MEDITAZIONE NELLA GRANDE VEGLIA DI PENTECOSTE, NELL’ANNO DELLA FEDE

18-05-2013


Abbiamo ascoltato dal vangelo di Giovanni (16, 1-15) quale sarà l’azione dello Spirito Santo che Gesù promette di mandare sui suoi discepoli.


Mi soffermo a meditare queste parole del Signore: ‘Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di Verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annunzierà’.


Da queste parole comprendiamo perché la fede sia un dono dello Spirito Santo. Le meditiamo brevemente in questo Anno della fede per ringraziare con tutto il cuore Dio per aver ricevuto il dono della fede.


Agli apostoli, che lo stavano ascoltando, Gesù avrebbe consegnato la missione di predicare il suo Vangelo. Eppure dice loro: ‘Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso’. E’ come se dicesse loro: ‘Se vi confido ora tutto, le mie parole vi schiaccerebbero’.


In fondo Gesù rivela ai suoi che il Vangelo, da lui predicato non è sopportabile né dalle capacità della mente, né dalle forze del cuore dell’uomo.


S. Paolo ripete ai cristiani di Corinto questa stessa verità, quando afferma nella prima lettera a loro inviata, che il Vangelo da lui predicato è considerato una ‘pazzia’ dai greci e una insopportabile ‘debolezza’ per i giudei. Né gli uni, né gli altri riescono ad accettarlo e a sopportarlo per cui lo rifiutano esattamente come hanno rifiutato Gesù.


E, proseguendo la lettera, annuncia l’opera dello Spirito Santo: solo chi ha ricevuto lo Spirito Santo è in grado di comprendere che nel Vangelo è custodita la sapienza e la potenza di Dio. Riprende, così, le parole di Gesù: ‘Lo Spirito Santo vi guiderà alla verità tutta intera’.


Chiediamoci: che cosa significa avere fede? Significa conoscere Gesù e accogliere e vivere le impegnative esigenze; significa mettere in lui ogni nostra speranza e sicurezza. Questa fede un uomo può raggiungerla con le sue capacità ma solo se ha nel cuore lo stesso Spirito Santo di Gesù.


Per questo, la fede è un dono dello Spirito Santo il quale accende nell’uomo una luce nuova. Dice un salmo: ‘Alla tua luce vediamo la Luce’. La luce della fede, accesa dallo Spirito Santo, ci fa capire che solo Gesù è la Luce vera di cui ci si può fidare, affidandoci senza incertezze alla sue parole.


Ho cercato di commentare brevemente le parole di Gesù sullo Spirito Santo che genera nell’uomo la luce della fede.


Ma nella Chiesa ci sono dei commenti ben più profondi e convincenti a queste parole divine. Sono le testimonianze dei santi.


I santi sono quelle donne e uomini che sono stati veramente capaci di ‘portare il peso’ delle parole di Gesù. Le hanno capite e vissute. Pensiamo in questo momenti ai santi, canonizzati o meno, che ci vengono in mente. Anche ai grandi credenti che hanno dato inizio ai movimenti ecclesiali a cui magari aderiamo.


Non sono riusciti a capire e vivere con fedeltà il Vangelo grazie alle loro capacità umane, ad un’intelligenza sopra la media o ad una forza di volontà fuori del comune. Il loro segreto è che hanno accolto con docilità lo Spirito Santo donato da Gesù risorto. Lo Spirito ha fatto crescere in loro la fede; cioè, un rapporto personale con Gesù che è diventato il fratello, il Signore, il Maestro, il Salvatore.


E più entravano in un rapporto di fede e di amore con Gesù e più conoscevano profondamente lui e comprendevano il significato vero delle sue parole. Da questa fede che custodivano nel cuore è nata la loro luminosa testimonianza. Come dicevo, sono diventati i commenti più affidabili e convincenti del Vangelo.


La loro testimonianza indica anche a noi la strada da seguire. Se vogliamo conoscere veramente Gesù e comprendere la verità delle sue parole abbiamo bisogno del dono della fede che lo Spirito Santo accende in noi, come una luce nuova.


Vorrei, a questo punto, ricordare una grande consolazione che certamente molti di noi già conoscono. E’ la consolazione che sentiamo quando ci accorgiamo che lo Spirito Santo sta agendo in noi e ci fa crescere nella fede.


Il segno dello Spirito Santo ce lo rivela Gesù stesso: lo riconosciamo presente in noi quando  riusciamo a ‘portare il peso’ delle parole di Gesù.


Sentiamo Gesù sempre più vicino; anzi, lo sentiamo in noi: ‘Prenderemo dimora presso di lui’. Sentiamo che in noi cresce la convinzione di vivere secondo la sua parola; ritroviamo la volontà e la libertà di viverla, anche se ci mette contro la mentalità del mondo. Ci diventano familiari le sue grandi parole: ‘ama il Signore Dio tuo con tutto te stesso  e il prossimo come te stesso’, ‘amatevi come io vi ho amato’, ‘perdonate e vi sarà perdonato’, ‘è meglio dare che ricevere’, ‘chi vuol essere il primo sia il servo di tutti’ ecc.


Ci accorgiamo, come i santi, che più viviamo le parole di Gesù e più le comprendiamo. Questo è il frutto e il segno dell’opera dello Spirito Santo promesso da Gesù: ‘vi guiderà alla verità tutta intera .. prenderà del mio e ve lo annuncerà’. Questo è il dono della fede.


Chi non si rende disponibile all’azione dello Spirito Santo e non ha, di conseguenza, il dono della fede, non può capire perché non è capace di ‘portare il peso’ del Vangelo. Lo considera ‘follia’, modo sciocco di vivere; e ‘debolezza’, fallimento della vita. E alla fine lo rifiuta perché, appunto, non vuol portarne il peso. E con il Vangelo, rifiuta anche chi lo testimonia.


Non è difficile accorgersi quanto questo sia vero nell’attuale società e cultura nella quale stanno crescendo reazioni dure contro il modo di vivere, di considerare la dignità della persona, il valore della vita umana, il significato degli affetti e della sessualità … che Gesù ha insegnato. Anche i personaggi che contano e fanno opinione spesso non capiscono le parole di Gesù che la Chiesa propone. E’ meglio dire che non vogliono capire perché troppo faticose sono le esigenze di Gesù, sia da accogliere con la mente che da vivere.


Preghiamo, in questa vigilia della Pentecoste, lo Spirito Santo perché continui in noi la sua opera facendoci scoprire che non c’è altra speranza e salvezza diversa dalla via sulla quale Gesù ha camminato e invita anche noi.


Ci doni la consolazione di scoprire che più viviamo secondo le parole di Gesù e più le scopriamo nel loro infinito significato; che più diventiamo santi e più comprendiamo veramente il Vangelo e ne siamo testimoni umili e convinti.