OMELIA NELLE ESEQUIE DI DON AURELIO FLUMIANI

15-06-2013


 2Cor 4,14-5,1  Gv 14,1-6


 


D. Aurelio Flumiani ci ha lasciati da questa vita terrena ed è andato nella casa del Padre. E’ arrivato nel posto che Gesù gli aveva preparato, secondo la promessa che abbiamo riascoltato nel Vangelo. E’ giunto all’incontro faccia a faccia col suo Signore purificato anche dalla debolezza e dalle sofferenze degli ultimi tempi.


Con certezza possiamo dire che il Signore non lo ha sorpreso come un ladro nella notte perché alla morte fisica d. Aurelio si era preparato da lungo, come confidava anche a confratelli e altre persone che passavano a trovarlo.


Porta a Gesù risorto i suoi 88 anni di vita, dei quali 62 consacrati a Dio e alla Chiesa nel sacerdozio. D. Aurelio ha vissuto con molta serietà e fedeltà il suo sacerdozio. I primi anni di ministero, spesi in diverse parrocchie, sono stati caratterizzati da entusiasmo, dedizione ai giovani e passione per la loro educazione.


Presto, però, ha dovuto fare i conti con debolezze di salute che lo hanno non poco frenato già nei 23 anni di parroco di S. Martino di Codroipo fino a portarlo a ritirarsi definitivamente nel paese natale di Rodeano Alto.


Qui è cominciata per d. Aurelio un’esperienza che potremmo definire quasi di vita eremitica, vissuta nel nascondimento, in tanta solitudine anche se sempre ha avuto rapporti con brave persone che lo visitavano e ricevevano da lui testimonianze di fede e conforti spirituali. Ho parlato di vita eremitica perché, pur nei limiti della sua salute, d. Aurelio ha continuato a vivere con grande fedeltà e con serenità il suo sacerdozio. Nella visita che anch’io gli ho fatto mi è rimasto impresso nella mente il dialogo che abbiamo avuto perché ho percepito nel suo animo una profonda sensibilità spirituale ed un vivo spirito di preghiera.


La celebrazione della S. Messa, le preghiera del breviario, il rosario avevano di fatto un posto centrale nelle sue giornate. Quando, verso la fine non riusciva celebrare la S. Messa, chiedeva la S. Comunione per restare dentro quel rapporto profondo con Gesù che caratterizzava la sua fede e il suo sacerdozio.


In questo modo ha continuato a vivere un fecondo sacerdozio interessandosi alla Chiesa, alle missioni, alle vocazioni. Come già ho detto, ha trasmesso il suo esempio di fede e la sua parola di consiglio e di formazione cristiana a diverse persone, di varie età, che avevano intrecciato un legame personale con lui.


La sua sensibilità spirituale si manifestava, a volte, anche nella sofferenza che provava e manifestava per l’impoverimento spirituale e morale che vedeva nella nostra società.


Ora, per usare le parole di S. Paolo che abbiamo ascoltato nella prima lettura, si è concluso per d. Aurelio il tempo della tribolazione che ha vissuto giorno dopo giorno con fede e nella preghiera che lo aiutava a tenere lo sguardo fisso non sulle cose visibili, che a lui interessavano sempre meno, ma su quelle invisibili che sono eterne.


Questa nostra S. Messa di suffragio è l’estremo atto di concreto amore e vicinanza a d. Aurelio. Con il sacrificio eucaristico di Cristo offriamo a Dio Padre l’esistenza umana e sacerdotale di questo suo sacerdote che, in modo spesso silenzioso, ha consumato la sua esistenza terrena per la Chiesa.


Il momentaneo peso della tribolazione si trasformi per d. Aurelio nella ricompensa di una quantità smisurata di gloria. Mentre il suo corpo mortale, segnato dagli anni e dalla debolezza, viene disfatto, egli riceva già ora un’abitazione eterna nel cielo. Entri nella gioia di ritrovarsi nella Comunione dei Santi con la Vergine a Maria, a cui era devoto, con i vescovi che hanno accompagnato il suo sacerdozio, con tanti confratelli che lo hanno preceduto e con tanti fedeli cristiani che lo hanno conosciuto e stimato.


Ci è motivo di gioia pensare che d. Aurelio in questo momento ha trovato finalmente il suo posto, quello che Gesù gli ha preparato e nel quale vivrà in eterno.


Lì ora ci attende con tanti nostri cari che ci hanno preceduto nella vera terra promessa. Interceda per noi, continuando la sua continua preghiera, perché anche ognuno di noi arrivi al posto che il Signore ha preparato e nel quale ci attende.