‘CAFFARO, ESEMPIO DI RESPONSABILITÀ SOCIALE DELL’IMPRESA’. Intervento a Torviscosa alla presentazione del piano di rilancio dello stabilimento chimico.

08-04-2011


Qualche mese fa ero qui per la prima volta all’interno del programma della visita pastorale alla forania di Porpetto. Ricordo l’importanza di quell’incontro nel quale erano presenti  tutti i protagonisti del coraggioso progetto di rilancio di questo sito industriale e, in particolare, della Caffaro. Pur senza nascondersi le difficoltà, si respirava aria di speranza unita ad una forte determinazione a lavorare in sinergia e ad esperire ogni possibilità


Oggi ho accettato con gioia di partecipare a questa inaugurazione che segna il rilancio dell’attività produttiva della Caffaro grazie all’opera portata a termine con successo dagli stessi protagonisti che avevo allora conosciuto.


Ripensando ai vari dialoghi nei quali mi venivano illustrati i progetti in corso, mi sono venute alla memoria le parole che Benedetto XVI, nell’enciclica ‘Caritas in veritate’ dedica alla responsabilità sociale dell’impresa: ‘Si sta dilatando la consapevolezza circa la necessità di una più ampia responsabilità sociale dell’impresa. Si va diffondendo il convincimento in base al quale la gestione dell’impresa non può tenere conto degli interessi dei soli proprietari della stessa, ma deve anche farsi carico di tutte le categorie di soggetti che contribuiscono alla vita dell’impresa: i lavoratori, i clienti,i fornitori, la comunità di riferimento’.


Pur nei limiti di ogni opera umana e del momento che stiamo vivendo, mi pare di aver colto un sincero senso di responsabilità sociale nella coscienza di quanti si sono dedicati a questa impresa con la preoccupazione di salvare il più possibile i posti di lavoro, di operare con un più serio rispetto all’ambiente, di mantenere in questa comunità l’attività produttiva che qui ha radici storiche.


Per questo, con il saluto desidero esprimere anche la stima della Chiesa di Udine per quest’impresa ben riuscita sia sul piano produttivo che sociale.


Ad essa aggiungo il mio incoraggiamento perché tutti proseguano sulla strada di una fattiva corresponsabilità che permetta di trovare una prospettiva lavorativa anche a quanti rimangono ancora nell’incertezza.


Dio continui a proteggere il nostro lavoro, illumini le menti e i cuori e benedica gli sforzi di coloro che si dedicano alla promozione del bene comune in questa terra.