OMELIA NELLA CELEBRAZIONE DEL PELLEGRINAGGIO DEI TRE POPOLI

18-08-2012


Eccellenze reverendissime, sacerdoti, autorità e fedeli,


 


30 anni fa da questo venerato e antico Santuario della Beata Vergine di Monte Lussari preso l’avvio quello che fu chiamato il ‘Pellegrinaggio dei Tre Popoli’, in onore di Maria, nostra Madre.


Fu certamente un’ispirazione dello Spirito Santo che suggerì ai tre Vescovi di allora (Mons. Battisti, Arcivescovo di Udine; Mons. Sustar, Arcivescovo di Lubiana; Mons. Kappellari, Vescovo di Gurk-Klagenfurt) di invitare le tre Chiese loro affidate a vivere un grande atto di fede a Dio e di devozione alla Vergine Maria.


Fu una grande intuizione anche di valore sociale e culturale chiamare questa esperienza spirituale ed ecclesiale: ‘Pellegrinaggio dei Tre Popoli’. Era un invito ai tre popoli che hanno formato l’Europa ‘ il latino, lo slavo e il germanico ‘ a testimoniare pubblicamente che nella fede cristiana le popolazioni del continente europeo possono trovare delle radici comuni.


Trent’anni fa l’Europa pativa dolorose e violente divisioni sociali e politiche imposte ai popoli. Uno dei più duri confini di queste divisioni passava proprio accanto a questo Santuario che oggi ci accoglie. Proponendo il ‘Pellegrinaggio dei Tre Popoli’ i Vescovi di Udine, Lubiana e Gurk-Klagenfurt si sentirono chiamati a forzare quelle innaturali frontiere, create da deliranti ideologie, e ad aprire un dialogo nuovo che partiva dalla preghiera e dall’affidamento alla Madre di Dio e nostra.


Maria ha, effettivamente, aperto la strada e, guardando indietro agli ultimi trent’anni, riconosciamo che sono avvenuti dei cambiamenti insperati, per non dire impensabili. Barriere, che sembravano di ferro, si sono sbriciolate, ed è iniziato un cammino pieno di speranza verso l’unità dell’Europa.


Questa speranza, dopo un momento di entusiasmo, sta scontrandosi, però, con forti difficoltà. Ci stiamo rendendo conto che non basta accordarsi su una moneta unica o creare una struttura organizzativa per ottenere un’intesa profonda tra popoli con tradizioni culturali diverse.


I popoli si sentono uniti se hanno un’anima comune che li fa sentire vicini, pur nella diversità di tradizioni e costumi. L’Europa, per essere unita ha bisogno di trovare un’anima comune e l’anima è la parte spirituale di un uomo, di un popolo e di un continente.


Dentro questa travagliata ricerca di una unità europea, il ‘Pellegrinaggio dei Tre Popoli’ conserva tutta la sua attualità perché indica la strada verso un’anima comune tra stati e popolazioni diverse. Dove l’Europa può trovare una vera unità? Non attorno ad intese economiche e politiche, pur importanti, ma attorno alla devozione a Maria ‘ che ha ovunque santuari a lei dedicati – e alla fede nel suo figlio Gesù.


In questa prospettiva, possiamo dire che le Chiese cristiane hanno un grande contributo da offrire all’edificazione di una comunità europea. Il dialogo fraterno tra le Chiese può diventare un tessuto connettivo vitale che genera solidarietà tra i popoli.


Anche il nostro ‘Pellegrinaggio dei Tre Popoli’ è un’esperienza di dialogo tra Chiese nel quale, pur nelle tradizioni e lingue diverse, ci si capisce perché preghiamo assieme, condividiamo la comune devozione a Maria, testimoniamo reciprocamente l’unica fede.


Per questo motivo, nel 30° anniversario rilanciamo il ‘Pellegrinaggio dei Tre Popoli’ con rinnovato impegno e convinzione. Lo riproponiamo con qualche cambiamento. Sarà ogni tre anni per renderlo un evento di rilievo e ben preparato. Lo faremo sempre in questo Santuario mariano di Monte Lussari che è simbolo, per la sua collocazione geografica e tradizione, della comunione tra i tre popoli. Potremo estenderlo anche ad altre Chiese che hanno comuni origini nella Chiesa madre di Aquileia.


Maria ci aiuti a rendere più gioiosa e convinta la nostra fede. In Lei vediamo il modello insuperabile di fede come esprime il saluto della cugina Elisabetta che abbiamo scelto a tema di questo pellegrinaggio: ‘Beata colei che ha creduto’.


‘Colei che ha creduto’ ci accompagni anche verso l’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI a ricordo dei 50 anni di inizio del Concilio Vaticano II e i 20 anni della promulgazione del Catechismo della Chiesa cattolica. Il Cuore di Madre di Maria sia vicino al nostro cuore e lo aiuti a liberarsi dalle incrostazioni  dell’indifferenza e delle tante forme di idolatria.


La sua intercessione contribuisca a rendere l’Anno della fede un’occasione di grazia per ognuno di noi  e per tutti i popoli dell’Europa.