INTERVENTO ALL’APERTURA DELL’EVENTO DELLA “LETTURA INTEGRALE E CONTINUA DELLA BIBBIA IN FRIULANO”

03-04-2011


 S. Cromazio, nel sermone XXV, fa questa esortazione: ‘Rischia di morire di fame chi soffre la fame della Parola di Dio. Altra è la fame del pane di questa terra, altra la fame della Parola di Dio. La fame del pane terreno può uccidere solo il corpo, non l’anima; ma la fame della Parola di Dio uccide il corpo e fa perire l’anima. La fame del pane terreno priva l’uomo della vita presente, ma la fame della Parola di Dio esclude l’uomo dalla vita eterna e senza fine’.


Le parole di questo Padre della Chiesa di Aquileia possono essere le più adatte e autorevoli per introdurre l’evento straordinario che stiamo per iniziare: la lettura continua ed integrale della Bibbia nella nostra lingua friulana.


La traduzione in friulano del testo della Sacra Scrittura è stata un’impresa umanamente straordinaria. E’ stata possibile grazie alla passione, alla preparazione ed alla fedele tenacia di alcuni sacerdoti e laici puntualmente ricordati nel’introduzione all’edizione approvata dalla CEI nel 1997. E’ stata possibile, ancora, per la sensibilità di fede verso la Parola di Dio e il suo annuncio di tre Chiese: Udine, Gorizia e Concordia-Pordenone.


I cristiani e le comunità cristiane hanno avuto tra le mani il testo sacro tradotto nella propria lingua. Potevano ascoltare Dio che parlava loro con la familiarità e le sfumature della lingua materna; che accoglieva i loro sentimenti, gli eventi belli e tragici della vita, le domande della ragione, perché nella Bibbia c’è tutta la ricchezza della mente e del cuore dell’uomo e le vicende di un popolo.


La Bibbia, nella traduzione in friulano, avrà in questi giorni una solenne esaltazione grazie alla sua lettura pubblica e continua che proseguirà, senza interruzione, giorno e notte.


Questo evento è stato possibile per la felice intuizione e il coraggioso impegno della Provincia, dell’ARLEF e dell’Arcidiocesi che si sono coinvolte nei loro massimi responsabili.


La collaborazione di queste tre istituzioni rivela il valore che nella nostra terra viene riservato alla Sacra Scrittura nella sua traduzione in lingua friulana: un valore di fede perché è Parola di Dio; un valore culturale perché nella lingua si manifesta la ricchezza di un popolo e della sua sapienza; un valore sociale perché la lingua e la Sacra Scrittura tengono unito il nostro popolo e lo tengono radicato nella sua più ricca tradizione.


La Bibbia sarà proclamata da questa chiesa della Purità, simbolo straordinario di spiritualità e di arte posto nel cuore della città di Udine. Sarà proclamata, cioè, nell’ambiente che le è proprio perché è nelle chiese che viene predicata da secoli la Parola di Dio affinchè i cristiani la accolgano con fede e la portino, poi, nelle case, nei luoghi di lavoro e di ritrovo.


Ci auguriamo che questa lettura integrale della Sacra Scrittura sia un dono di grazia per chi si succederà a leggere, per chi ascolterà, per la nostra Arcidiocesi e la nostra gente; contribuisca a mettere la Parola di Dio al centro dei nostri pensieri e del modo di vedere e orientare la vita personale e sociale; e costituisca la saggezza che desideriamo trasmettere ai nostri figli.


Leggeremo giorno e notte quasi ad indicare che la Parola che Dio ci ha rivolto è perennemente la ‘luce delle genti’ che indica il senso e l’orientamento sicuro nel pellegrinaggio della vita anche nei momenti di maggior incertezza e oscurità.


Questa lettura della Bibbia raggiungerà certamente anche le sorelle e fratelli emigrati in terre lontane e che conservano il cuore e la cultura saldamente radicati in questa terra da cui sono partiti. Sarà per loro un momento di rinnovata comunione e per la lingua e la cultura friulana un’occasione per portare la propria ricchezza di fede e di cultura nel mondo.


Tante istituzioni hanno manifestato il loro apprezzamento e appoggio per questa iniziativa. Ci dà particolare gioia e ci fa onore la benedizione che ha inviato il Santo Padre e il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Cultura pervenuto attraverso il suo presidente, cardinale Ravasi. Ci fanno sentire in comunione con la Chiesa cattolica universale che è una nella fede confessata nell’armonia di tante lingue.