LECTIO NELLA VEGLIA PENITENZIALE DIOCESANA DEI GIOVANI. Lc 7,36-50

19-02-2010


Gesù è invitato a pranzo da un fariseo, uomo in vista nella città. La sua era una casa per bene, frequentata da amici e ospiti stimati. Nella lista dei suoi ospiti il fariseo ci tiene che ci sia anche Gesù perché ormai era considerato dalla gente come un maestro importante e un profeta di Dio.


Ma, mentre Gesù si è sistemato a tavola, si crea improvvisamente una situazione molto imbarazzante perché entra in quella casa una persona indesiderata: una donna sorprende tutti e si getta ai piedi di Gesù. L’imbarazzo non nasce solo dal fatto che non era stata invitata, ma perché era una donna conosciuta in città: era una peccatrice, una prostituta nota a tutti, di cui ogni uomo si vergognava a farsi vedere vicino.


Il primo pensiero del fariseo sarà stato senz’altro quello di chiamare i servi e far allontanare la donna. Ma lo  blocca la reazione di Gesù che non solo non respinge con vergogna la donna ma la lascia fare. Lascia che ella pianga sopra i suoi piedi, li bagni di lacrime, li asciughi con i capelli, li unga con un prezioso profumo.


Vedendo questo, il fariseo comincia ad avere dei dubbi su Gesù. Credeva di aver invitato un grande uomo di Dio e un profeta ma non era così. Pensa fra sé: ‘Se fosse un profeta saprebbe da che genera di donna si fa toccare, da una pubblica prostituta’.


Ma Gesù mostra subito al fariseo che lui vede proprio dentro il cuore delle persone, nel cuore del fariseo e nel cuore della donna. Ha visto anche i pensieri nascosti che il fariseo ha appena fatto e i sentimenti che ha provato vedendo il comportamenti di Gesù con la peccatrice.


Fa capire che lui vede il cuore raccontando una breve parabola. Un creditore aveva due debitori, uno per 50 e uno per 500 denari. Nessuno dei due poteva pagare il debito. Il creditore invece di condannarli secondo la legge, preso da compassione condona ad ambedue il loro debito. Poi, Gesù rivolge al fariseo una domanda: ‘Chi lo amerà di più?’. Questi, un po’ sorpreso dal discorso di Gesù, risponde: ‘Immagino sia chi ha ricevuto il perdono più grande’.


Gesù prosegue dicendo che ho visto il comportamento di quella donna verso di lui e ha visto il suo cuore. Ha visto che ha pianto sopra i suoi piedi fino a bagnarli e li ha profumati. Ha visto che, invece, il fariseo lo ha accolto in modo freddo e distaccato, senza un sentimento di affetto nel suo cuore.


Ha visto il cuore di questa donna: ha molti peccati come il creditore che doveva 500 denari; ma ho visto in lei anche tanto amore che è diventato dolore per come si è rovinata; è diventato lacrime e gesti di affetto verso Gesù, sperando che la accolga e la perdoni.


Ha visto anche il cuore del fariseo. Rispetto alla donna egli è come il debitore di 50 denari perché si comporta bene agli occhi della gente. Ma in lui c’è un cuore freddo, pieno di presunzione di sentirsi a posto, pronto a giudicare Gesù e a condannare questa donna.


Allora, Gesù che vede i cuori, dichiara che accoglie e perdona la donna, anche se è una pubblica prostituta. Consola le sue lacrime riempiendole il cuore della sua compassione e del suo amore.


Non può, invece accogliere il fariseo perché ha il cuore chiuso e freddo; si sente meglio degli altri; non vuol riconoscere con sincerità il suo orgoglio; non conosce i sentimenti di amore e le lacrime di pentimento.


 


Questo brano del Vangelo non ci ha raccontato una storia passata. Ci aiuta a capire e a vivere la situazione in cui tutti ci troviamo questa sera.


Gesù è in mezzo a noi proprio come lo era nella casa del fariseo. Per aiutarci a crederlo metteremo, tra poco, davanti a noi una bella immagine del volto di Gesù. Concluderemo il nostro incontro andando uno per uno (dopo la confessione) davanti all’immagine del suo volto, davanti ai suoi occhi e la baceremo.


Gesù sta guardando ognuno personalmente; ci fissa negli occhi ed entra dentro il nostro cuore. Vede i pensieri che in questo momento abbiamo e che nessuno vede, i desideri che  teniamo dentro, i sentimenti belli, i bisogni di cui magari ci vergogniamo. Vede con il suo sguardo profondo e buono dentro di noi e meglio perfino di come ci conosciamo noi.


Sentiamoci, allora, sotto lo sguardo di Gesù. E’ uno sguardo di compassione di chi ci vuole bene più dei genitori, del miglior amico.


Proviamo a farci una domanda davanti a Gesù: che cosa vedi in questo momento dentro il mio cuore?


Vede Gesù in me il cuore del fariseo? Un cuore freddo che si sente a posto e che non ha bisogno di chiedere perdono di nulla né a Dio né alle persone? Un cuore che ha dentro di sé sentimenti di giudizio sugli altri che sbagliano? Un cuore che non sente il bisogno dei pregare e di chiedere aiuto?


Vede il cuore della donna peccatrice? Un cuore che riconosce di aver sbagliato verso Gesù perché si è dimenticato di Lui? Di aver sbagliato verso le persone perché si è comportato male? Un cuore che ricorda ed è pronto a confessare gli sbagli e i peccati che ha fatto? Che prova dolore e vergogna per i propri sbagli e desidera riparare e migliorare?


Per qualche istante stiamo in silenzio davanti a Gesù che ci dice: mostrami il tuo cuore. Mettiamolo nelle sue mani così come lo sentiamo con sincerità. Ci sentiamo più fariseo o più peccatrice?


 


Prima di iniziare le confessioni


 


Inizia il momento personale del nostro incontro di preghiera con la possibilità per ognuno di accostarsi ad un sacerdote per ricevere il perdono di Gesù.


Ecco alcune indicazioni:


– l’esame di coscienza: Mi trovo il cuore del fariseo? Che cosa confesso? Mi trovo il cuore della peccatrice? Sento in me la sofferenza per sentimenti, desideri, comportamenti con persone, aver trascurato Gesù, essermi dimenticato di Lui?


– Confessione: mi accosto al sacerdote. Il sacerdote è la presenza di Gesù che ha accolto la peccatrice. Quindi, non vado per un dialogo (anche se può essere utile) ma per aprire a Gesù il mio cuore e chiedere che mi ami come sono e mi perdoni aiutandomi a migliorare.


– Proposito e ringraziamento finale. Mi fermo in chiesa davanti al volto di Gesù per dirgli grazie che mi vuole bene come sono, prendermi un impegnoe baciare la sua immagine in segno del mio amore per Lui.