OMELIA IN OCCASIONE DELL’ORDINAZIONE PRESBITERALE DI DON DAVIDE GANI E DON ILARIO VIRGILI

29-05-2010


 Cari Ilario e Davide, siamo riuniti in tanti attorno a voi. Siamo venuti per accompagnarvi nel passo decisivo della vostra giovane vita. Con noi è in festa tutta la nostra Chiesa diocesana e partecipa a questa solenne celebrazione in onore della SS. Trinità, durante la quel sarete ordinati sacerdoti.


Una domanda faccio a voi e a tutti: perché voi due siete così importanti al punto da interessare tutta la Diocesi? La risposta più importante è che voi siete in mezzo a noi un segno  di Dio, un segno che il nostro Dio Padre, Figlio e Spirito Santo è in mezzo a noi e continua a fare miracoli.


Siete un dono straordinario che Gesù, Buon Pastore ha riservato alla Chiesa di Udine a conclusione del’Anno sacerdotale. E’ stato un anno di tante preghiere per i sacerdoti e per la loro santificazione e di tante grazie per loro perché abbiamo bisogno di pastori che siano, prima di tutto, santi, esempio di fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo e di amore per i fratelli.


L’anno sacerdotale si conclude per noi con la grazia più grande: la consacrazione di due giovani al presbiterato.


Perché è una grazia così grande? Che cosa significa l’ordinazione di Ilario e Davide al sacerdozio? Che cosa cambierà nella loro vita?


Pongo a me e a voi, care sorelle e fratelli, queste domande perché ci stimolano a rinnovare la nostra fede e solo nella fede possiamo capire il senso dell’ordinazione presbiterale.


Non siamo qui riuniti per dare a Ilario e Davide un importante compito dentro l’Arcidiocesi di Udine dopo che si sono seriamente preparati per anni a questo compito.


Non stiamo vivendo una S. Messa all’interno della quale l’arcivescovo sceglie due nuovi collaboratori, che giudica idonei e preparati, perché lo aiutino, assieme agli altri sacerdoti, nella guida della diocesi.


Certamente dirò nella solenne preghiera di ordinazione: ‘Donaci questi collaboratori di  cui abbiamo bisogno per l’esercizio del sacerdozio apostolico’. I sacerdoti sono i collaboratori del vescovo. Ma non li può scegliere lui come fa un capo in qualunque istituzione e organizzazione umana.


Li invoca e li riceve in dono da Dio Padre e da Gesù, Buon Pastore; e tutta la Chiesa diocesana li riceve come dono di Dio.


Per diventare presbiteri non basta averne il desiderio e la disponibilità, avere certe qualità e una adeguata preparazione ed essere scelti da chi ha autorità; sono necessarie anche queste condizioni.


Ma, poi, è necessario che sul giovane candidato avvenga quello che tra poco avverrà su Davide e Ilario. Noi pregheremo, prima in modo silenzioso mentre vescovo e sacerdoti fanno sul capo dei due candidato il gesto dell’imposizione delle mani, poi a voce alta con la preghiera di consacrazione che il vescovo fa a nome di tutti. Gesù esaudirà la nostra preghiera e consacrerà; unirà, cioè, totalmente a sé Davide e Ilario donando loro in modo speciale il suo stesso Santo Spirito.


Consacrerà  le loro mani come esprimerà il rito dell’unzione delle mani con il sacro crisma; e con le mani consacrerà la loro voce, la mente, il cuore.


Saranno di Gesù in modo così profondo che Gesù realmente farà, attraverso di loro, le sue azioni di salvezza in mezzo a noi. E quali sono queste azioni? Donerà il suo perdono ai cuori feriti dal peccato; consacrerà il pane e il vino per soccorrere la nostra debolezza il suo Corpo e Sangue come cibo di vita eterna; continuerà a far risuonare nelle orecchie e nelle menti nostre la sua Parola di speranza.


Queste sono le azioni di salvezza che solo Gesù in persona può fare e nessun uomo, per quanto dotato e preparato. E continuerà da oggi a compierle per noi anche attraverso Ilario e Davide perché li consacra a sé con il sacramento dell’ordine sacro che stiamo celebrando.


Questi sono i collaboratori che il vescovo invoca e riceve in dono direttamente da Dio. Da solo non può assicurare l’annuncio della Parola di Dio, il perdono dei peccati e la santa eucaristia a tutti i cristiani di cui è pastore. Lo può fare con i sacerdoti che sono uniti a lui dallo stesso sacramento che hanno ricevuto.


Per questo i sacerdoti sono indispensabili e insostituibili nella Chiesa. Essa è ricca di tanti altri carismi e ministeri che, però, non possono supplire il servizio del vescovo con i suoi sacerdoti.


Attraverso di essi Gesù continua a compiere quelle azioni grazie alle quali ogni credente può veramente incontrarlo: ascoltare ancora Lui che parla, entrare nel suo Cuore misericordioso che sempre ci perdona, partecipare della sua stessa vita mangiando il suo Corpo nell’eucaristia.


Per questo non ci stanchiamo e non ci stancheremo di impegnarci a favore dei ragazzi, giovani, e anche adulti, che Gesù chiama a seguirlo nella grande vocazione al presbiterato.


Ce ne sono; forse ce ne sono anche qui in chiesa. Aspettano che ci facciamo vicini a loro con stima e amore e li aiutiamo a seguire Gesù per diventare la sua presenza in mezzo ai fratelli, come sacerdoti.


Preghiamo, allora, anche in questa S. Messa perché altri giovani prendano il posto che Davide e Ilario lasciano libero nel nostro seminario. Meritiamoci nuovi sacerdoti!


Ed ora continuiamo a pregare con tanta fede per Ilario e Davide perché diventino sacerdoti santi e vivano ogni giorno secondo le parole che dirò mettendo tra le loro mani il pane e il vino per la consacrazione: ‘Ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio eucaristico. Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conforma la tua vita alla croce di Cristo Signore’.


 


UDINE, 29 MAGGIO 2010