OMELIA NELLA FESTA DI PENTECOSTE

19-05-2013


Nella festa della Pentecoste abbiamo anche quest’anno la gioia di avere un folto gruppo di giovani e adulti che tra poco riceveranno il sacramento della cresima e il dono dello Spirito Santo come lo hanno ricevuto i dodici apostoli.


Che cosa significa ricevere lo Spirito Santo? Da cosa si vede che un uomo ha lo Spirito Santo?


Ci ha dato la risposta S. Paolo nel brano della lettera ai Romani che abbiamo ascoltato. Egli scrive ai cristiani che vivevano nella grande città di Roma che, a quel tempo, era corrotta da tanti vizi a causa dei quali si sarebbe progressivamente indebolita fino ad essere sopraffatta dai nemici. A Roma il potere era esercitato in modo dispotico dagli imperatori, c’erano grandi ricchi e tante sacche di povertà, chi aveva soldi spendeva senza criterio e mangiava e beveva fino a fare orge, gli affetti e la sessualità erano vissuti in modo volgare e senza più regole.


Osservando questa situazione, S. Paolo vede tutta una città che aveva perso la sua libertà anche se non era ancora stata conquistata da nemici esterni. Si era lasciata dominare dalla carne, cioè, dai vizi che, come veri padroni, comandavano dall’interno la volontà delle persone. I romani si illudevano di essere liberi perché potevano lasciarsi andare ad ogni istinto che sentivano dentro. Di fatto, erano comandati dai vizi che li portavano a rovinare la dignità propria e degli altri e a rendere più debole tutta la società.


S. Paolo scrive ai cristiani che vivono a Roma: voi un tempo eravate così ma, da quando avete ricevuto il battesimo e lo Spirito Santo, siete diventati diversi. Non vivete più dominati dalla carne e dai suoi vizi, ma guidati dallo Spirito Santo che vi rende veramente uomini liberi.


Un uomo è veramente libero è capace di fare quello che vuole. Faccio un esempio che riguarda anche alcuni di voi, cari cresimandi. Alcuni di voi ricevono la cresima anche per prepararsi al sacramento del matrimonio. Avete maturato il desiderio di sposarvi perché volete promettere amore vero e sincero alla persona a cui vi lega un sentimento profondo. Ma per promettere questo amore dovete essere liberi nel cuore, liberi dal dominio dei vizi: dall’egoismo, dalla gelosia, dalla voglia di possedere l’altro, dell’istinto di cercare il piacere come fine a se stesso. Amare significa donare se stessi e per far questo bisogna essere liberi nel cuore.


Ma noi siamo troppo deboli per avere la forza di vivere questa libertà. Gesù solo è stato l’uomo pienamente libero, capace di amare senza condizioni. Il suo segreto stava nel suo cuore che non era schiavo dei vizi ma guidato dallo Spirito Santo.


A chi crede in lui e lo prega, Gesù dona il suo stesso Spirito Santo che rende liberi dell’unica libertà che conta: la libertà di amare non noi stessi, ma la persona a cui promettiamo fedeltà, la moglie, il marito, i figli, gli amici, i poveri e i deboli.


Cari cresimandi, anche noi viviamo in una società in cui spesso si fa la stessa confusione che c’era a Roma al tempo dei primi cristiani. Si chiama libertà la schiavitù. Si crede di essere liberi perché ci si permette tutto quello di cui si sente voglia e non ci si accorge che si cede ad una pericolosa schiavitù; la schiavitù dei vizi.


Se non siamo ciechi, tutti vediamo quanto sia pericolosa questa schiavitù perché leggiamo sui giornali le conseguenze negative.


Il vero amore conosce il rispetto delicato degli affetti che vanno vissuti anche con la giusta riservatezza e non esibiti pubblicamente come uno spettacolo. E’ uno spettacolo triste perché viola il mistero sacro dell’amore tra uomo e donna e tra genitori e figli. Del delicato rispetto degli affetti hanno diritto i figli e ne sentono un’esigenza spontanea gli adolescenti, se non vengono rovinati troppo presto.


A voi, cari cresimandi, e a tutti noi dico: lasciamoci guidare dallo Spirito Santo. Insegni al nostro cuore il vero amore, la delicatezza degli affetti, la generosità nei sentimenti, la fedeltà ad ogni costo, il rispetto sacro dell’altra persona, del suo cuore e del suo corpo.


Riscopriamo che l’amore vero chiede anche rinunce, ma sono rinunce per essere veramente liberi. Se viviamo con questa libertà faremo tanto del bene come lo ha fatto e continua a farlo Gesù attraverso coloro che credono in lui e vivono guidati dallo Spirito Santo.