Ci ricorda, poi, che non siamo soli in questo cammino lungo il quale cerchiamo di intuire cosa lo Spirito sta dicendo alla nostra Chiesa erede di Aquileia. Siamo accompagnati dall’intercessione dei Santi Patroni e degli altri santi che hanno ricevuto la fede e il battesimo in questa Chiesa che ha quasi duemila anni di storia. Essa, non solo ha oltrepassato i secoli, ma vince anche la barriera della morte e il vescovo Ermacora e il diacono Fortunato sono sempre vicini a noi con la loro potente preghiera.
Essi ci offrono, infine, un esempio che resta sempre di viva attualità. Ci mostrano, in particolare, l’arma vincente con la quale hanno fondato la Chiesa dentro la società pagana di Aquileia: è la predicazione del Vangelo, sostenuta dalla testimonianza credibile del loro martirio.
Questa è la ‘spada a doppio taglio’ che ha la forza di penetrare dentro il cuore di chi ascolta fino a raggiungere le profondità dei pensieri, dei sentimenti e della coscienza.
Noi vogliamo continuare a camminare sull’esempio e la testimonianza dei nostri Patroni e tenere al primo posto l’ascolto della Parola del Vangelo. L’anno scorso, in questa stessa occasione, vi dicevo ‘Ecco, cari sacerdoti e fedeli, il mio primo programma pastorale: Ascoltiamo la Parola di Dio! Nutriamoci della Parola dei profeti, di Gesù, degli apostoli!’.
Questo è un programma che è mai completamente realizzato nella vita della Chiesa e di ogni battezzato. Quest’anno ho raccolto tanti apprezzamenti per aver iniziato il mio ministero pastorale tra di voi con l’invito ad ascoltare la Parola di Dio. Unanime è stata anche la richiesta di tenere viva questa attenzione in modo che ascoltare e meditare la Sacra Scrittura in clima di preghiera diventi la forma normale con cui iniziamo i nostri incontri; anche quando sono di programmazione e di organizzazione.
Quest’anno offriremo ancora delle schede che possono aiutare sia nella meditazione personale che negli incontri comunitari. Il libro della S. Scrittura scelto sarà il Vangelo di Marco che ascolteremo nelle S. Messe domenicali.
Come commentavo nella lettera pastorale ‘Ascolta, figlio, le mie parole’ la Parola di Dio è come il seme che penetra nel terreno e lo rende fecondo di tanti frutti.
In altre parole, essa penetra nei pensieri, nel mondo dei sentimenti, nella coscienza e porta in essi il Pensiero e la Carità di Gesù. Quando questo avviene, abbiamo cristiani veramente formati che portano frutti secondo il Vangelo.
L’artefice principale di questo incontro tra la Parola del Signore e la coscienza del cristiano è lo Spirito Santo, il grande Maestro interiore. Noi, però, possiamo collaborare con lo Spirito per aiutare i fratelli e le sorelle nella loro maturazione cristiana.
Siamo chiamati a dare una particolare attenzione ai bambini, ai ragazzi e agli adolescenti per aiutarli a crescere secondo il Vangelo di Gesù, ad imparare quella ‘vita buona’ che solo il Vangelo mostra.
Questa particolare attenzione e aiuto offerto ai figli si chiama opera educativa. Essa è indispensabile per riuscire a trasmettere alle nuove generazioni la fede che abbiamo ricevuto da Ermacora e Fortunato e a formare ancora cristiani convinti e contenti della loro esistenza vissuta come discepoli di Gesù.
Coscienti di questa verità, per il prossimo anno pastorale, ci siamo orientati ‘ in sintonia con tutte le Chiese che sono in Italia ‘ ad unire al tema dell’ascolto della Parola di Dio quello dell’educazione.
Non possiamo nasconderci una constatazione evidente: siamo in un tempo in cui l’educazione si sta scontrando con pesanti ostacoli. Questa è, forse, la sofferenza più intima di tutti i genitori, dei sacerdoti, dei catechisti e animatori, degli insegnanti delle scuole.
Per queste ragioni il tema dell’educazione è urgente, vitale e impegnativo. E noi ci siamo orientati a dedicarci ad esso per i prossimi anni senza rassegnarci di fronte alle difficoltà ma vivendole come una sfida da vincere. Siccome amiamo i nostri figli, vogliamo ad ogni costo star loro vicini e accompagnarli nella vita perché abbiano una ‘vita buona secondo il Vangelo’. Non ne conosciamo di migliori. Ci sostiene la sicura speranza che la Parola del Signore ha ancora oggi la stessa forza di convincere le menti e toccare i cuori che ebbe al tempo Ermacora e Fortunato.
A noi è chiesto di essere testimoni ed educatori che sanno trasmetterla con la forza dei nostri Patroni. Spinti dal loro esempio dedicheremo i prossimi anni proprio al tema dell’educazione per riscoprirne assieme l’importanza, il significato, le condizioni, le modalità più adeguate oggi.
Con un’espressione forte, invito tutti a formare una grande ‘alleanza educativa’ aperta a quanti sentono una grande passione per i ragazzi e i giovani e per la loro educazione.
Ci impegneremo a fare assieme un cammino di osservazione della realtà, di riflessione sull’educazione alla luce del Vangelo, di orientamento.
Durante il prossimo anno pastorale faremo il primo passo che riassumo in due parole: ‘condivisione’ e ‘ascolto’.
Inviteremo quanti sono impegnati in un’opera educativa ad entrare attivamente in dialogo con un duplice scopo:
– condividere una riflessione su che cosa significa per noi l’educazione e l’educazione cristiana per arrivare ad una sintonia di fondo;
– ascoltare l’esperienza di coloro che quotidianamente o periodicamente si dedicano all’educazione dei piccoli e dei giovani .
Raccoglieremo quanto emergerà dalla riflessione e dall’ascolto per vedere ciò che è condiviso, ciò che va chiarito, le esperienze positive da valorizzare, i principali ostacoli da affrontare, gli orientamenti su cui incamminarci.
Riconsegneremo tutto questo materiale alla diocesi e anche alla società friulana per un ulteriore confronto fino ad arrivare a scelte e progetti. Un primo appuntamento per di questa riconsegna potrà essere un Convegno diocesano da fare verso fine maggio, a conclusione dell’anno pastorale.
Per gli inizi di settembre prepareremo i sussidi con tutte le indicazioni necessarie per organizzarci in forania e in diocesi coinvolgendo coloro che hanno esperienza educativa: genitori, sacerdoti, religiose/i, catechisti, animatori, insegnanti, associazioni, movimenti ‘
Affidiamo il nostro cammino pastorale all’intercessione di Maria, nostra Madre; lo faremo in particolare nel pellegrinaggio diocesano dell’8 settembre a Castelmonte. Ci sostenga la coraggiosa testimonianza dei Patroni Ermacora e Fortunato.
+ Andrea Bruno Mazzocato
Arcivescovo di Udine