Omelia in occasione delle esequie del diacono Luigi Plusig (22 febbraio 2019)

22-02-2019

Cari Fratelli e Sorelle,

l’affetto e la stima verso il nostro diacono Luigi Plusig ci ha riuniti nella sua parrocchia di Castions delle Mura per accompagnarlo con la nostra preghiera di suffragio verso le braccia misericordiose di Dio Padre.

Il 30 dicembre scorso, Festa della Sacra Famiglia di Gesù, aveva ricordato il 35° anniversario della sua ordinazione diaconale con una S. Messa celebrata a Campolonghetto a cui parteciparono i confratelli diaconi, amici sacerdoti e tanti fedeli a lui affezionati. Luigi era presente in carrozzella perché ormai le forze erano quasi allo stremo ma, con grande forza d’animo, aveva voluto essere presente perché ci teneva molto a ringraziare il Signore per il dono della vocazione diaconale e per il servizio alla Chiesa a cui aveva potuto dedicarsi per tanti anni.

Il diaconato è stato per Luigi Plusig una vera vocazione a cui ha consacrato tutta la sua esistenza. Avendo scelto la condizione di celibe, la sua famiglia è stata la Chiesa e, in particolare le comunità cristiane di Castions delle Mura, Campolonghetto e Torviscosa per il servizio delle quali aveva ricevuto un mandato pastorale dal Vescovo, mons. Brollo.

È stato fedele collaboratore dei parroci condividendo con loro la passione e le fatiche pastorali. Ma è stato ancora di più che collaboratore: è stato per i sacerdoti un vero fratello, pronto ad ascoltarli, a comprenderli e a sostenerli. Ricordiamo, in particolare, il suo legame con don Aldo Sepulcri che è stato un po’ il padre della sua vocazione diaconale. Dopo averlo a lungo aiutato nel ministero, lo ha accompagnato, con pietà filiale, lungo la pesante malattia fino alla morte.

Ha avuto a cuore, da vero diacono “servo”, le parrocchie alle quali è stato inviato. Per un periodo ha prestato il suo servizio nell’altipiano di Lauco per sopperire all’assenza dei sacerdoti creatasi per i frequenti spostamenti.

Poi, ha vissuto e si è speso nelle comunità cristiane della terra in cui era nato, era cresciuto e aveva ricevuto la fede, i sacramenti e una solida educazione cristiana.

È stato generosamente disponibile ad ogni servizio dalla catechesi e formazione dei ragazzi e giovani, alle celebrazioni liturgiche a cui molto teneva, alla carità. Si è prodigato anche per mantenere in efficienza le strutture materiali. Ad esempio, ha salvato, migliorato e valorizzare i beni di proprietà della parrocchia di Castions. Si è molto impegnato a favore della la scuola dell’infanzia e creare l’asilo nido.

Grazie alla sua delicata sensibilità umana e ad una carità diaconale maturata nel cuore, ha saputo essere vicino alle persone accogliendo, ascoltando, consigliando con saggezza, aiutando in tutti i modi che gli erano possibili. Grazie a questa spiritualità da buon samaritano si è conquistato la fiducia, la stima e l’affetto di tanti che gli sono stati vicini durante la prova pesante della malattia, assieme ai premurosi familiari, ai confratelli diaconi e ai sacerdoti.

Il segreto di questa dedizione alla Chiesa e ai fratelli, dobbiamo, però, cercarlo nella sua vocazione diaconale che, come ricordavo all’inizio della mia omelia, ha veramente segnato la vita di Luigi Plusig. Questa vocazione ha significato per lui configurarsi a Gesù servo e rivivere il suo gesto di inginocchiarsi a lavare i piedi ai fratelli.

L’amore che ha donato nel suo ministero diaconale lo aveva ricevuto da Gesù che lo aveva infuso in lui con il dono dello Spirito Santo accolto nel battesimo e nella cresima e, poi, nell’ordinazione sacra. Questo amore aveva generato nel suo cuore una vita nuova. Come ci ha ricordato la prima lettura, era passato dalla morte alla vita. Aveva scoperto la gioia di essere come il chicco di grano che non ha paura di morire sotto terra perché in lui c’è una fecondità che germoglierà vita nuova.

Sostenuto dall’amore e dalla speranza ha accolto anche la croce dell’ultima malattia interessandosi delle sue comunità e spendendosi per i fratelli fino alla consumazione delle forze.

Ora invochiamo la grazia che il caro Luigi rinasca pienamente nella vita nuova dell’Amore nell’abbraccio del Padre, del Figlio Gesù e dello Spirito Santo e nella comunione festosa dei Santi dove incontra fratelli e sorelle che ha servito in questa vita terrena.

È stato molto devoto della Madonna di Lourdes curando pellegrinaggi e sostenendo la pietà popolare verso Maria. Sia lei, clemente e pia, a mostrargli il Volto benedetto del suo Figlio Gesù.