MESSAGGIO PER IL SANTO NATALE 2012


 


Care sorelle e fratelli,


il Santo Natale di Gesù è la festa che ci spinge a intrecciare reciprocamente le nostre mani in segno di pace mentre ci scambiamo un sorriso e un augurio.


 


E’ un gesto che, nella sua semplicità, accende un momento di luce e di calore nei nostri rapporti un po’ logorati dalla routine quotidiana. Con questo spirito rivolgo a tutti voi, che leggete, il mio augurio di Vescovo e Pastore nella speranza che nessuno sia così solo da non vedere una mano che si tende verso di lui e una volto amichevole che gli dice: ‘Buon Natale!’.


 


Non possiamo nasconderci che viviamo un tempo di difficoltà nel quale sono più numerose, anche in mezzo a noi, le persone e le famiglie che si trovano in situazioni improvvise o prolungate di ristrettezze economiche e di solitudine. E la solitudine, a volte, pesa di più della mancanza di cibo con cui preparare la tavola natalizia.


 


Nessuno tra noi resti a Natale senza un sorriso e un augurio che diventi, quando ce n’è bisogno, anche accoglienza e un posto nella nostra casa e alla nostra tavola per far festa assieme.


Questo è l’autentico spirito del Natale che si è diffuso nel mondo dal povero giaciglio del bambino Gesù, adagiato da Maria sulla paglia di una mangiatoia ma capace di accendere la Luce e l’amore del Cuore di Dio che gli uomini avevano dimenticato.


 


Giorni fa ho chiesto a dei bambini come desideravano vivere il Natale. Senza incertezze mi hanno risposto che volevano viverlo in famiglia e nella gioia, senza capricci dei piccoli e senza litigi e musi lunghi dei grandi. Allora li ho invitati a prendere per mano i loro genitori e fratelli e riunirsi attorno a Gesù nel presepio in casa e, poi, al presepio in chiesa, pregando tutti assieme. Ho loro assicurato che così sarebbe iniziato il bel Natale che desideravano.


I bambini hanno una intelligenza e una sapienza che, con semplicità, ci porta all’essenziale della vita. Seguiamoli fino ad adorare con loro Gesù e rinnovare davanti a Lui i nostri cuori stanchi. Come i pastori torneremo alle nostre case per farci un augurio profondamente sincero nel quale la voce e il sorriso rivelano un sentimento e una volontà di accoglierci l’uno con l’altro perché nessuno sia lasciato indietro nella strada, a volte impervia della vita.


 


Invoco su tutti la benedizione di Dio perché ci accompagni nel nuovo anno. La invoco, con una preghiera particolare, per coloro che si assumeranno nei prossimo mesi la responsabilità di amministrare, a vari livelli, la società e il bene comune dei loro fratelli. Lo Spirito del Signore doni loro coscienza retta e onesta volontà di servire, prima di tutto, i più deboli


La Vergine Maria rivolga sul nostro Friuli il suo sguardo materno e interceda per noi.


 


Buon Natale e sereno anno nuovo nel Signore.


 


 


                                                                       + Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine


 


 

23-12-2012