OMELIA IN OCCASIONE DEL PELLEGRINAGGIO A CASTELMONTE

08-09-2012


 


Eccellenza, cari sacerdoti, consacrati e fedeli tutti devoti alla Vergine Maria,


dopo aver ascoltato la prima lettura della Parola di Dio, abbiamo risposto con queste parole: ‘Il Signore ha posto in te le sorgenti della vita’.


E’ una splendida lode che rivolgiamo, come figli, alla Madre del cielo. Veramente Dio ha messo in lei le sorgenti, anzi, la Sorgente della vita: Gesù che è la Via, la Verità e la Vita. Ogni madre è come una sorgente che fa sgorgare dal suo cuore e dal suo corpo fecondo una nuova vita. Così Maria ha generato al mondo un figlio che da lei ha ricevuto la carne e il sangue, l’affetto e tutto ciò che un figlio riceve dalla madre.


A differenza, però, di ogni altra donna il figlio che da lei è nato si chiama Gesù ed è la Sorgente della Vita perché lui solo può promettere: ‘Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno’.


Maria ha sempre attirato a sé i cristiani perché ‘ come anche nell’immagine di Castelmonte ‘  tra le braccia ha Gesù che ci ha donato. Questa è la più grande grazia che la Madonna ha offerto agli uomini e presso Gesù, anche, continuamente  intercede sostenendo le nostre suppliche.  Sostiene le suppliche che abbiamo portato dentro di noi nel pellegrinaggio e che deponiamo tra le sue mani e il suo cuore di Madre perché le rivolga al Figlio.


Crediamo che la nostra preghiera avrà una forza particolare perché è innalzata da una comunità numerosa, formata da quanti siamo qui fisicamente raccolti e da tanti altre sorelle e fratelli nella fede che sono a noi spiritualmente uniti o perché non hanno avuto la possibilità di partecipare o perché hanno superato la soglia della morte e vivono nella Comunione dei santi.


Tra questi ultimi non posso non ricordare S. E. Mons. Battisti che lo scorso anno ha concelebrato qui con noi. Sappiamo che il pellegrinaggio diocesano a Castelmonte è frutto di una sua felice intuizione sbocciata della sua  profonda fede e del suo cuore di pastore. Mons. Battisti partecipa alla comunione che stiamo vivendo attorno all’altare e intercede anche lui per noi perché per l’eternità è accanto a Maria e a Gesù.


Ogni pellegrino che giunge a Castelmonte custodisce sempre nel cuore delle preghiere da affidare a Maria per le sue necessità fisiche e spirituali. Proviamo, rientrando in noi stessi, a riconoscere le grazie di cui sentiamo di avere più bisogno in questo momento della nostra esistenza.


Ci sono, poi, le persone che, per diversi motivi, ci stanno a cuore, quelle che ci hanno chiesto di pregare per loro, quelle che sappiamo noi che hanno bisogno del soccorso materno di Maria. Le affidiamo a lei durante la S. Messa.


Come ogni anno, poi, abbiamo delle grazie da chiedere per tutta la nostra Chiesa di Udine. Suggerisco, allora, a tutti di continuare la supplica a Maria che già ho proposto nel recente pellegrinaggio dei 3 popoli a Monte Lussari con queste parole: «Maria ci aiuti a rendere più gioiosa e convinta la nostra fede. In Lei vediamo il modello insuperabile di fede come esprime il saluto della cugina Elisabetta: ‘Beata colei che ha creduto’ ».


‘Colei che ha creduto’ ci accompagni anche verso l’Anno della fede, indetto da Benedetto XVI a ricordo dei 50 anni di inizio del Concilio Vaticano II e i 20 anni della promulgazione del Catechismo della Chiesa cattolica. Il Cuore di Madre di Maria sia vicino al nostro cuore e lo aiuti liberarsi dalle incrostazioni  dell’indifferenza e delle tante forme di idolatria.


In particolare, preghiamo perché sia più viva e convinta la fede nel cuore di tutti coloro che, in questo tempo, sono educatori dei più piccoli: i genitori, i sacerdoti, i catechisti e animatori, gli insegnanti di ogni scuola, i responsabili delle associazioni sportive e del tempo libero.


Continueremo, con rinnovata convinzione, un secondo anno pastorale dedicato al tema dell’educazione e dell’educazione alla fede. Non possiamo, però, dimenticare mai che la prima condizione per essere genitori ed educatori cristiani è parlare di ciò a cui profondamente si crede. I figli crederanno a noi se noi crediamo al Signore Gesù non solo a parole e ogni tanto, ma con la vita e con costanza e fedeltà.


Non è vero che i bambini, i ragazzi e i giovani d’oggi sono indifferenti alla fede nel Signore, alla preghiera, ai sacramenti. Lo diventano quando si trovano a crescere in mezzo ad adulti dalla fede tiepida se non indifferenti loro per primi ad una seria vita ispirata al Vangelo.


Durante questo pellegrinaggio chiediamo a Maria ‘ colei che è beata perché ha creduto ‘ di rinnovare in noi il desiderio di avere una fede più viva e chiediamo la stessa grazia in particolare per tutti i genitori e gli educatori della nostra Arcidiocesi.


Ci sono vicini con l’esempio e l’intercessione i tanti testimoni della fede della Chiesa di Aquileia e della Chiesa figlia di Udine a cominciare dai santi Patroni Ermacora e Fortunato.