OMELIA NELL’ULTIMO GIORNO DELL’ANNO

31-12-2011


Celebriamo questa S. Messa, prima di tutto, in onore di Maria, Madre di Dio; essa è anche un momento di sosta e di preghiera alla sera dell’ultimo giorno dell’anno 2011.


In Maria, Madre di Gesù e nostra, possiamo trovare il più alto esempio e la guida più sicura per fare bene un bilancio di questo anno di vita che la Provvidenza ci ha donato.


Dalla sua preghiera del Magnificat impariamo che il bilancio dei nostri giorni lo si fa mettendosi davanti a Dio e riconoscendo ciò che Lui ha fatto per noi.


Se tentiamo di tirare le somme di un tempo di vita da soli, come mettendoci allo specchio, o confrontandoci con altre persone, rischiamo di giungere a conclusioni distorte.


Alla fine del 2011 possiamo trovarci a tirare conclusioni troppo sommarie e negative, come si sente in tanti discorsi; oppure possiamo essere presi come da un bisogno di dimenticare evadendo un po’ dalla realtà.


Maria guarda alla sua vita stando in preghiera davanti al suo Dio. Seguiamo anche noi il suo esempio e, in preghiera, riconsegniamo a Dio l’anno che si conclude. Lo riconsegniamo perché non è un tempo che ormai è finito come nel nulla e del quale, al massimo conserviamo dei ricordi più o meno tristi o piacevoli.


I giorni e i mesi che abbiamo vissuto li portiamo con noi; per questo, con Maria, possiamo ringraziare dicendo: ‘L’anima mia magnifica il Signore’.


Ringraziamo per il bene che abbiamo ricevuto dall’imprevedibile Provvidenza di Dio Padre che ha vigilato sulla nostra persona ogni giorno e da tante persone che ci sono state vicine e in vari modi ci hanno aiutato. Questo bene non è perso; lo portiamo con noi in questo momento perché ha arricchito la nostra persona, magari anche senza che noi ce lo meritassimo. Per questo ringraziamo Dio e chiediamo che ricompensi le persone che ci hanno voluto bene.


Ringraziamo per il bene che noi abbiamo avuto la grazia di fare. E’ bello ricordare le persone che siamo riusciti ad amare giorno per giorno; le persone che in questo momento possono dire grazie a noi perché hanno ricevuto un po’ di bene dal nostro cuore e dalle nostre azioni. Questi sentimenti e opere di amore che abbiamo vissuto e compiuto non sono perse; le portiamo con noi e le portano con loro le persone che abbiamo aiutato. Sono i frutti dell’amore che staranno per sempre davanti a Dio e che ritroveremo alla fine dei nostri giorni terreni come l’unico deposito che i ladri non rubano e che le disavventure finanziare non prosciugano.


Non abbiamo percorso i giorni di quest’anno da soli ma abbiamo avuti tanti compagni di viaggio che in questa S. Messa possiamo raccomandare a Dio all’intercessione della Vergine Maria. Tra di essi alcuni ci hanno salutato, più o meno improvvisamente, lungo il cammino perché sono stati chiamati al passo senza ritorno della morte.


Hanno varcato una soglia, per noi impenetrabile, ma non sono spariti nel nulla; sono arrivati davanti a Colui che ci attende oltre quella soglia: Gesù, morto in croce e risorto da morte. E accanto a Lui ‘ come mirabilmente ha dipinto Michelangelo nella scena del giudizio universale ‘ hanno trovato ad attenderli la Madre sua e nostra. Per tanti di questi fratelli noi continuiamo a sentire sincero affetto e a tanti di loro dobbiamo riconoscenza. Questa S. Messa è il momento per rivolgere al Dio della vita e della morte e a Gesù risorto una preghiera di suffragio per loro. Essi ricambieranno con l’amore purificato che ora vivono per noi e pregheranno per le nostre necessità che vedono meglio di noi.


Infine, a differenza di Maria, noi portiamo davanti a Dio, al termine dell’anno, anche i nostri tanti errori e peccati. Possiamo ricordare in questo momento di preghiera quelli che ci sembrano i più gravi e che hanno fatto maggiormente soffrire noi e altre persone.


Consegniamo alla misericordia del Signore le nostre miserie e cattiverie, senza nasconderle per orgoglio o vergogna. Il perdono di Dio ci purificherà e ci aiuterà ad avviarci nel nuovo anno con cuore più sereno e disponibile.


Care sorelle e fratelli, guardando a Maria e al suo esempio ho offerto qualche indicazione per concludere in modo costruttivo l’anno che si chiude.


Anche se veniamo da mesi in cui non sono mancate difficoltà e preoccupazioni, possiamo dire anche noi: ‘L’anima mia magnifica il Signore’ per il bene che abbiamo ricevuto e donato e anche per il perdono che Gesù Salvatore ci offre rinnovando il nostro cuore alle soglie del nuovo anno.