Omelia in occasione dei funerali di don Ercole Colautto (17 settembre 2018)

17-09-2018

Cari Fratelli e Sorelle,

stiamo accompagnando all’incontro finale con Dio il nostro amato e stimato don Ercole Colautto celebrando per lui la Santa Messa di esequie. Questo è l’ultimo dono di amore che la Chiesa può fare per i suoi figli: essere vicina a loro anche nel momento della morte e presentarli al Padre offrendo per loro il sacrificio di Gesù, l’eucaristia.

Questo atto di amore noi vogliamo donarlo al nostro don Ercole per la stima e l’affetto che sentiamo verso di lui e per mostrargli davanti a Dio la nostra riconoscenza.

Era certamente preparato alla morte e al passaggio da questo pellegrinaggio terreno alla vita eterna perché, come sappiamo, il Signore lo ha chiamato a sé dopo un lungo periodo di malattia. È stato per don Ercole un tempo di prova durante il quale ha sperimentato la sofferenza di sentire, come abbiamo ascoltato da san Paolo, che il suo corpo diventava sempre più debole e si stava come disfacendo. Ma è stato anche un tempo prezioso di purificazione della sua fede e del suo cuore che lo ha preparato, come il servo di cui ci ha parlato Gesù nel vangelo, ad essere pronto, con le vesti strette ai fianchi e la lampada accesa, ad aprire al suo Signore quando bussa improvvisamente alla sua porta e lo chiama d andare con sé.

L’ultima malattia ci ha fatto conoscere in modo più vero e profondo la fede e il cuore di sacerdote e di pastore di don Ercole. Ha voluto rimanere fino alla fine qui in parrocchia, tra la sua gente, tra di voi, cari cristiani di Corgnolo, Castello e Pampaluna. Eravate voi la sua famiglia e per voi ha speso, come parroco fedele, il maggior numero dei suoi 59 anni di sacerdote: 34 a Corgnolo e 29 a Castello e Pampaluna. Fin che ha potuto ha celebrato nelle sue e vostre chiese la santa Messa e gli altri riti liturgici. E’ rimasto disponibile ad incontrare persone sempre con il suo sorriso e con quella cordialità semplice contagiosa che usciva spontanea dal suo volto e dal suo parlare.

Così lo ricordo anch’io quanto sono passato a visitarlo per vedere come stava, fare una preghiera con lui e lasciargli la benedizione del Signore.

Questo  è stato lo stile di essere sacerdote e parroco di don Ercole che lo ha accompagnato lungo tutta la sua vita, fino alla morte. È stato veramente un pastore tra la gente, in mezzo al suo gregge.

Aveva il cuore buono che Gesù chiede ai pastori della sua Chiesa, un cuore che le persone sentivano vicino a loro specialmente nei momenti di sofferenza e di difficoltà della vita. Questo cuore don Ercole è riuscito a donarlo; sapeva voler bene e farsi voler bene.

Chi lo accostava si sentiva accolto da un sentimento di simpatia, con un sorriso aperto, con un’attenzione sincera a quello che viveva e aveva da dire.

Questa simpatia conquistava anche i ragazzi e i giovani che don Ercole ha incontrato sia nella scuola che nelle iniziative di pastorale giovanile. I giovani rispondono quando si sentono voluti bene da un padre che li ha veramente a cuore e desidera educarli secondo la strada migliore della vita che è il Vangelo di Gesù.

Amicizia e serenità di rapporto don Ercole ha saputo vivere anche con i confratelli sacerdoti; mostrando la gioia di incontrarsi, l’attenzione alle iniziative pastorali, anche nuove, che venivano presentate, disponibilità ad aiutare e a collaborare.

Credo di poter interpretare il sentimento di tutti, dicendo che don Ercole lascia in ognuno di noi e in mezzo alle sue comunità un’eredità di bontà semplice ma profonda che ci fa sentire, in questo  momento, riconoscenti verso Dio Padre che lo ha donato alla nostra Chiesa e grati a don Ercole per averlo incontrato e aver goduto del suo cuore tanto umano e sacerdotale.

E’ questa gratitudine anima la nostra santa Messa di esequie. Per don Ercole imploriamo dalla misericordia del Padre, per intercessione della Vergine Maria, la grazia che possa ora, secondo le parole di san Paolo, contemplare senza veli le «cose invisibili» che sono eterne.

Il Signore Gesù lo ha chiamato a sé nella festa dell’Esaltazione della sua Croce. La croce che don Ercole ha portato fino alla fine ora diventi anche per lui gloriosa e sia accolto nella gioia del suo Signore.

Corgnolo, 17 settembre 2018