccardo Lamba
Arcivescovo di Udine

 

 

15-08-2025