Omelia in occasione del rito di istituzione al ministero dell’accolitato e lettorato (12 febbraio 2020)

12-02-2020

Dopo la proclamazione della Parola di Dio ci soffermiamo per una breve meditazione sulle letture sacre che abbiamo ascoltato e sul rito di istituzione al ministero di lettore e accolito che stiamo per celebrare.

Con questa istituzione investo sette nostri seminaristi di una responsabilità pubblica verso la Parola di Dio e verso il sacramento dell’Eucaristia. Essi saranno dei “ministri”, cioè dei servitori (nelle forme previste dal ministero stesso) della Parola del Signore e del Corpo e Sangue di Gesù e servitori dei fratelli ai quali potranno offrire questi due Doni del Signore.

Va aggiunta, però, la precisazione che i questi sette giovani sono candidati al presbiterato, Per questo motivo i ministeri che essi stanno per ricevere acquistano un ulteriore significato. Essi pongono davanti alla coscienza loro e degli altri seminaristi i due poli attorno ai quali ruota la vita del sacerdote: la Parola di Dio e l’Eucaristia.  E’ fondamentale che questi due poli diventino anche le due grandi passioni che prendono possesso del loro cuore.

Nel brano evangelico che ci è stato appena letto (Mc 7, 14-23) possiamo trovare un motivo (accanto ad altri) che fa capire perché la Parola di Dio e dell’Eucaristia debbano stare al centro della vita di un battezzato e, più ancora, di un sacerdote.

Raccontando una parabola, Gesù introduce un radicale cambiamento nel modo di vivere il rapporto con Dio rispetto a quello insegnato dai farisei e dai dottori della legge. Egli indica quale sia un rapporto piro e un rapporto impuro.

Usa un linguaggio molto realistico e fa notare che non è ciò che entra nel ventre dell’uomo e che vi esce che lo rende puro o impuro ma è ciò che entra nel suo cuore ed esce dal suo cuore. In altre parole, la qualità del suo rapporto con Dio non dipende dai cibi o dai vestiti o da altre pratiche esteriori. Dio guarda al cuore dell’uomo e desidera stabilire con lui un rapporto di cuore; un rapporto di amore che si estende anche al prossimo.

Il suo rapporto con Dio è puro se il suo cuore è puro; se è, cioè, abitato da sentimenti, desideri, affetti di amore per Dio e per il prossimo. E’ impuro, invece, se il suo cuore è inquinato da bisogni, emozioni e istinti cattivi che Gesù anche elenca: furti, adulteri, avidità inganno, impurità calunnia, superbia ecc.

Ai suoi discepoli, quindi, Gesù chiede di vigilare sul proprio cuore per renderlo sempre più puro.  Questo cammino di purificazione del cuore chiede tre passaggi interiore.

Prima di tutto è necessario che essi abbiamo imparato ad entrare e ad abitare nel proprio cuore e a non vivere da estranei a se stessi, come degli alienati. Nel “Dialogo della Divina Provvidenza” ( magistrale testo di vita spirituale) Caterina da Siena ripete continuamente che il punto di partenza del cammino spirituale è conoscere se stessi, essere familiari con il proprio complesso mondo interiore.

Quando si è imparato a stare nella casa del cuore si possono scoprire quali siano i sentimenti e desideri puri o impuri si muovono dentro il nostro cuore. Saremo capaci di chiamarli per nome.

Con un passo successivo, potremo renderci conto anche di che cosa, entrando nel cuore dall’esterno, lo rende impuro e di che cosa, invece, lo purifica.

Non bisogna far entrare, attraverso i sensi, nel cuore Il cuore è reso impuro da ciò che entra attraverso i sensi e suscita quelle emozioni, bisogni, istinti corrotti che Gesù ha elencato. E’ reso puro, invece, da ciò che vi entra e crea desideri di fede autentica, di riconoscenza verso Dio, di amore trasparente, di dono di sé.

È in questo contesto che possiamo comprendere l’importanza della Parola di Dio e dell’Eucaristia. Essi sono idue grandi Doni che Gesù fa fatto perché entrino nel cuore dell’uomo rendendolo puro.

Accogliendo con fedeltà e disponibilità in noi la Parola di Dio, essa agisce dentro il nostro cuore per opera dello Spirito Santo; lo purifica e lo rende “nuovo” come è “Nuovo” il Sacro Cuore di Gesù. Escono, allora, dal nostro cuore i sentimenti, le parole, gli affetti puri del Cuore di Gesù.

Vivendo ogni giorno la comunione con il Corpo e Sangue di Gesù nell’Eucaristia, egli entra realmente in noi e ci trasforma sempre più in lui per la potenza del suo Spirito. Trasforma il nostro modo di pensare, i nostri gusti interiori, gli affetti, il corpo con la sua sessualità. Chi ci incontra avrà la gioia di sentirsi accolto e amato da un cuore purificato dal Cuore di Gesù.

Da questi brevi cenni, intuiamo perché la Parola di Dio e l’Eucaristia siano i poli vitali per la vita di un battezzato.

Aggiungo subito che quanto ho detto è vero per ogni battezzato ma un significato particolare per un sacerdote.

La fede della Chiesa ci assicura che il sacerdote, quando egli predica la Parola di Dio e celebra l’Eucaristia, agisce “in persona Christi”. E’ Gesù in persona che opera in lui per portare agli uomini la sua salvezza.

Questo avviene anche nel caso che il sacerdote fosse indegno e il suo cuore fosse impuro perché abitato dal peccato. Questa, però, è la condizione minimale per assicurare la validità dei sacramenti che egli compie “in persona Christi”.

Il sacerdote, invece, deve aprire il suo cuore perché la Persona di Cristo prenda possesso della sua persona del sacerdote e il Cuore di Gesù entri nelle profondità del suo cuore.

Mentre predica la Parola di Dio, questa Parola gli entri nel cuore e lo renda come quello di Gesù.

Quando rinnova i gesti e le parole di Gesù dell’ultima cena consacrando il pane e il vino in Corpo e Sangue di Cristo e mangia, per primo, quel Corpo e quel Sangue, lo Spirito Santo trasformi il suo cuore in quello di Cristo.

Allora ci sarà un’unica Persona, quella di Cristo e quella del suo sacerdote. che offre i beni della salvezza ai fratelli con tutto l’amore del cuore.

Questa è la strada della santità per ogni vescovo ed ogni sacerdote, che per vocazione sono chiamati a continuare l’opera di Gesù nella Chiesa.

Cari candidati al lettorato e all’accolitato e tutti voi seminaristi, camminate con generosità su questa strada purificando ogni giorno il vostro cuore accogliendo in voi con fede e grande desiderio la Parola e il Corpo e Sangue del Signore Gesù.

 

Castellerio, 12 febbraio 2020