Omelia nelle esequie di Cristian Rossi, vittima dell’attentato a Dhaka – 8 luglio 2016

08-07-2016

Cari fratelli e sorelle,

in questo momento ci restano solo le parole che, partendo dal cuore, si trasformano in preghiera. Solo la preghiera può raggiungere il nostro Cristian ed è l’ultimo dono e l’ultimo aiuto che possiamo e vogliamo offrirgli. Certo, è difficile far uscire parole di preghiera dai nostri cuori sconcertati e increduli di fronte a tanto male ma proviamo lo stesso per amore verso Cristian e stretti alla sua Stefania, alle sue bambine Camilla e Gaia, all’anziano papà Francesco, alle sorelle Daniela, Cristina e Gabriella e a tutti i parenti. Preghiamo:

 

«O Gesù, nostro fratello e Signore, noi affidiamo il nostro caro Cristian alle tue braccia e al tuo Cuore e alla braccia e al Cuore di Maria, tua e nostra madre. 

Inchiodato sulla croce ti sei visto torturare a morte da una cattiveria maligna che non sopportava la tua bontà e la tua innocenza. Anche Cristian si è visto aggredire dalla stessa violenza cieca e malvagia e l’angoscia che hai provato tu, o Gesù, ben la conosci perché per primo l’hai vissuta fino a morire implorando: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.

Ora anche noi consegniamo a te il caro Cristian e il suo cuore profondamente buono, innamorato della sua Stefania, affettuosissimo per le sue bambine, sempre solare e generoso con i suoi parenti e amici, desideroso di portare un po’ di benessere anche tra un popolo meno fortunato. 

O Gesù, prendi con te Cristian e avvolgilo nella tua eterna consolazione. Portalo tu ad abbrac-ciare la sua amata mamma e la sorella e sia per sempre con loro in quella terra del paradiso dove ogni lacrima viene asciugata e la morte è distrutta.

 

Signore Gesù, assieme a Maria, Madre Addolorata, sostieni con le tue mani delicate e miseri-cordiose il cuore straziato di Stefania, i piccoli cuori innocenti di Gaia e Camilla, gli animi sconvolti del papà, delle sorelle, dei nipoti, di tutti i parenti. Hanno tanto bisogno di trovare luce e forza; noi cerchiamo di stringerci a loro con tutto il calore del nostro affetto ma Tu co-nosci le vie per arrivare ai cuori lacerati dal dolore e portare il tuo Santo Spirito che è balsamo di speranza.

 

Signore Gesù, ci hai insegnato a pregare invocando: “Non abbandonarci nella tentazione ma liberaci dal male”. Si! Liberarci dal male! E  in quest’ora di oscuro dolore risveglia in noi il de-siderio e la volontà di unirci di più a te e tra di noi  per opporci con coraggio ad ogni forma di male. Tieni viva in noi la fiammella della speranza che per quanto sia potente il maligno non avrà l’ultima parola; ma l’avrà l’amore tuo, o Signore risorto, e l’amore nostro che riceviamo da te. Amen».

 

Feletto Umberto, 8 luglio 2016