Cari fratelli e sorelle della Carnia,
ho seguito con apprensione e con la preghiera i giorni di prova che avete dovuto affrontare sotto la disastrosa ondata di maltempo che ci ha colpito. La nostra montagna così affascinante e così fragile ha dovuto subire ancora una volta l’azione incontrollabile delle forze della natura, rimanendone sfregiata con conseguenze gravi anche su tante strutture costruite, con ingegno e fatica, dall’uomo.
Vi confesso che ho tirato un sospiro di sollievo e ho spontaneamente ringraziato Dio quando ho saputo che non c’erano né vittime, né feriti. Se è stato evitato questo danno irreparabile, un particolare merito va riconosciuto anche al tempestivo ed efficace intervento delle istituzioni, dei corpi organizzati per il pronto intervento e di tanti volontari che nel momento del bisogno nel nostro Friuli non mancano mai. Tra essi, permettete che riservi un grazie ai nostri parroci che nei momenti di prova sanno essere punti di riferimento e infondere coraggio e speranza alle comunità.
Ci sono ora da affrontare i danni provocati dall’acqua e dal vento. Sarà più facile farlo se ci daremo tutti una mano stringendoci in una forte solidarietà che altre volte il popolo friulano ha dimostrato. Le istituzioni faranno sicuramente la loro parte con interventi straordinari. Ma la risorsa più efficace sarà la coesione nelle comunità aiutandosi l’un l’altro, con un occhio particolare per chi è più nel disagio.
Le nostre braccia, però, si intrecciano in uno sforzo comune se sono uniti i nostri cuori. Questi giorni di prova siano, allora, una scossa che ci risveglia da un certo individualismo che ci sta prendendo. Ritroviamo la gioia di sentirci comunità formata da tanti cuori e tante braccia unite tra loro. Permettete, però, che vi ricordi che per vivere una bella comunione abbiamo bisogno di cuori forti che non cedono all’egoismo. Questa forza possiamo trovarla solo dove siamo riuniti in questo momento: in chiesa, uniti come fratelli nella preghiera, nell’ascolto della Parola del Signore e nell’incontro con Gesù nell’Eucaristia. Lo Spirito del Signore ci aiuti a percorrere questa strada che è la speranza per la nostra montagna e le comunità che la abitano. Su tutti invoco la benedizione di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, per intercessione della Vergine Maria.
Udine, 3 novembre 2018
+ Andrea Bruno Mazzocato
Arcivescovo di Udine