Catechesi in occasione del primo dei «Quaresimali d’arte» 2018 (18 febbraio)

26-02-2018

L’edizione 2018 dei «Quaresimali d’arte» – momenti di bellezza tra musica, Parola di Dio e catechesi – sono dedicati a meditare quattro invocazioni mariane, tratte dalle Litanie della Vergine Maria di Loreto (Santa Madre di Dio; Regina assunta in cielo;  Maria aiuto dei cristiani; Maria Madre della Chiesa​), su cui si concentreranno le catechesi dell’Arcivescovo (qui il programma completo).

 

Santa Madre di Dio

 

Galati 4,1-7

Dico ancora: per tutto il tempo che l’erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, benché sia padrone di tutto, ma dipende da tutori e amministratori fino al termine prestabilito dal padre.  Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo schiavi degli elementi del mondo.  Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge,  per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.  E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!».  Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

 

Dalle «Lettere» di san Cirillo d’Alessandria, vescovo (Lett. 1; PG77, 14-18. 27-30)

Mi meraviglio oltremodo che vi siano alcuni che dubitano se la santa Vergine si debba chiamare Madre di Dio. Ed invero se nostro Signore Gesù Cristo è Dio, perché mai allora la santa Vergine che l’ha generato non dovrebbe chiamarsi Madre di Dio? I discepoli di Gesù ci hanno tramandato questa fede, quantunque mai adoperino questa formula. In questo senso siamo stati istruiti dai santi Padri. 

A dire il vero, il nostro padre Atanasio, di notissima memoria, nel libro che ha scritto sulla santa e consustanziale Trinità, nel terzo discorso, a più riprese chiama la Vergine «Madre di Dio». 

Mi vedo costretto a questo punto a servirmi delle sue stesse parole che suonano così: «Perciò scopo e caratteristica della divina Scrittura, come spesso abbiamo rilevato, è di affermare entrambe le cose del nostro Salvatore Cristo: e cioè che egli è Dio e non è mai stato diversamente in quanto è Verbo del Padre e suo splendore e sapienza; e insieme che lo stesso, quando venne la pienezza dei tempi, avendo preso carne dalla Vergine Maria Madre di Dio, si è fatto uomo per noi».

E dopo qualche altra frase, dice ancora: «Vi sono state molte persone sante e immuni da ogni peccato: infatti Geremia fu santificato fin dal seno materno e Giovanni, non ancora venuto alla luce, udita la voce di Maria, Madre di Dio, sussultò di gioia».

Certo il nostro padre Atanasio è assolutamente degno di tutta la nostra fede e di sicura adesione, in quanto non ha mai detto nulla che fosse contrario alle sacre Scritture. E la sacra Scrittura, ispirata da Dio, afferma che il Verbo di Dio si è fatto carne, cioè si è unito ad una carne dotata di anima razionale. Dunque il Verbo di Dio nacque dalla discendenza di Abramo e, preparatosi un corpo da una donna, si fece partecipe della carne e del sangue, per modo che ormai non è più soltanto Dio, ma anche uomo simile a noi per l’unione con la nostra natura.

Perciò l’Emmanuele consta con certezza di due nature: di quella divina e di quella umana. Tuttavia il Signore Gesù Cristo è uno, unico vero figlio naturale di Dio, insieme Dio e uomo; non un uomo deificato, simile a quelli che per grazia sono resi partecipi della divina natura, ma Dio vero, che per la nostra salvezza apparve nella forma umana, come Paolo attesta con queste parole: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli» (Gal 4, 4-5)”.

 

 

Catechesi dell’Arcivescovo

 

Nei quattro quaresimali di quest’anno rivolgeremo la nostra meditazione e la nostra preghiera verso Maria nell’anno che abbiamo a lei dedicato in tutta la diocesi. Contempleremo Maria facendoci guidare da quattro delle litanie lauretane: Santa Mara, Madre di Dio; Maria, Regina Assunta in cielo; Maria, Aiuto dei cristiani; Maria, Madre della Chiesa.

Queste quattro invocazioni ci rivelano la grandezza di Maria e della sua missione accanto a suo Figlio Gesù per la salvezza nostra e di tutta l’umanità

 

«Madre di Dio» è il titolo più antico con cui i cristiani hanno venerato Maria. È il primo dogma di fede che si riferisce alla Madre di Gesù, riconosciuto dalla Chiesa. Gli altri tre discendono da questo: sempre Vergine, Immacolata Concezione, Assunta in cielo.  

«Madre di Dio» rivela il privilegio che appartiene solo a Maria e a nessun altra creatura umana; che la rende unica tra tutte le donne apparse in passato e che appariranno in futuro nella storia umana. 

 

Se ci fermiamo un attimo a pensare, la nostra intelligenza rimane profondamente sorpresa. Esprime mirabilmente questa sorpresa Dante Alighieri nel celebre verso con cui inizia il canto XXXIII del «Vergine Madre, figlia del tuo Figlio».

Già riempie di meraviglia cantare Maria come colei che è diventata a Madre di Gesù rimanendo vergine. Ma questo miracolo unico è avvenuto in lei perché è «figlia del suo Figlio». Il figlio che ha partorito a Betlemme è il suo Creatore. Il neonato che vagisce e che ella mostra ai pastori è il Figlio eterno di Dio Padre «per mezzo del quale sono stare create tutte le cose le cose» (Col 1,16). Egli preesiste dall’eternità alla sua Madre umana e in lui ella è stata pensata, voluta e creata (cfr. Ef 1,4-6), come si esprime san Paolo. 

Per salvarci dalla nostra miseria di peccato e di morte, Dio Padre ha voluto raggiungerci inviando proprio suo Figlio, eterno Dio come lui. Il Figlio ci ha raggiunto facendosi uomo come noi, prendendo la carne e il sangue da una madre umana che dall’eternità aveva scelto e voluto Immacolata nel cuore e nel corpo. Questo miracolo avviene, non per opera di uomo, per la potenza dello Spirito Santo, la Terza persona della SS. Trinità, come l’angelo Gabriele annuncia a Maria stessa: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio» (Lc 1,35). 

 

Abbiamo sentito confessare questa fede in Maria, Madre di Dio da Cirillo di Alessandria nel brano che abbiamo ascoltato: «Mi meraviglio oltremodo che vi siano alcuni che dubitano se la santa Vergine si debba chiamare Madre di Dio. Ed invero se nostro Signore Gesù Cristo è Dio, perché mai allora la santa Vergine che l’ha generato non dovrebbe chiamarsi Madre di Dio?». E aggiunge, riprendendo le parole di sant’Atanasio: «Scopo e caratteristica della divina Scrittura è di affermare entrambe le cose del nostro Salvatore Cristo: e cioè che egli è Dio e non è mai stato diversamente in quanto è Verbo del Padre e suo splendore e sapienza; e insieme che lo stesso, quando venne la pienezza dei tempi, avendo preso carne dalla Vergine Maria Madre di Dio, si è fatto uomo per noi».

 

La meraviglia di Cirillo nasceva dal fatto che c’erano alcuni eretici, detti nestoriani, che affermavano che Maria aveva generato un uomo. Secondo loro, Gesù era un uomo santissimo, in profondissima comunione con Dio, ma solo un uomo. Quindi, Maria non era Madre di Dio ma di un uomo, come poteva esserlo ogni donna. Il Concilio di Efeso (431 d. c.), di cui Cirillo di Alessandria fu protagonista, affermò invece che Gesù era realmente la persona divina del Figlio di Dio Padre diventato vero uomo nel grembo vergine di Maria. 

La sera del giorno in cui i Padri conciliari dichiararono questa fede in Gesù, il popolo si riunì spontaneamente con le torce e portò in trionfo quei vescovi acclamando Maria, Madre di Dio. Nel momento, infatti, in cui i Padri conciliari avevano dichiarato che Gesù è la persona del Figlio di Dio Padre, vero uomo come noi, avevano dichiarato anche che a Maria spettava il titolo grandioso di Madre di Dio. E il popolo cristiano si senti pieno di gioia perché poteva affidarsi ad una Madre così grande, così vicina a Dio come nessuna creatura.

Anche noi partecipiamo alla gioia di quei fratelli cristiani del quarto secolo e ci affidiamo con piena e filiale fiducia a Maria perché nessuno può intercedere presso Gesù più di lei; perché è sua Madre, Madre di Dio e, insieme, tenera Madre nostra.

Caro d. Alessio, ti indico le quattro litanie che potrebbero essere il tema dei quaresimali d’arte di quest’anno: Santa Madre di Dio; Regina assunta in cielo;  Maria aiuto dei cristiani; Maria Madre della Chiesa. Se hai qualche altra proposta ci parliamo.  Grazie. + A. Bruno