OMELIA NELLE ESEQUIE DI PADRE RENZO BON

24-02-2011


1 Gv 3,14-16 Lc 12,35-40


 


P. Renzo Bon ci ha salutati definitivamente in questa vita terrena. Lo incontreremo ancora nella vita che Gesù ha aperto al di là della morte e che dona a chi cammina secondo la sua volontà e si affida alla sua misericordia. Siamo riuniti nella chiesa parrocchiale di Forni di Sopra per invocare per p. Renzo la grazia di essere accolto da Gesù risorto e chiediamo di ottenere anche noi questa grazia quando arriverà il nostro turno. Così potremo ancora salutarci con p. Renzo e con tanti altri cari e stare ancora assieme con una gioia che per ora non ci è dato nemmeno di immaginare.


Certo che p. Renzo ci ha lasciato in modo improvviso e inatteso. Proprio come Gesù preannunciava nel vangelo, il Signore è passato di notte quando p. Renzo era solo e ha preso con sé il suo servo che ha trovato ancora fedelmente al posto di lavoro nonostante l’età e qualche acciacco di salute.


Ci vien da dire che Gesù non poteva che trovare così p. Renzo perché egli è stato veramente un servo fedele ed entusiasta con nel cuore lo spirito del missionario che si  spende senza calcoli e senza prevedere riposi o pensioni.


Il suo cuore missionario lo aveva portato, dopo alcuni anni nel seminario diocesano di Udine, ad entrare nell’Istituto dei Padri Saveriani e dedicarsi, dopo l’ordinazione sacerdotale, per molti anni alla missione in Africa. Ma di p. Renzo saveriano e missionario parlerà il suo superiore.


A nome anche dei confratelli vescovi e del clero diocesano, lo ricordo per il grande servizio che ha svolto nella nostra diocesi, in particolare come parroco di Forni di Sopra.


Con grande generosità accettò questo incarico, per vari motivi impegnativo e faticoso. Portò anche nel ministero di parroco la carica umana, spirituale e sacerdotale che aveva maturato nella sua esperienza missionaria in Africa e alla quale rimase sempre profondamente legato perché lì era rimasta parte del suo cuore.


In questo momento, i cristiani di Forni di Sopra, provati dal dolore per la perdita del loro pastore, possono testimoniare la passione per Cristo, per la comunità cristiana e per le persone che p. Renzo ha profuso in mezzo a loro negli undici anni di parroco.


Con il suo carattere a volte anche un po’ irruento, si è dedicato anima e corpo  al bene spirituale delle persone, all’animazione della vita della comunità cristiana, alla pastorale a favore dei turisti, all’educazione delle nuove generazioni, alla formazione dei laici collaboratori, all’attenzione per i deboli e i sofferenti. Ci ha messo il cuore p. Renzo e un cuore ricco di umanità e di carità pastorale che traspariva facilmente sotto un velo di ruvidità.


L’attenzione verso i malati e i sofferenti è stata una sua sensibilità particolare che lo ha portato a collaborare sempre con l’UNITALSI nei pellegrinaggi a Lourdes che faceva con frequenza anche più che annuale.


Lourdes significava anche legame privilegiato con Maria per la quale p. Renzo ha coltivato una devozione di grande intensità. Amava la Madonna e sono stato personalmente testimone della tenacia con cui ha portato a termine il restauro della chiesa della Madonna della Salute e della passione con cui ha preparato e vissuto l’inaugurazione e la benedizione con una S. Messa che ho avuto la gioia di presiedere e concelebrare con lui in una chiesa piena di fedeli.


Dopo il mio ingresso come Arcivescovo di Udine, p. Renzo è stato uno dei sacerdoti che immediatamente ha creato un dialogo con me sia nelle occasioni che abbiamo avuto di incontrarci sia attraverso brevi lettere. Il suo è stato un dialogo gratuito nel quale desiderava semplicemente manifestarmi la sua vicinanza, il suo sostegno, l’apprezzamento per i primi passi del mio ministero episcopale. Mi ha fatto bene la sua premura e gliene sono riconoscente.


Ugualmente credo siano riconoscenti a p. Renzo molti sacerdoti, specialmente quelli della forania di Ampezzo. Era fedele agli incontri perché ci teneva alla comunione tra sacerdoti e ha dato sempre il suo contributo per animarla. Possiamo dire che voleva bene ai  sacerdoti come ha sempre continuato a voler bene e rimanere unito ai fratelli saveriani.


Ci lascia un sacerdote, un missionario e anche un amico che credo tutti sentivamo vicino con la sua umanità schietta e sensibile.


Con lo stesso entusiasmo con cui è vissuto tra noi ora è andato incontro a Gesù che è stato ed è al centro della sua fede e del suo amore e ha incontrato, accanto al Figlio, la Madre così amata.


Lo prendano in mezzo a loro e lo accompagnino nella comunione dei santi perché, come ci assicurava S. Giovanni nella prima lettura, p. Renzo era già passato dalla morte alla vita per come ha donato la vita per i fratelli.