Omelia in occasione delle esequie di don Ugo Lozza

02-09-2014
Letture: Is 25,6-9; Lc 12,35-40
 
Cari fratelli e sorelle,
 
siamo riuniti attorno all’altare del Signore e attorno alla bara del caro d. Ugo Lozza per offrigli il nostro ultimo dono di amore: la S. Messa di esequie per la sua anima. La celebriamo in questa chiesa parrocchiale di Villacaccia dove fino a pochi giorni fa anche d. Ugo ha celebrato come aveva fatto con grande fedeltà per 25 anni.
 
Proprio come abbiamo sentito nel vangelo, il Signore è passato nell’ora che non avremmo pensato e in un modo completamente inatteso e ha chiamato a sé il suo servo fedele. Lo ha strappato alla nipote che gli era vicina in canonica e che, in questo momento, ringrazio assieme alla sorella di d. Ugo Clelia per la fedeltà e la delicatezza con cui lo hanno sempre seguito. Ringrazio anche gli altri parenti e tutti i bravi cristiani di Villacaccia che hanno amato d. Ugo e lo hanno sostenuto nelle sue difficoltà.
 
Ora d. Ugo non è più tra noi perché il Signore lo ha preso con sé e lo ha introdotto nella terra promessa della vita eterna dove, come abbiamo sentito dalle parole del profeta Isaia, vengono asciugate le lacrime e vinta la morte e dove i santi e i nostri fratelli defunti esultano per la salvezza ricevuta.
 
Se non può più parlarci con la sua voce, come faceva in questa chiesa durante le celebrazioni liturgiche e i momenti di preghiera, ci parla con le poche ma intense espressioni che ci ha lasciato come testamento spirituale.
 
Credo ci faccia bene ascoltarle perché ci rivelano i sentimenti più profondi che d. Ugo conservava nel suo cuore di cristiano e di sacerdote: “Ringrazio il Signore di avermi fatto suo sacerdote, di avermi aiutato come le sue grazie e le sue infinite benedizioni. Ringrazio la Santa Madre Chiesa che con tanta pazienza mi ha sopportato e mi ha dato la possibilità di svolgere il mio ministero sacerdotale”. E, dopo aver dato indicazioni concrete sui suoi pochi beni, conclude: “Chiedo perdono a tutti quelli che ho offeso. Ringrazio il Signore per la sua infinita misericordia”.
Con queste parole d. Ugo ci rivela che per lui il dono più grande e il tesoro più prezioso è stato il sacerdozio e la possibilità di averlo potuto esercitare su mandato della Santa Madre Chiesa.
 
E’ questo dono che ha riempito di valore e significato la sua vita e lo ha sostenuto anche nei momenti di difficoltà e di prova che non sono mancati nell’esistenza di d. Ugo, neppure negli ultimi tempi. Al ministero sacerdotale ha dedicato tutte le sue forze servendo nelle comunità cristiane di Gonars come vicario parrocchiale, di Comeglians per 15 anni come parroco e, infine, per alcuni anni a Nespoledo e Villacaccia per concludere il suo ministero qui a Villacaccia.
 
I cristiani che lo hanno avuto come pastore hanno apprezzato in lui la fede profonda, la dedizione generosa al suo ministero e la semplicità e sincerità del cuore che traspare anche nelle ultime righe del testamento dove chiede perdono a tutti quelli che ha offeso, perché non resti nessuna ombra davanti al Signore. E conclude ringraziando Dio per la sua infinita misericordia; in questo momento, amiamo pensare che d. Ugo si sia presentato davanti a Gesù risorto avendo nel cuore questa preghiera di ringraziamento purificata dal perdono che ha chiesto a Dio e a tutti noi per gli eventuali torti arrecati.
 
Penso che, più che il perdono, vogliamo esprimere a d. Ugo un sincero ringraziamento per quanto da lui abbiamo ricevuto; ognuno di noi ha i suoi motivi personali per dirgli grazie. Le comunità cristiane che lo hanno avuto come parroco ringraziano d. Ugo per aver ricevuto da lui l’annuncio della Parola di Dio, il dono dell’eucaristia, il perdono dei peccati, la testimonianza di fede, la generosità del suo cuore, l’intraprendenza nel risolvere anche le necessità materiali delle parrocchie impegnandosi manualmente in prima persona.
 
Il  nostro commosso sentimento di ringraziamento verso d. Ugo si trasforma ora in preghiera di suffragio chiedendo a Gesù risorto che accolga questo nostro sacerdote tra i suoi servi fedeli e lo faccia sedere al banchetto nel quale lui stesso passa a servire.
 
A quel banchetto d. Ugo troverà seduti vicino a lui tante persone care e tanti parrocchiani che lui ha aiutato, assistito e accompagnato nell’ultimo commiato cristiano. Troverà specialmente sua mamma che lo ha preceduto di pochi anni nella vita eterna. Ad essa era legato da un profondo affetto filiale e da una sintonia spirituale. Ora si ritrovano uniti nella gioia piena che si vive nella comunione dei Santi.
 
Riposa in pace, caro d. Ugo, dopo anni di generoso servizio alla Chiesa e dopo giorni, anche, di sofferenza e di croce. Il Signore che vede fino in fondo il tuo cuore semplice e fedele, ti accolga e ti ricompensi per il bene che hai fatto. Maria Santissima ti sia vicina con il suo cuore di Madre e interceda per te. Amen