Omelia in occasione dei Primi vespri dei SS. Patroni Ermacora e Fortunato (11 luglio 2018)

11-07-2018

Cari Fratelli e Sorelle,

questa celebrazione dei primi Vespri solenni, in onore dei Santi Patroni Ermacora e Fortunato, è sicuramente un momento di particolare grazia che Dio dona a noi, qui riuniti in preghiera, e a tutta la Chiesa diocesana.

Tra poco consegnerò un documento molto importante che ha come titolo: «”Siano una cosa sola perché il mondo creda” Le Collaborazioni pastorali. Nuove opportunità per l’azione missionaria della Chiesa sul territorio friulano».  Contemporaneamente istituirò 54 Collaborazioni  pastorali e otto nuove foranie.  Ogni Collaborazione pastorale è formata da più parrocchie che, da oggi in avanti, sono chiamate ad aprirsi l’una all’altra e a collaborare fraternamente assieme.  Le nuove foranie sono della zone vaste dell’Arcidiocesi che riuniscono più Collaborazioni, sempre con l’obiettivo di camminare assieme nella migliore sintonia possibile.

Se leggiamo l’elenco delle parrocchie che formano le Collaborazioni pastorali, ci accorgiamo subito che molte di esse, per grazia di Dio e con l’impegno dei sacerdoti e dei laici, hanno già iniziato a darsi una mano le une con le altre, condividendo con gioia esperienze, iniziative, operatori pastorali, risorse materiali. Possiamo dire che in tante zone della Diocesi si sono formate da tempo collaborazioni pastorali.

Il documento che consegno questa sera cosa porta, allora, di nuovo per la vita della nostra Chiesa diocesana?

È, prima di tutto, un invito e un incoraggiamento rivolto alle parrocchie perché tutte inizino a camminare assieme superando ogni diffidenza passata e scoprendo che nel dono reciproco tutte si arricchiscono. Quelle che già hanno cominciato ad aiutarsi e a collaborare tra loro continuino, adesso, con ancor più convinzione e amore fraterno. Si avvii subito la collaborazione anche tra le comunità che non si sono ancora aperte a questa esperienza, pur con la pazienza dei piccoli passi.

Il documento, poi, traccia una strada chiara su cui camminare offrendo degli «Orientamenti pastorali» autorevoli promulgati con decreto del Vescovo. Essi sono stati progressivamente delineati e precisati ascoltando tante proposte e osservazioni.

Come Vescovo, posso assicurare che sono orientamenti affidabili perché sono fedeli a quel volto della Chiesa che Cristo ha voluto e fondato e che il Concilio Vaticano II e il nostro Sinodo Udinese V hanno recentemente rappresentato. Posso anche dire che tengono conto delle situazioni concrete in cui si trovano le nostre parrocchie e delle sfide che la mentalità attuale rivolge alla missione della Chiesa, anche in Friuli.

Se i nostri futuri programmi pastorali terranno conto degli «Orientamenti pastorali» che questa sera consegno alla diocesi, possiamo veramente sperare che si avii tra noi un processo virtuoso di comunione e di collaborazione che renderà più viva e feconda la nostra Chiesa.

Tutto questo è grazia che Dio Padre ci sta concedendo in Gesù Cristo e per l’azione dello Spirito Santo.

Riconosco questa grazia di Dio se ripenso al cammino che abbiamo fatto in questi ultimi sette anni. Come dice il titolo del documento, ci ha spinto l’urgenza di cercare «nuove opportunità per l’azione missionaria della Chiesa sul territorio friulano»; ci ha spinto il forte invito, ripetuto recentemente e ripetutamente anche da Papa Francesco, di “uscire”, di cercare nuove vie per testimoniare e predicare oggi il vangelo.

Il percorso non è stato facile ma adesso vedo (e credo, vediamo tutti) che lo Spirito Santo ha agito con noi. Abbiamo lavorato, il più possibile assieme tra sacerdoti, diaconi, laici, religiosi tutti uniti da un vero amore per la nostra Chiesa e per la sua missione.

Quello che consegno questa sera, non è un libro inerte, ma sono degli «Orientamenti pastorali» nei quali pulsa il cammino sinodale che abbiamo compiuto, la sinergia di menti e di cuori che è cresciuta tra noi e che vogliamo continuare con ancor più unione e passione missionaria. Questa è grazia di Dio Padre, di Gesù, nostro Signore e dello Spirito Santo.

Riconosciamo anche che gli orientamenti, contenuti del documento che consegno, tengono la Chiesa di Udine in comunione con la sua ricca tradizione. Sono in continuità con la nostra tradizione recente perché appaiono come attuazione delle Costituzioni del Sinodo Udinese V.

E ci portano più indietro, alle radici della nostra millenaria tradizione di fede; ci riportano ad Ermacora e Fortunato e alla loro passione per Gesù e per la predicazione del suo Vangelo dentro la decadente società pagana di Aquileia. Quella passione vibra nel nostro documento diocesano.

Essi sono stati conquistati nel profondo del cuore dalla parola di Gesù: «Siano una cosa sola perché il mondo creda». Uniti al sacrifico di Cristo sulla Croce, con la predicazione e la testimonianza fino al sangue, hanno fondato la nostra Chiesa sulla linfa vitale della Carità di Cristo perché fosse «una cosa sola» con Il Padre è in Gesù e Gesù nel Padre nell’abbraccio eterno dello Spirito Santo.

Sono sicuro che anche in molti di noi risuonino con fascino spirituale le stesse parole di Gesù: «Siano una cosa sola perché il mondo creda»; che ci venga da confessare, con Ermacora e Fortunato, questa è la vera Chiesa, la Chiesa in cui desideriamo vivere e morire, la Chiesa che può toccare tanti cuori feriti.

Bene, questa è l’anima degli «Orientamenti pastorali» che vi consegno, anima antica e sempre nuova perché sempre nuovo è l’amore di Cristo che ci rende «una cosa sola».

Tutto questo è grazia che stiamo ricevendo in questo tempo dal Padre e da Gesù per azione dello Spirito Santo.

Purifichiamo gli occhi da ogni pessimismo e rassegnazione per vedere la grazia di Dio e Cantare l’inno di lode al Padre: «Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù perché ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo».

Maria è in mezzo a noi, come agli apostoli e alle donne nel cenacolo, per invocare ancora l’effusione dello Spirito Santo sul nostro cammino e farci scorgere tanti motivi per esclamare con lei: «Magnificat anima mea Dominum».

 

Udine, 11 luglio 2018