OMELIA IN OCCASIONE DELLA PROFESSIONE SOLENNE DI SR. MARIA CHIARA, CLARISSA NEL MONASTERO DI MOGGIO

08-07-2012


Con le parole del Cantico dei Cantici, ascoltate nella prima lettura, la Chiesa ci invita a meditare sul significato della professione solenne di suor Maria Chiara; cioè, sulla sua definitiva consacrazione a Gesù Cristo: ‘Mettimi come sigillo sul tuo cuore .. perché forte come la morte è l’amore .. le grandi acque non lo potranno spegnere, né i fiumi travolgerlo’.


L’amata del Cantico dei Cantici non dice all’amato: ‘Ti metto come sigillo sul mio cuore’ ma ‘mettimi come sigillo sul tuo cuore’.


L’iniziativa di quel rapporto d’amore parte dallo sposo. E’ lui che sceglie la sposa e si impegna con lei per sempre. Per sempre ella sarà nel suo cuore come un sigillo incancellabile.


La sposa, senza meriti, si trova ad essere nel cuore dell’amato che l’ha voluta e mai la dimenticherà, mai la tradirà: perché l’amore dello sposo ‘è forte come la morte’ e niente può spegnerlo, nemmeno le grandi acque.


L’impegno della sposa è quello di rispondere con la fede; fidandosi, cioè, dello sposo che l’ha scelta con amore eterno. La fede della sposa si esprime nella preghiera di ringraziamento che sgorga dal cuore colmo di riconoscenza. Per questo la liturgia ci ha fatto rispondere alle parole del Cantico dei Cantici con la preghiera di ringraziamento per eccellenza, con le parole di Maria: ‘L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore’.


Credo che suor Maria Chiara, nel momento della sua professione solenne, ritrovi nelle parole del Cantico dei Cantici la sua esperienza e il suo cammino spirituale.


Senza averlo voluto lei per prima e senza suoi meriti, si è ritrovata dentro il Cuore di Gesù che ha creato con lei un vero legame sponsale, di Sposo con la sua giovane sposa.


In modo gratuito, Gesù ha progressivamente intessuto con suor Maria Chiara una storia di amore personale e privilegiata; un legame così forte che nessuna potenza avversa potrà rompere perché è custodito, prima di tutto, dal Cuore fedele di Gesù.


Con sicurezza il Cantico dei Cantici afferma: ‘Forte come la morte è l’amore; neppure le grandi acque possono spegnere le sue vampe’. Ma S. Paolo dice di più: siccome Cristo è morto, anzi è risorto, sta alla destra del Padre e intercede per noi; il suo amore è più forte anche della morte. Da quell’amore non potrà mai separarci né morte, né vita, né angeli, né principati e nessuna creatura.


Suor Maria Chiara, anche se non ha tanti anni di vita, ha già fatto esperienza che l’amore sponsale di Gesù per lei vince contro ogni forza avversa. Ha fatto esperienza che Gesù non si è fermato davanti  alle sue debolezze, infedeltà, paure, fatiche fisiche ed emotive. Anche quando lei ha temuto di essere come travolta dalle grandi acque, si è ritrovata Gesù vicino; il suo amore le era rimasto fedele ed aveva resistito attraverso ogni prova.


Anzi, passando attraverso le prove, questo amore si è purificato e rafforzato. Gesù ha convinto suor Maria Chiara ad affidarsi a Lui completamente, senza resistenze, senza condizioni, senza neppure la pretesa di aver lei qualcosa da portare se non una meravigliata preghiera di ringraziamento: ‘L’anima mia magnifica il Signore’.


La professione solenne conferma, ora, che Gesù l’ha per sempre consacrata a sé; che lei è un sigillo che Gesù sposo ha impresso nel suo Sacro Cuore.


Continuare, in modo più intenso, a rispondere a questa consacrazione è e sarà lo scopo della vita di suor Maria Chiara. Maria, sorella di Marta e Lazzaro, è per lei un grande esempio da seguire. Nel racconto evangelico dell’unzione di Betania, che abbiamo ascoltato, la persona più positiva e realistica sembra Giuda che invita a non sprecare soldi per un profumo inutile ‘ come stava facendo Maria su Gesù ‘ ma ad adoperarli per i poveri.


Gesù, invece, elogia Maria che unge Gesù con nardo prezioso e nel profumo di quell’unguento c’è tutto il profumo del cuore innamorato di Maria per il suo Sposo e Signore.


Tutta la casa è riempita di quel profumo che avvolge i presenti e li coinvolge nello stesso amore di Maria per Gesù.


L’esistenza di una giovane vergine consacrata nella vita monastica può sembrare sprecata di fronte a tante necessità della Chiesa e dell’umanità. Gesù, però, avverte: ‘I poveri li avete sempre con voi’. E certamente vanno soccorsi. Ma nella Chiesa abbiamo bisogno anche di profumo puro offerto al Signore Gesù; profumo di un amore sponsale che sgorga da un cuore vergine che vive per lo Sposo. Abbiamo bisogno che questo profumo si diffonda in tutta la casa di Dio; nella Chiesa, nella nostra Chiesa di Udine.


Questo profumo, che diffondono nella Chiesa le vergini consacrate ci ricorda il primo comandamento: ‘Ama il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze’. Quando viene meno il desiderio di vivere questo comandamento cala anche l’impegno per il secondo comandamento: ‘Ama il prossimo tuo come te stesso’. E i poveri restano soli.


Suor Maria Chiara entra definitivamente nella comunità delle vergini consacrate alla vita contemplativa che diffondono nella Chiesa il profumo dell’amore totale per Gesù perché da questo amore sono state completamente conquistate.