Omelia in occasione del «Pellegrinaggio dei tre popoli» al santuario del Monte Lussari

10-07-2015
 «Dio, ricco di misericordia»: con queste parole l’apostolo Paolo parla di Dio ai cristiani di Efeso. La sua ricchezza è la misericordia; una misericordia infinita, che non conosce limiti ed ostacoli. Questa ricchezza Dio non l’ha tenuta per sé ma l’ha riversata su di noi, poveri uomini, mandandoci suo figlio Gesù che, come il buon samaritano, ha il cuore pieno di compassione e di misericordia. Egli si ferma accanto ad ogni uomo, ferito dal male nel corpo e nell’anima, lo accoglie nel suo abbraccio, gli pulisce le piaghe e gli ridona la speranza.
 
Vicino a Gesù c’è sempre Maria, come alle nozze di Cana. Fin da piccoli ci hanno insegnato ad invocarla: «Rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi». Noi suoi occhi splende la misericordia stessa di Dio Padre e di Gesù. Per questo, come vera Madre, vede subito i bisogni dei suoi figli prima che essi stessi se ne accorgano; come a Cana dove si accorse prima degli sposi che non la loro festa di nozze stava rovinandosi perché finiva il vino.
 
Papa Francesco ha indetto l’Anno santo della Misericordia con un’intuizione certamente ispirata dallo Spirito Santo perché il Santo Padre ha capito quanto d’oggi gli uomini abbiano bisogno di misericordia e di compassione nelle fatiche della vita, nelle loro solitudini, nelle ferite che il male, in tante forme, apre nel corpo e nell’anima.
 
In comunione spirituale con Papa Francesco abbiamo scelto come tema del nostro pellegrinaggio dei 3 popoli: «Con Maria per incontrare Gesù, “Volto della Misericordia”». Questa celebrazione della S. Messa al Santuario della Beata Vergine di Monte Lussari sia come il primo passo verso il Giubileo della Misericordia.
 
Partiamo sotto gli occhi misericordiosi di Maria. Lei, con delicatezza materna, ci orienta verso Gesù, che è «il Volto della Misericordia»; così lo ha felicemente definito Papa Francesco nella bolla di indizione dell’Anno santo. Come ai servi di Cana, Maria ripete anche a noi: «Fate quello che egli vi dirà». Gesù ci offre il vino nuovo che rallegra il cuore dell’uomo: il dono della sua misericordia.
 
Da questo santuario che idealmente riunisce i tre popoli che hanno formato il continente europeo, invochiamo la misericordia di Dio, per intercessione di Maria, su tutta l’Europa nella quale non mancano inquietudini e travagli. In qualche area risuonano ancora, purtroppo le armi e faticoso è il cammino verso una vera unione economica, sociale e politica.
 
 
 Più gravi ancora sono le preoccupazioni per il diffondersi di modi di considerare la persona e la famiglia che giungono fino all’annullamento della differenza tra uomo e donna e che Papa Francesco ha giudicato «uno sbaglio della mente umana».
 
I popoli europei e i loro governanti hanno bisogno di aprire i cuori alla misericordia di Dio per avere quella sensibilità umana che permette di capire come si rispetta la vita, la persona umana, gli affetti, la famiglia, i bambini che crescono. Senza la misericordia di Gesù e di Maria nel cuore, le menti diventano fredde perché sono governate da altri interessi e e possono cadere in gravi disorientamenti.
 
Da questo santuario, posto in alto, preghiamo che scenda la misericordia di Gesù per intercessione del cuore materno di Maria. Sia toccato, prima di tutto, il cuore di ognuno di noi grazie al pellegrinaggio che stiamo vivendo. Lo Spirito Santo ci doni la grazia di tornare a valle e alla vita di ogni giorno più misericordiosi, capaci di compassione verso chi soffre, di rispetto e delicatezza con ogni persona, specialmente quando è più indifesa come i bambini e gli anziani.
 
Ci accompagni e ci consoli la beatitudine di Gesù: «Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia».
 
Santuario del Monte Lussari, 4 luglio 2015